giovedì 25 febbraio 2010

Nota/documento – Servizi Socio Sanitari Distretto 2 – XIII Municipio.

Al Direttore Generale AUSL Roma D
Dr.ssa Giuseppina Gabriele
Al Direttore Amministrativo AUSL Roma D
Dr. Antonio Scuteri
Al Direttore Sanitario AUSL Roma D
Dr. Maurizio Rango
Al Direttore del Distretto 2
Dott. Vittorio Chinni
Al Direttore Area Tutela della Donna e del Bambino
Dr. Pierluigi Palazzetti
Al Direttore U.O.C.I. Salute della Donna e del Bambino
Dr.ssa Patrizia Musacchio
Al Responsabile U.O.S. Consultori - Distretto 2
Dr. Gianlorenzo Darbisi
Al Direttore del Dipartimento di Prevenzione
Dr. Agostino Sorce
Al Dirigente del C.S.M.- Distretto 2
Dr. Antonello D’Elia
Al Dirigente Responsabile U.O.
Tutela Salute Mentale e Riabilitativa Età Evolutiva
Dr. Enrico Nonnis
Al Dirigente U.O.C. Gestione Patrimonio Immobiliare
Ing. Domenico Di Nino
Al Direttore Area Risorse Umane e Affari Generali
Dr. Filippo Coiro
e,p.c. Al Presidente del Municipio XIII –Comune di Roma
On. Giacomo Vizzani
All’ Assessore ai Servizi Sociali, Scuola e Casa
del XIII Municipio – Comune di Roma
On. Ludovico Pace
Al Coordinatore delle R.S.U.
Eugenio Bellomo

Oggetto: nota/documento – Servizi Socio Sanitari Distretto 2 – XIII Municipio.

