martedì 23 settembre 2008

NOTA DELEGATI RSU DEI COBAS AUSL RM D

Roma, 21/09/2008
Al Direttore Generale AUSL RM/D
Dr.ssa Giuseppina Gabriele
Al Direttore Sanitario Aziendale
Dr. Maurizio Rango
Al Direttore Amministrativo Aziendale
Dr. Antonio Scuteri
Al Direttore del Dipartimento Area Risorse Umane e AA.GG
U.O.C. Reclutamento e Stato Giuridico del Personale
Dr. Filippo Coiro
Al Direttore U.O.C. Acquisizione Beni e Servizi
Dr.ssa Diana Pasquarelli
e,p.c. Al Coordinatore del Consiglio dei Delegati R.S.U.
Eugenio Bellomo


Oggetto: distributori automatici bevande/alimenti - Sede Aziendale Casal Bernocchi.


Scrivente O.S., nel rivolgere l’invito a codesta Direzione Aziendale di attivare tutte le procedure tecnico/amministrative affinché possa, nel più breve tempo possibile, essere realizzato, all’interno della Sede Aziendale in oggetto, il bar/spazio ristoro, come da delibera n° 636 del 13/08/2008 in modo da garantire, non solo ai dipendenti aziendali, ma anche ai cittadini/utenti la possibilità di usufruire di uno spazio ristoro, tenuto altresì conto che in prossimità della Sede e del Poliambulatorio non sono presenti locali dove poter rivolgersi, e che i lavoratori/trici hanno a disposizione pochissimo tempo per poter recarcisi, di chiedere, alla Ditta attualmente titolare delle macchine distributrici, la riparazione o la sostituzione di quelle attualmente esistenti, in quanto risulta impossibile poter rifornirsi, attraverso normale introduzione di moneta, perché ne è stato manomesso ed eliminato l’apposito meccanismo di introduzione delle monete stesse.

Tale situazione si configura come un vero e proprio abuso in considerazione del fatto che, chiunque voglia rifornirsi, degli appositi alimenti e bevande, si trova costretto ad acquistare la relativa chiavetta, senza la quale il rifornimento a richiesta, di alimenti e bevande, risulta impossibile, considerato che per i cittadini/utenti resta, comunque, di fatto, improbabile anche tale ipotesi essendo presumibilmente privi della stessa.

Si chiede, pertanto, alla Direzione Aziendale, di sollecitare la Ditta titolare a ristabilire il normale e regolare funzionamento, delle macchine suddette, garantendone la completa e adeguata manutenzione e funzionalità, nonché la pulizia e le condizioni igienico/sanitarie per la sicurezza stessa degli alimenti ivi presenti. Si chiede, altresì una verifica sul corretto funzionamento e l’idoneità igienico/sanitaria delle macchine distributrici presenti in tutte le Sedi della AUSL RM/D, sostituendo quelle già esistenti che eventualmente risultassero vecchie e malfunzionanti.

Distinti saluti
Prot. AUSL RM/D
n° 76873 del 22/09/2008
I Delegati R.S.U.
Antonio Nocera - Cesare Morra - IvanoPiermattei

ANCORA SULLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE NELLA AUSL RM D