Scrivente O.S, ha più volte posto l’attenzione ( v. anche ultima nota del 21/09/2009 Prot. AUSL RM/D 85039 ) sullo stato e sulle varie problematiche riguardanti i Servizi Socio Sanitari del – Distretto 2 – Municipio XIII, sia per segnalarne l’insufficienza, in rapporto alla crescita e allo sviluppo territoriale di riferimento, che per l’inadeguatezza dei locali, delle strutture e degli spazi dove molti di questi sono collocati.
Tale situazione, come già altre volte segnalato, è venuta ad aggravarsi ulteriormente in seguito alla chiusura, per l’improcrastinabile ristrutturazione del Sant’ Agostino e al rilascio della sede di Lungomare Paolo Toscanelli, n° 72, dove la maggior parte dei servizi ivi presenti, non hanno trovato idonea sistemazione ( v. Consultorio Familiare di Ostia, Servizio Immunoprofilassi/Vaccinazioni, ecc. ).
Pensiamo che, in relazione anche alle oggettive difficoltà (economico/finanziarie e di individuazione delle sedi ) sia mancata un’analisi, uno studio, una programmazione che valutasse, nei tempi e nei modi dovuti e necessari, le effettive esigenze delle diverse e molteplici attività dei vari servizi, in modo da poterne garantire la piena ottimizzazione e funzionalità, in rapporto ai bisogni e alle esigenze dei cittadini.
L’assenza di una reale programmazione, anche nella ricerca delle strutture e delle sedi più idonee, che avesse come riferimento le esigenze ed i bisogni dei cittadini/utenti e, al tempo stesso, la salvaguardia delle condizioni di lavoro e della dignità professionale delle/gli operatrici/tori, ha evidenziato scelte contraddittorie, non solo con decisioni assunte ( v. TSMREE e Servizio Immunoprofilassi / ex Medicina Preventiva ) ma anche con quanto precedentemente annunciato, e anche concordato, tra le R.S.U. e alcuni Organi di Direzione Aziendale ( v. TSMREE, Casa del Parto/Consultorio, ex Medicina Preventiva, Servizio Immunoprofilassi/vaccinazioni, COMAVI, ecc. ) determinando, di fatto, frammentazione e, per molti Servizi, condizioni di maggiore difficoltà.
La stessa destinazione di alcuni sedi individuate pensiamo non abbia avuto un utilizzo razionale legato alle effettive necessità e ai bisogni della zona territoriale di riferimento: basti pensare al trasferimento dell’ex Medicina Preventiva che sarebbe stata spostata al S. Agostino allo scopo di riunire i Servizi afferenti al Dipartimento di Prevenzione per il Litorale e che, nei fatti, dopo la chiusura del S. Agostino stesso, è stato trasferito nella “nuova sede” di Via Umberto Cagni, 48 (Ostia Ponente), restando di fatto separata dal resto dei Servizi del Dipartimento di Prevenzione (Servizio Immunoprofilassi e Programmi di Prevenzione e Promozione della Salute). A tale proposito scrivente O.S. aveva già avanzato nella nota del 21/09/2009 prot. AUSL RM/D 85039 l’ipotesi di un utilizzo diverso della sede di Via Umberto Cagni, capace di rispondere al meglio ai bisogni e alle esigenze dei cittadini di quella zona (es. sportello CUP per le prenotazioni, Centro Psico-Sociale e/o Ambulatorio per la popolazione femminile, ecc.).
Ha pesato su tutto ciò anche la totale assenza di volontà nel mantenere impegni/accordi presi: basti pensare al verbale di intesa del 7/3/2009 sottoscritto dalla R.S.U., dall’Assemblea delle Donne e dalla stessa Direzione Aziendale alla vigilia dell’inaugurazione della Casa del Parto, che, attraverso l’istituzione di un Tavolo di confronto, si proponeva di ricercare ed individuare soluzioni idonee per collocare i Consultori Familiari, con particolare riferimento a quello di Ostia, contemplando persino la prospettiva dell’apertura di un secondo Consultorio, e finalizzato ad aprire una riflessione sulle necessità, nel nostro territorio, della popolazione femminile e pediatrica, nonché adolescenziale.
Quel Tavolo, proposto dalla stessa Direzione Aziendale, al di là dell’impegno e della disponibilità di alcuni Dirigenti chiamati a rappresentare l’Azienda, non ha, nella realtà dei fatti, mai avuto effettivo ed autorevole riconoscimento, né ruolo, né capacità ed autonomia decisionale, svuotandolo, così, di ogni significato, di ogni funzione fino al punto da essere definitivamente archiviato, perdendo, così, anche un’opportunità ed un’ occasione di dialogo e di confronto. E’ sembrata che l’unica volontà e l’unica strategia Aziendale fosse, in realtà, soltanto quella di cercare di prendere tempo.
A tutt’oggi, infatti il Consultorio Familiare di Ostia continua la sua attività all’interno di locali insufficienti ed inadeguati, cosi come da questa O.S. già segnalato in data 23/06/2009 Prot. AUSL n° 57806, e dell’apertura del secondo Consultorio non si è più fatto alcun cenno.
Ora, in previsione dell’imminente trasferimento del Consultorio Familiare di Acilia e del Servizio Vaccinazioni dai locali di Via del Poggio di Acilia alla struttura di Largo G. da Montesarchio, si auspica che siano stati presi tutti i provvedimenti e le iniziative necessarie, sia in merito allo studio e all’individuazione degli spazi in grado di accogliere le varie e diverse attività, sia relativamente ai controlli e ai collaudi necessari di tutti gli impianti e attrezzature tecnico/informatiche (impianti di climatizzazione, allacci telefonici, alla rete, ecc.) sia all’espletamento di tutte le procedure di verifica di idoneità e all’osservanza delle normative a tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.
Lo spostamento del Consultorio e delle Vaccinazioni di Acilia, così come era stato prospettato, favorirebbe il trasferimento/ampliamento per il CSM e il TSMREE di Acilia, dove risultano evidenti notevoli difficoltà, sia per le/gli operatrici/tori nello svolgere le attività e le funzioni proprie di questi Servizi, che per gli stessi cittadini/utenti, a causa della ristrettezza degli spazi.
Tenuto conto della particolarità dei Servizi di cui sopra, tale soluzione diventa indispensabile e, allo stato delle cose, non più procrastinabile.
A tale proposito si auspica che vengano predisposte, nel più breve tempo possibile, tutte le procedure e le iniziative necessarie per far sì che l’ampliamento dei Servizi CSM e TSMREE di Acilia venga realizzato nel più breve tempo possibile, anche perché, altrimenti, non si spiegherebbero le ragioni di tali trasferimenti o meglio, del trasferimento dello stesso Consultorio presso un’altra struttura.
Infatti, mentre il Servizio di Vaccinazioni opera all’interno di spazi insufficienti e, con il trasferimento “potrebbe” trovare migliore sistemazione, lo spostamento del Consultorio Familiare trova ragione solo affinché i Servizi suddetti possano trovare una più idonea sistemazione negli spazi rilasciati.
A tutt’oggi, però, l’ampliamento sia del CSM che del TSMREE di Acilia sembrerebbe non essere stato ancora definito.
Tra le problematiche concernenti il trasferimento e la collocazione dei servizi c’è quella riguardante la ristrutturazione e la messa a norma del Presidio AUSL di Via F. Paolini, per il quale non è ancora chiaro se e quando, e con quali tempi, questa, sarà realizzata.
In alcuni incontri avvenuti tra la R.S.U. e il Direttore del Distretto 2, Dr. Vittorio Chinni ( 5 agosto e 5 ottobre 2009 ) era emersa l’intenzione e la volontà, da parte dell’Azienda, di pervenire ai suddetti lavori entro i primi mesi dell’anno in corso (2010).
Chiaramente i lavori non possono non essere subordinati alla necessità di dover individuare delle strutture e degli spazi alternativi dove poter trasferire le attività ed i servizi ivi esistenti.
Nel corso e a seguito degli incontri avuti era stata avanzata dalla R.S.U. due ipotesi: quella di individuare nuovi spazi, chiaramente sempre nella zona di Ostia, per non creare eventuali ed ulteriori disagi ai cittadini/utenti, specialmente dopo le problematiche emerse per l’utilizzo dell’area di Acilia di Via Bocchi, dove la Direzione dell’Azienda AUSL, inizialmente voleva installare dei container; l’altra di poter utilizzare, a tale scopo, in via esclusivamente temporanea, l’area in prossimità dell’Ospedale G.B. Grassi, chiaramente avendone valutate e verificate tutte le compatibilità, nel pieno rispetto delle normative e delle procedure tecnico/amministrative/urbanistiche, nonché l’affidabilità e la sicurezza dei container stessi.
A tutt’oggi non si hanno formali ed ulteriori informazioni in merito all’inizio dei lavori di ristrutturazione ed ai tempi necessari al loro svolgimento e all’ eventuale destinazione e ricollocazione dei servizi ivi esistenti.
I lavori di ristrutturazione della struttura di Via Paolini, secondo quanto emerso negli incontri sopra citati, dovrebbero essere realizzati con dei fondi della Protezione Civile. A tale proposito, scrivente O.S., nel ribadire la necessità dell’effettuazione dei lavori di ristrutturazione e di messa a norma della Sede di Via Paolini, sottolinea l’importanza, in seguito agli episodi emersi ultimamente in merito alla gestione di alcuni appalti legati alla Protezione Civile, e che sono motivo di indagine da parte dell’Autorità Giudiziaria, che siano adottate tutte le misure necessarie di verifica e di controllo per accertare ed assicurare la correttezza e la trasparenza di tutti gli atti tecnico/giuridici/amministrativi e le procedure finalizzate alla suddetta ristrutturazione.
Scrivente O.S. con la presente e con riferimento alle precedenti note del 30/09/2008 prot. AUSL RM/D n° 79158, della segnalazione del 23/06/2009 prot. AUSL n° 57806 e della nota del 21/09/2009 prot. AUSL n° 85039 intende porre l’attenzione ancora una volta sullo stato e sulla condizione dei Servizi Socio-Sanitari del Distretto 2 - XIII° Municipio, evidenziando come, in un territorio in continua crescita ed espansione edilizio-abitativa, se viene a mancare una reale politica di programmazione socio-sanitaria, anche in rapporto alle problematiche degli spazi e delle strutture, nonché alla scarsità delle risorse umane e professionali ed in considerazione delle diverse e complesse problematiche sociali del territorio, non solo non si garantiscono i bisogni ed i diritti di salute della popolazione, ma si assiste ad un generale peggioramento delle condizioni di vita complessive all’interno di quel Territorio.
La stessa auspicata definitiva ristrutturazione del S. Agostino, fermo restando, che dovrà essere assicurata, oggi e nel futuro, la sua destinazione di origine, non potrà, da sola, risolvere le diverse e molteplici problematiche presenti nel territorio: basti pensare che i Consultori Familiari attualmente presenti nel Distretto 2 – XIII Municipio sono ancora solamente 2, mentre la legge ne prevede uno ogni 20.000 abitanti.
Pensiamo che anche nel ripensare la ricollocazione dei vari servizi non si stata posta sufficientemente attenzione alle esigenze, ai bisogni e alle storia del Territorio stesso.
Così ci troviamo dinnanzi a vaste aree territoriali completamente sprovviste di servizi e punti di riferimento socio-sanitari (v. Nuova Ostia, ma anche Acilia Sud, Infernetto, Dragona, Casal Palocco).
Ribadiamo, ancora una volta, come il continuo e progressivo impoverimento dei Servizi Socio Sanitari Territoriali, sia in termini di Risorse Umane e Professionali, sia in merito alla problematica dell’individuazione e della realizzazione di Spazi, Presidi, Sedi da destinare a tali compiti e funzioni, abbia favorito, qui ed in generale altrove, non solo processi e interessi legati alla privatizzazione, ma abbia determinato, di fatto, l’ esclusione e l’emarginalizzazione di fasce di popolazione, spingendo e costringendo molti cittadini/utenti a rivolgersi, con enormi disagi e sacrifici economici e sociali, a Strutture, Studi e Associazioni private.
L’assenza di una programmazione territoriale ha comportato, di fatto, anche, il mancato completamento, potenziamento e realizzazione di Servizi con compiti e funzioni articolate, capaci di favorire una integrazione Socio – Sanitaria, necessaria per rispondere appieno alla domanda e alle esigenze di salute delle persone e che potesse svolgere anche una funzione di deospedalizzazione degli interventi sanitari e, quindi, di “alleggerimento” delle Strutture Sanitarie Ospedaliere.
Scrivente O.S., ha più volte segnalato la necessità e l’urgenza di avviare, su questi temi e su queste problematiche il più ampio confronto tra le diverse realtà sociali, sindacali e politiche ed i soggetti Istituzionali ( Regione, Comune, Municipi, Azienda USL ) proprio per cercare di promuovere e realizzare quelle politiche di programmazione Socio – Sanitaria necessarie ed indispensabili per dare risposte concrete all’insieme delle problematiche e per lo stesso sviluppo e la crescita qualitativa del Territorio, ma ha dovuto constatare, invece, come, purtroppo, siano prevalse, sino ad oggi, alla conoscenza, all’analisi, all’approfondimento e al confronto di merito, logiche, comportamenti, scelte che nulla hanno a che vedere con un’idea democratica e partecipata di Gestione della Cosa Pubblica e, soprattutto, con le aspettative ed il diritto di partecipazione delle persone.
Da parte nostra continueremo ad essere e a sentirci sempre impegnati, al di fuori di qualsiasi opportunità e compatibilità Politica/Sindacale/Istituzionale con il solo ed unico scopo di portare, attraverso il confronto, il dialogo ed il ragionamento un contributo per difendere, non solo il Servizio Socio – Sanitario, ma l’insieme degli Spazi e dei Servizi Pubblici e per provare a ripensare e ridisegnare l’idea stessa di Città.
Distinti Saluti