Si è aperta la caccia alle Posizioni Organizzative…!
In questa nostra epoca resa famosa dalla tanto decantata managerialità, ci si poteva attendere una riflessione, un bilancio, un’analisi sulla efficacia ed efficienza che hanno avuto, dal 2004 ad oggi, nei processi Aziendali e sulla crescita professionale delle diverse categorie del comparto, le Posizioni Organizzative.
I diversi soggetti e attori istituzionali: Direzione Generale e le OO.SS. maggiormente rappresentative ( CGIL – CISL – UIL ) avrebbero potuto favorire e promuovere una discussione, un incontro anche di natura seminariale, per illustrare ed approfondire i punti di forza e le criticità di questa “esaltante” esperienza per comprenderne ed analizzarne le diverse ragioni e problematiche, per vedere e valutare, attraverso i limiti emersi nelle esperienze maturate, cosa, in realtà, non avesse funzionato e per correggerne eventualmente le storture, in modo da rendere le P.O. utili alla finalità del Servizio Sanitario Pubblico, dentro un progetto di crescita e rilancio delle professioni del comparto.
Purtroppo ciò non è avvenuto e questa opportunità non sarà ancora una volta realizzata; ma se questo è avvenuto, se storture, abusi, deviazioni si stanno di nuovo presentando, se il “dubbio” che la maggior parte di esse siano già “ predestinate “, ciò lo dobbiamo al modo stesso in cui le Posizioni Organizzative sono state, e sono, pensate e concepite.
Tale processo politico,culturale, sindacale viene da lontano e si è basato su fattori e meccanismi di gerarchizzazione dei rapporti e sull’idea della centralizzazione dei servizi abbandonando le politiche di decentramento, cancellando il principio innovatore e partecipativo dei lavori di equipe a favore del lavoro individuale e parcellizzato, che peraltro, è dimostrato, riescono ad essere più funzionali ed efficienti.
Prima dell’estate, come COBAS della AUSL RM/D, abbiamo espresso in un nostro documento ciò che pensiamo delle P. O., e nella nostra intenzione e nel nostro ragionamento c’era e c’è la volontà di aprire una riflessione e promuovere un’analisi. Si preferisce, invece, ancora una volta, “concertare”, magari nel chiuso delle stanze, senza il confronto ed il contributo, attraverso incontri ed assemblee, di quei saperi e di quelle esperienze di cui sono portatori i lavoratori e le lavoratrici.
Crediamo che una analisi ed uno studio attento e razionale, fuori da logiche clientelari e spartitorie poteva determinare una drastica riduzione delle P.O., individuando e realizzando quelle peculiarità oggettivamente rispondenti alle esigenze funzionali dell’azienda, ( tra le 6 e le 10 ) riconoscendone il valore ed il livello di autonomia e responsabilità anche con adeguati e proporzionati riscontri economici.
Diciamo anche che, trattandosi di un rapporto fiduciario, la nomina avrebbe potuto avvenire direttamente da parte della Direzione Aziendale evitando, in questo modo, la commedia, se non la farsa, delle selezioni che “costringono” molti lavoratori/trici, per la preparazione alle selezioni, a sottoporsi ad ulteriori condizioni di tensione, sacrificando molto del loro tempo libero, agli affetti, agli interessi, allo studio, e quando è possibile... …al meritato dolce far nulla….!
Perché tutto questo? Come se i lavoratori/trici non avessero già sufficientemente dato, come se ogni giorno, sia che siano vincitori di selezione, oppure no, non continuino a svolgere il loro lavoro con competenza e professionalità e, per il quale, a qualcuno viene, grazie alle P.O., riconosciuto e ad altri no……
….. .E’ LA MERITOCRAZIA …?!!!
Al di là delle legittime aspettative di crescita professionale, o perlomeno economica dei singoli, noi denunciamo che, così come vengono concepite, le P.O. sono inutili e dannose:
perché sono inefficaci nei processi aziendali poiché al di fuori di ogni ragionamento di sistema e di rapporto tra i ruoli;
perché sono uno sperpero del nostro denaro;