Prot. AUSL RM/D
n° 18651 del 25/02/2010



p. i COBAS AUSL RM/D
I Delegati R.S.U.
Laura Mazzarella - Cesare Morra - Antonio Nocera

martedì 16 febbraio 2010

COMUNICATO STAMPA

…… Siamo Uomini o caporali …!!
La vera arte è immortale e Totò ci mostra il vero volto del Potere, anche quando cambia il suo “ volto” si mostra sempre con la stessa faccia: quella dell’arroganza, della protervia e della provocazione.
Questa mattina, 16/02/2010, il Direttore Generale della AUSL RM/D, Dr.ssa Giuseppina Gabriele, in compagnia del Responsabile S.A.I. Aziendale, Dr. Andrea Tranghese e del Dirigente della U.O.C. Risorse Umane e delle “ Relazioni Sindacali”, Dr. Filippo Coiro si è recata nella stanza,dove lavora il delegato R.S.U. , Antonio Nocera , appartenente al COBAS della AUSL RM/D, ed ha “vomitato una serie di farneticazioni” sui reconditi fini che, spingerebbero, noi Cobas, a portare i nostri “attacchi” alla “sua” gestione Aziendale.
Questo comportamento “fuori dalle regole” del Direttore Generale nei nostri confronti non è la prima volta e, anzi, si può dire che sia stato un continuo, da quando è stato fondato il Cobas. Infatti appena insediata la RSU, con l’elezioni del novembre 2007, ed il Cobas ha ricevuto dai lavoratori un numero di voti eleggendo tre delegati, subimmo:…..“In data 8 gennaio u.s. (2008)., il Direttore Generale Giuseppina Gabriele, alle ore 13,30, nell’androne della Sede Aziendale di via di Casalbernocchi, nei pressi della bacheca sindacale, e alla presenza di molti altri delegati RSU e lavoratori/trici, prendendo a pretesto alcune scritte,secondo Lei anonime,apposte su un articolo giornalistico,nella bacheca sindacale, apostrofava in modo arrogante e verbalmente aggressivo, il delegato RSU Cesare Morra,con toni elevati ed epiteti quali: “ … vigliacco …” e “… bambino …” concetti ripetuti e senza,peraltro, contenuto veritiero,appiccicati ad altre parole,cercando continuamente di fronteggiarsi attraverso una distanza molto ravvicinata, con il chiaro intento provocatorio. Il nostro compagno con consapevolezza ha avuto un atteggiamento corretto e ha difeso i contenuti che in questi mesi il Cobas complessivamente ha cercato di illustrare con la pratica ed i ragionamenti espressi nei propri volantini e comunicati.”
In questi due anni noi abbiamo continuato ad esprimere le nostre opinioni, con segnalazioni, critiche, proposte e con denunce per difendere il servizio sanitario pubblico ed i lavoratori e le lavoratrici, come dovrebbe fare un normale sindacato: sono davanti agli occhi di tutti i comportamenti di questo Direttore Generale che definire antisindacale è il minimo che si possa dire.
Noi siamo nel nostro pieno diritto di associazione culturale, politica, sociale e sindacale, e nessuno ci potrà far recedere, né con le minacce, né con le blandizie e lo ribadiamo richiamandoci a quel vecchio comunicato:….. “non perché abbiamo la cultura del coraggio o del bel gesto, ma perché pensiamo, siamo convinti, invece, che, ognuno ha il dovere della “scelta” e della “ responsabilità” di pervenire, spesso, anche con molta fatica e sofferenza, attraverso l’ analisi, ed il ragionamento, ad un proprio suo convincimento, e con modestia, metterlo nel cerchio della condivisione e partecipazione democratica, questo, si ha il dovere ed il diritto di difenderlo, almeno, sino a quando, non sia, sempre con il ragionamento, dimostrato erroneo”.

MICROCLIMA - Disagi nella sede del C.S.M. di V. delle Sirene

Al Direttore Generale AUSL Roma D
Dr.ssa Giuseppina Gabriele
Al Direttore Sanitario Aziendale
Dr. Maurizio Rango
Al Direttore Amministrativo
Dr. Antonio Scuteri
Al Direttore f.f. U.O.C. Salute Mentale
Distretto Sanitario XIII Municipio
Dr. Antonello Elia
Al Direttore del Dipartimento di Prevenzione
Dr. Agostino Sorce
Al Dirigente del Servizio Spresal
Dr.ssa Maria Claudia Proietti
Al Dirigente U.O.C. Prevenzione e Protezione
Dr. Vittorio Chinni
Al Dirigente U.O.C. Gestione Patrimonio Immobiliare
Ing. Domenico Di Nino
Al Direttore Area Risorse Umane e Affari Generali
Dr. Filippo Coiro
e,p.c. Al Dirigente Responsabile U.O.SD. Immunoprofilassi
e Programmi di Prevenzione e Protezione della Salute
Dr.ssa Daniela Reggiani
Al Dirigente Medico Programmi di Screening CCR e Tabagismo
Dr.ssa Patrizia Grammatico
Al Coordinatore delle R.S.U.
Eugenio Bellomo


Oggetto: microclima - segnalazione disagi Sede del C.S.M. di Via delle Sirene.


Scrivente O.S., è venuta a conoscenza delle condizioni di estremo disagio, difficoltà e malessere nelle quali si trovano a svolgere il proprio lavoro le/gli operatrici/tori presso la sede del C.S.M. di Via delle Sirene, determinate da un inadeguato e/o insufficiente funzionamento del sistema di aerazione e riscaldamento all’interno dei locali della sede in oggetto.
Tale situazione risulta essere stata recentemente segnalata, con una nota del 04/02/2010, inviata dalle/gli operatrici/tori, al Direttore f.f. U.O.C. Salute Mentale Distretto 2, Dr Antonello D’Elia e inviata anche per conoscenza alla R.S.U. Aziendale. Nella nota sono sottolineate le difficoltà ed i disagi causati da un sistema di riscaldamento ed aerazione non in grado di garantire idonee temperature, sia per quanto riguarda i periodi freddi, che quelli caldi, creando, così, notevole problema e disagi, non solo alle/gli operatrici/tori, ma agli stessi cittadini/utenti che si rivolgono e frequentano il suddetto servizio.
Si fa presente che, già in passato, le/gli operatrici/tori del C.S.M. di Via delle Sirene ad Ostia, avevano più volte segnalato, con note e con chiamate d’intervento all’Ufficio Tecnico ed al Call Center, le problematiche in merito al sistema di riscaldamento/aerazione sottolineando, in particolar modo, l’inefficienza e l’inadeguatezza dell’impianto di climatizzazione ( salubrità e sicurezza dell’impianto, difficoltà nell’accensione, rumorosità, particolarmente nelle stanze delle visite, ecc. ) denunciando, peraltro, lo stato di stress e malessere che questo causava.
Tali problematiche, nonostante i diversi interventi effettuati, a tutt’oggi, risultano irrisolte; ciò porta a pensare che gli impianti esistenti, nella suddetta sede, siano oramai obsoleti e, quindi, non più in grado di assicurare le giuste ed idonee temperature all’interno dei locali.

Scrivente O.S. pur comprendendo le difficoltà di natura tecnico/economica che comporterebbe l’installazione di un nuovo impianto di climatizzazione, ritiene, tuttavia, questa soluzione inevitabile, nell’eventualità si riscontrasse l’impossibilità di risolvere le suddette problematiche legate al corretto ed adeguato funzionamento dell’impianto esistente.