perché sono uno strumento di gerarchizzazione dei rapporti e delle relazioni umane e professionali, di divisione e ricatto, di sperequazione e ingiustizia, nonché di vera e propria discriminazione, proprio mentre, le sempre più profonde carenze degli organici, costringono tutte/i le operatrici e gli operatori, a svolgere lavori, attività, funzioni che spesso esulano dalle proprie competenze, garantendo, in questo modo la funzionalità degli uffici e dei servizi tutti.
Pertanto si riscontra che, a parità di lavoro, condizione, di conoscenze e competenze si vede riconoscere a qualcuno ciò che viene negato a qualcun altro, determinando disparità di trattamento economico e normativo per l’insieme dei lavoratori e delle lavoratrici del comparto;
perché sono uno strumento di deresponsabilizzazione della Dirigenza;
perché sono un terreno di spartizione e di mantenimento di un sistema clientelare e merce di scambio degli Apparati Aziendali, Politici e Sindacali;
Pertanto, nel ribadire il legittimo ed indiscutibile diritto individuale di ciascuno/a a partecipare alle selezioni, diciamo, con chiarezza, che vanno individuati, in alternativa, strumenti di crescita formativa e criteri di valorizzazione di tutte le professioni e professionalità, in modo trasparente, equo e riconoscibile.
Si sarebbero potuti utilizzare altrimenti questi 200.000 € annui?Noi pensiamo di si...!
Si sarebbero potuti evitare i tagli compensativi alla dotazione organica;
Si poteva consentire un recupero economico degli stipendi, sempre più inadeguati all’aumento del costo della vita: se ogni fascia orizzontale costa circa 700 € l’anno, si sarebbero potute pagare circa 280 fasce e, con il resto del fondo, pagare le fasce a tutti.
Coloro che sostengono strumentalmente che queste sono solo dichiarazioni o prese di posizione di principio e ci richiamano ad un maggiore pragmatismo, rispondiamo, con serenità ma con altrettanta fermezza, che il cosiddetto pragmatismo senza principi, di cui da anni sono alfieri, sta segnando e dettando le strategie e le scelte degli apparati politici e sindacali ed ha portato ad un peggioramento di fatto delle condizioni di vita e di lavoro calpestando ogni principio ed ogni diritto e, di questo, i principali responsabili sono proprio coloro ( CGIL – CISL – UIL ) firmatari di accordi e di contratti di cui i primi a pagarne le conseguenze sono proprio i lavoratori e lavoratrici stessi.
È sotto gli occhi di tutti una situazione e una condizione generale che si sta facendo sempre più pesante per milioni di uomini e donne. Sempre più ogni aspetto della vita è segnato da una condizione di precarietà che riguarda il lavoro, la casa, la salute, l’istruzione mentre sempre più drammatica diventa la condizione determinata dall’aumento del costo della vita mentre è in atto, anche, il tentativo di cancellare il valore e lo strumento del contratto unico nazionale. E’ necessario ricordare che mentre si discute e si cerca di cambiare, peggiorandolo, il nuovo modello contrattuale, per il rinnovo del contratto del pubblico impiego per il biennio 2008-2009, il governo vuole ripetere la farsa e l’inganno dell’accordo del 2006 e proporre contratti con aumenti di 10 euro mensili, vacanza contrattuale, e 65 totali per il 2009!!!
Le OO.SS. CGIL – CISL – UIL firmeranno, ancora una volta, a queste condizioni..??!!!
Crediamo ancora che lo strumento sindacale sia uno strumento indispensabile per i lavoratori/trici, se diviene elemento di trasformazione e miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro e della società tutta, liberandolo da quei meccanismi corporativi, clientelari e spartitori tesi a difendere esclusivamente interessi personali e di parte.
Pensiamo sia indispensabile rilanciare, rivitalizzare il ruolo e la funzione delle RSU, ed è per questo, che segnaliamo e denunciamo il malcostume e la mancanza di rispetto ed attenzione, nei confronti di coloro ai quali si chiede un’adesione nel momento elettorale, e, poi, da parte di molti delegati/e eletti/e persiste un atteggiamento di indifferenza, irresponsabilità e strafottenza verso il confronto, la partecipazione alle riunioni, agli incontri e, soprattutto, verso i lavoratori e le lavoratrici.
Cosa aspettano le rispettive oo.ss. a chiederne la sostituzione…?!
Il nostro agire, il nostro invito ad aderire, a partecipare al COBAS AUSL RM/D, significa mettere le rispettive conoscenze, competenze, sensibilità in comune gli uni con gli altri e costruire una forza che sia in grado di contrastare i processi di abbandono e di privatizzazione del Servizio Sanitario Nazionale provando, anche nel nostro piccolo, a rappresentare un’ idea “ Altra “ e divenire argine al degrado e al declino morale, etico, culturale che sta soffocando la vita del paese.