Questa O.S., tenuto conto anche di diverse segnalazioni analoghe che giungono, da parte delle/gli operatici/tori di alcune sedi e servizi Aziendali, rinnova la richiesta, già avanzata nella nota del 02/02/2010, Prot. AUSL n° 9882, relativa alla sede di Via U.Cagni, 48, per estendere l’effettuazione di controlli e verifiche, in tutte le strutture e le sedi Aziendali, degli impianti di climatizzazione, sia per quanto attiene alla pulizia e sanificazione degli impianti stessi, che per quanto riguarda il loro idoneo funzionamento tenendo conto dei parametri ambientali che condizionano lo scambio termico nel rapporto soggetto – ambiente.
Tali controlli e verifiche degli impianti di climatizzazione devono necessariamente considerare, così come indicato nel D.Lgs n° 81 del 9 aprile 2008, l’influenza che può esercitare, all’interno dei locali, il grado d’umidità ed il movimento dell’aria concomitante e, chiaramente, le temperature esterne registrate nel corso dell’intera giornata.
Tale richiesta è animata dall’intento di garantire alle/i lavoratrici/tori e ai cittadini/utenti, che si rivolgono presso il Servizio Socio – Sanitario Pubblico, quelle e condizioni di tutela della salute e della sicurezza così com’è previste, indicate ed imposte dalle normative vigenti ( v. D.Lgs n° 81 del 9 aprile 2008 ).

Certi di un Vostro sollecito riscontro, si coglie l’occasione per rivolgere i più distinti saluti.

Prot AUSL RM/D
n° 14316 del 15/02/2010


p. il COBAS AUSL RM/D
I Delegati R.S.U
Laura Mazzarella – p. Cesare Morra - Antonio Nocera

MICROCLIMA - Disagi nella sede di v. Umberto Cagni

Al Direttore Generale AUSL Roma D
Dr.ssa Giuseppina Gabriele
Al Direttore Sanitario Aziendale
Dr. Maurizio Rango
Al Direttore Amministrativo
Dr. Antonio Scuteri
Al Direttore del Dipartimento di Prevenzione
Dr. Agostino Sorce
Al Dirigente Responsabile U.O.SD. Immunoprofilassi
e Programmi di Prevenzione e Protezione della Salute
Dr.ssa Daniela Reggiani
Al Dirigente Medico Programmi di Screening CCR e Tabagismo
Dr.ssa Patrizia Grammatico
Al Dirigente del Servizio Spresal
Dr.ssa Maria Claudia Proietti
Al Dirigente U.O.C. Prevenzione e Protezione
Dr. Vittorio Chinni
Al Dirigente U.O.C. Gestione Patrimonio Immobiliare
Ing. Domenico Di Nino
Al Direttore Area Risorse Umane e Affari Generali
Dr. Filippo Coiro
e,p.c. Al Coordinatore delle R.S.U.
Eugenio Bellomo

Oggetto: microclima - segnalazione disagi Sede di Via Umberto Cagni, n° 48.

Scrivente O.S. intende segnalare, con la presente, le condizioni d’estremo disagio e difficoltà nelle quali sono costretti a svolgere la propria attività lavorativa le/gli operatrici/tori presso la sede di Via Umberto Cagni, n°48 a causa delle temperature, troppo basse, all’interno dei locali della suddetta sede. Si fa presente che nella sede, composta di tre stanze, un corridoio, due bagni e uno stanzino cieco ( antibagno ) il sistema di condizionamento dell’aria è funzionante attraverso solo tre elementi che risultano insufficienti a garantire un’adeguata temperatura ambientale, determinando quindi, condizioni di vero e profondo malessere durante il tempo di lavoro, per i lavoratori e le lavoratrici presenti all’interno dei locali suddetti.
Si ricorda che le normative in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro ( D.Lgs n° 81 del 9 aprile 2008 ) stabiliscono la necessità che negli ambienti di lavoro venga garantita aria salubre e una temperatura adeguata all’organismo umano durante il tempo di lavoro evitando che le/i lavoratrici/tori vengano esposti a correnti d’aria fastidiose e a temperature troppo alte o troppo basse tenendo conto della influenza che, su di esse, possono esercitare il grado di umidità ed il movimento dell’aria concomitante.
Si richiedono, pertanto, con urgenza, le dovute ed opportune verifiche tecniche/ambientale, e i necessari interventi onde poter garantire una adeguata ed idonea temperatura degli ambienti di lavoro, attraverso l’opportuna individuazione di misure tecniche localizzate, fornendo altresì, in attesa di soluzioni definitive, stufette elettriche idonee e compatibili.
Il carattere d’urgenza è motivato dalla necessità di garantire le condizioni ambientali a tutela della salute delle/dei lavoratrici/tori presenti.
Si coglie l’occasione per richiedere un controllo ed una verifica, in tutte le strutture e sedi Aziendali, degli impianti di riscaldamento e di condizionamento dell’aria e di ventilazione in merito alla pulizia e sanificazione degli stessi e per quanto riguarda il corretto funzionamento per garantire le necessarie ed adeguate temperature.
Nell’attesa di un sollecito riscontro si porgono i più distinti saluti.
Prot. AUSL n° 9882
del 02/02/2010
p. il COBAS AUSL RM/D I Delegati R.S.U
Laura Mazzarella – p.Cesare Morra - Antonio Nocera

domenica 14 febbraio 2010

....FUMO NEGLI OCCHI....

Roma, 10/02/10

“ Ho nostalgia della gente povera e vera che si batteva per abbattere quel padrone, senza diventare QUEL padrone”. ( P.P. Pasolini)
…….Fumo negli occhi….
Sul settimanale L'espresso, del 04/02, è uscito un reportage sulla Sanità: al suo interno, e precisamente a pag. 36, sotto il titolo " I miracoli del S. Lucia" c'è un dettagliato articolo in merito ai trasferimenti/assunzioni avvenuti tramite passaggi diretti, dalle cliniche e strutture private (v. S. Lucia ) presso le Aziende UU.SS.LL. del Servizio Sanitario Pubblico.
L'articolo trae origine da un'ispezione/indagine, effettuata dagli Ispettori della Ragioneria dello Stato, presso la AUSL RM/D. Da quest' articolo si evince come i trasferimenti/assunzioni, avvenuti con il passaggio dalle strutture private al Servizio Sanitario Pubblico, siano stati il frutto di un ampio ed esteso sistema di Potere, fatto di scambi, favoritismi e clientele.
Successivamente anche il quotidiano Il Messaggero del 09/02/2010 ( cronaca del Litorale) è tornato sulla notizia riportando anche la “ posizione “ dell’ ‘Azienda, affidata, o meglio, “ scaricata” ad una Dirigente delle Risorse Umane.
L’Azienda, nascondendosi dietro l’esigenza di dover fare assunzioni, dichiara che è tutto regolare e che “ denuncerà chi sostiene il contrario”.
Pensiamo sia comprensibile, oltre che doveroso, cercare di dare delle spiegazioni, ma la risposta data “a …. mò di scarica barile ”…, elude il nodo ed il merito della questione, e vale a dire: il problema non sono le “ assunzioni ”, ma come e con quali intrecci, interessi e legami tra le strutture private e poteri Istituzionali, economici, sindacali e politici, queste, sono state fatte.
Ciò che, inoltre, si tenta di eludere e negare, cercando di gettare fumo negli occhi, è che le notizie che sono riportate sugli Organi d’informazione, sono state il frutto di un’ ispezione/indagine che è stata effettuata dagli Ispettori della Ragioneria dello Stato … Si vuole per caso denunciarli..?!!!
Ciascuno ha orecchie per sentire, occhi per guardare e, soprattutto …..Testa per Pensare e Ragionare …!!!!
Come COBAS dell’AUSL RM/D, evitando accuse strumentali e pretestuose, personalismi e clamori propagandistici, avevamo segnalato già da tempo, anche con note ufficiali ( v. nota allegata COBAS del 17/11/2008 dove, tra l’altro, si chiedeva se queste assunzioni/trasferimenti fossero corrispondenti ai criteri e alle normative vigenti, riguardanti le assunzioni nella P.A. e all’istituto della mobilità) il fenomeno deviato, nel più totale disprezzo delle Leggi e delle più elementari norme e regole esistenti, in materia di Politiche di Gestione delle Risorse Umane, il fenomeno dei trasferimenti, delle assunzioni, ecc., ecc., frutto ed espressione, spesso, di logiche e pratiche di potere spartitorie e clientelari e/o punitive/vessatorie, realizzate con le complicità, con i silenzi e con l'omertà delle varie Istituzioni (Governo- Regione-Azienda AUSL ) e della maggior parte delle forze politiche e sindacali.

Pensiamo che per contrastare e combattere certi fenomeni di clientele e malcostume, ma non solo, sia importante e necessario cercare di rifuggire da accuse, da clamori scandalistici e dalle ipocrisie moralistiche, anche nei confronti di coloro che, in qualche modo, in questa vicenda si trovano, direttamente interessati, perché, da questi fatti, eventualmente sono stati beneficiati, cercando, invece, di comprendere, di conoscere ed analizzare la vera natura, le profonde e diffuse conseguenze e la vasta rete di responsabilità, silenzi, complicità e connivenze che ci sono dietro questi fenomeni e che costituiscono e rappresentano, in realtà, un vero e proprio diffuso Sistema di Potere.
Tutto ciò, pensiamo, come abbiamo più volte segnalato e denunciato, sia il frutto e l'espressione di un sistema, di una struttura e di una logica di potere che tende a comprimere, soffocare e cancellare ogni regola, ogni tutela, ogni diritto, esercitando e realizzando strumenti e forme di controllo e di pressione, per poter continuare a dominare, sottomettere e a comandare, a proprio piacimento, per difendere propri specifici interessi di potere economici, sindacali e politici.
Partire, riflettendo e ragionando da ciò, può aiutarci a ripensare e a ridefinire, dentro il quadro dei rapporti di forza esistenti, una nuova e maggiore consapevolezza sociale, culturale e politica: forse non ci aiuterà a cambiare, nell'immediato, le cose, ma potremmo almeno evitare di farci ingannare ancora ...!!!



COBAS AUSL RM/D
I Delegati R.S.U.
Laura Mazzarella – p.Cesare Morra - Antonio Nocera

I MIRACOLI DEL SANTA LUCIA

Dall'ESPRESSO del 04/02/10

A Roma c'è una corsia preferenziale, un canale misterioso che permette di trasferire centinaia di dipendenti dalle cliniche private alla sanità pubblica. E quando si cerca di capire come siano state scelte queste persone, ingaggiate dalla Asl senza concorsi e senza selezioni, si trova solo un fascicolo vuoto: nemmeno un curriculum o una lettera di credenziali. Guarda caso - però - decine delle persone che hanno sfruttato questa autostrada risultano parenti o collaboratori di dirigenti delle Asl.

Questa trasfusione di camici bianchi, 34 per l'esattezza, è cominciata nel 2002, quando la Regione era guidata da Francesco Storace ed è proseguita. La grande fuga dalle cliniche agli ospedali pubblici è stata radiografata dall'inchiesta di Carlo Alberto Luccone, ispettore del dipartimento di Ragioneria dello Stato: un dossier impressionante trasmesso alla magistratura, che ha aperto un'istruttoria. Al centro dei controlli c'è la Asl D, una delle più grandi della capitale. E come punto di partenza della marcia verso il posto assicurato, l'ispettore individua soprattutto la Fondazione Santa Lucia, un prestigioso istituto di ricovero e cura a carattere scientifico. Di fatto l'unica struttura di eccellenza nella riabilitazione neurologica della capitale. Colpita dai tagli alla spesa sanitaria della regione ha ricevuto immediato appoggio del candidato di centrodestra Renata Polverini che ha indossato una tshirt 'Salviamo il Santa Lucia'. Come spesso accade con gli ospedali religiosi della capitale, il Tar ha bloccato i tagli e l'emergenza è rientrata. Ma il dossier dell'ispezione descrive un'altra storia: il passaggio cospicuo dei dipendenti del Santa Lucia nei ranghi della Asl. Seguita da una serie di altri ospedali ecclesiastici che hanno creato la stessa osmosi: il Cristo Re, i Fatebenefratelli all'isola Tiberina e il San Pietro, il Madre Vannini dell'ordine delle Figlie di San Camillo, l'Istituto per ciechi Sant'Alessio, e il San Giovanni Battista dell'Ordine di Malta. persino l'Ipasvi, la federazione dei collegi degli infermieri, sembra abbia usato questo metodo. Una migrazione senza criteri, senza concorsi, definita fuori da ogni regola: "L'amministrazione regionale si è disinteressata di questa corposa migrazione di dipendenti dalle strutture sanitarie private verso quelle pubbliche. E ancora, dall'ispezione "emerge una gestione delle mobilità disinvolta, poco trasparente e poco imparziale".



Ed emerge che i trasferimenti sono "frutto di un'intesa tra i privati e i pubblici amministratori", che vengono a creare una situazione in cui prevalgono, si legge ancora nel dossier, "il nepotismo e il clientelismo". Il rapporto elenca relazioni di parentela o professionali tra le persone assunte dalla Asl e personaggi eccellenti. Nella lista delle persone approdate al pubblico si citano: la figlia di un direttore amministrativo, il figlio di un dirigente Cisl funzione pubblica, il fratello di una dipendente presso la segreteria del direttore amministrativo, il figlio di un direttore di neurologia, i figli di un dirigente della Cgil funzione pubblica, il figlio dell'autista della direzione generale e la consorte di un manager Inpdap.

Ma è così solo nella Asl D? Si tratta di un'eccezione? I risultati dell'ispezione ritengono che il travaso illecito di dipendenti riguardi l'intera regione e "portano a considerare che questo costume del favoritismo non sia un fenomeno circoscritto all'azienda verificata, ma esteso al resto delle strutture sanitarie pubbliche romane o laziali".
dall’Espresso
Paolo Tessadri

(04 febbraio 2010)