martedì 10 maggio 2011

Al Direttore Generale AUSL Roma D
Prof. Ferdinando Romano
Al Direttore Sanitario Aziendale
Dr.ssa Anna Rosalba Buttiglieri
Al Dirigente U.O.C. Reclutamento e Stato
Giuridico del Personale Dipendente
Dr.ssa Giuditta Del Borrello
Al Direttore Area Risorse Umane e AA.GG.
Dr. Filippo Coiro
e,p.c Al Presidente della Regione Lazio
On. Renata Polverini
Al Consiglio delle/i Delegate/i R.S.U.


Scrivente O.S., facendo seguito alla nota del 14/1/2011 Prot. Aziendale n. 3320 riguardante le modifiche della disciplina del Part-Time stabilite dalle Leggi n.° 133/2008 (art. 73) e n° 183/2010 (Collegato al lavoro) e alla successiva nota di risposta Aziendale del 21/1/2011 prot. n° 5847 a firma del Direttore UOC Reclutamento e Stato Giuridico del Personale Dipendente D.ssa Giuditta Del Borrello e venuta a conoscenza dell’avvio di procedure da parte dell’Azienda, con richiesta di “dettagliate motivazioni” ai dipendenti ai quali era stata riconosciuta, prima della Legge 133/2008, la trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale, per sottoporre a nuova valutazione i provvedimenti stessi, esprime la propria contrarietà rispetto a misure che tendono a limitare e ledere quei diritti che rispondono a svariate e multiformi esigenze di organizzazione dei tempi e dei bisogni di vita delle persone.

Ciò trova ragione in considerazione del fatto che le/gli lavoratrici/lavoratori interessati, spesso si trovano costretti a ricorrere a tali strumenti normativi/giuridici, per compiti di assistenza, cura ed organizzazione familiare, a causa anche delle notevoli carenze dei servizi sociali deputati a svolgere tali funzioni, rinunciando, peraltro, a parte del proprio salario cosa che, in un momento di grave crisi economica è ancora più gravosa.
Scrivente O.S. ribadisce inoltre la profonda preoccupazione per i rischi che l'applicazione di tali modifiche potrebbero comportare in assenza di regole certe ispirate a principi di uguaglianza, trasparenza, correttezza e buona fede, tenuto conto del forte potere di discrezionalità insito nelle nuove norme giuridiche.
Infatti tali norme tendono a limitare e trasformare, in qualche modo, ciò che era un diritto acquisito, in una concessione, con il rischio di divenire grave strumento di discriminazione, determinando condizioni di sudditanza e subalternità che violerebbero non solo la certezza del diritto ma la libertà e la dignità stessa di ciascuna/o lavoratrice e lavoratore.

Inoltre le limitazioni poste al diritto al Part-Time con la vigente normativa, secondo la quale le richieste di trasformazione dell’orario non sono più accolte “automaticamente”, entro 60 giorni dalla presentazione, ma accettate “discrezionalmente“ dalla Amministrazione, si pongono in evidente contrasto con gli orientamenti europei che tendono ad una maggiore attenzione ai tempi di vita e di lavoro delle persone, agevolandole nei vari e molteplici aspetti riguardanti i diversi bisogni ed esigenze individuali.

Il rischio oggettivo di una pesante limitazione di questo diritto emerge dall'eventualità che le nuove norme siano applicate nel tentativo di supplire a quelle croniche carenze di organico che da anni
ormai compromettono il regolare funzionamento della Pubblica Amministrazione e che sono dovute principalmente al blocco del Turn - Over e al mancato reintegro del personale in quiescenza. Basterebbe rapportare infatti il numero irrisorio di coloro che usufruiscono dello strumento del Part - Time (circa 80 unità del comparto su circa1710 dipendenti) per vedere come sia illusorio, oltre che ingiusto, pensare di poter far fronte alle carenze di organico esistenti attraverso la limitazione di diritti, oltre tutto senza prima aver affrontato un effettiva ricognizione e razionalizzazione delle Risorse Umane e Professionali presenti ed il problema di una riorganizzazione e programmazione dei vari servizi in base alle esigenze della popolazione.

Questa O.S. ritiene che senza una visione d'insieme e senza tener conto di come tali modifiche possano incidere pesantemente sulla vita delle persone, sui loro affetti, sulle spesso delicate problematiche che accompagnano la richiesta del Part - Time, proprio in virtù della grave e preesistente carenza di organico, i Dirigenti o i Responsabili di riferimento chiamati a valutare la possibilità o meno di concedere l'assenso, tenendo conto delle esigenze del servizio, potranno trovarsi di fronte alla contraddizione/conflitto di segnalare la carenza di determinate figure umane e professionali e, al contempo, dover valutare la richiesta di un proprio collaboratore all'utilizzo del tempo parziale lavorativo, con il rischio evidente che sarà lo stesso Dirigente o Responsabile ad "apparire" in contraddizione e/o la lavoratrice o il lavoratore a subirne le effettive conseguenze.

Si evince da ciò che, per evitare difformità, disuguaglianze e assoluto potere discrezionale in un'eventuale applicazione di suddette modifiche, tale questione non possa non vedere la piena assunzione di responsabilità da parte della Direzione Aziendale, proprio facendo riferimento all'art. 16 della legge n.° 183/2010, che stabilisce non l'obbligatorietà ma la possibilità, e quindi la facoltà, di sottoporre a nuova valutazione i provvedimenti di concessione della trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale adottati prima della data di entrata in vigore del Decreto Lgs. n.° 112/ 2008 convertito con modificazione dalla Legge n.° 133 del 2008.

Questa O.S. ribadisce la necessità che su tale questione, prima dell'adozione di qualsiasi provvedimento, venga avviato un confronto con la RSU Aziendale e con le OO.SS. per poter meglio definire criteri e principi applicativi, al fine di prevenire ed evitare atteggiamenti discriminatori, ingiusti e discrezionali, a garanzia della certezza del diritto per ogni singola/o lavoratrice/lavoratore.

In ogni caso scrivente O.S. auspica che eventuali provvedimenti di revoca dei Part-Time vedano coinvolti le/gli stesse/i lavoratrici/lavoratori interessati allo scopo di consentire e facilitare la riorganizzazione dei bisogni e delle esigenze personali e familiari.

Scrivente O.S. nel confermare la propria disponibilità ad un confronto su tali questioni, si riserva nel contempo la valutazione e il giudizio sui vari provvedimenti che verranno adottati.

Cordiali saluti
Prot. ASL RM/D
n° 45474 del 10/05/2011

p. il COBAS AUSL RM/D
le/i Delegate/i R.S.U.
Laura Mazzarella - Cesare Morra - Antonio Nocera

mercoledì 4 maggio 2011

Presidio Sant’Agostino – misure preventive idonee alla conservazione dello stato dei lavori.

Al Presidente della Regione Lazio
On. Renata Polverini
Al Direttore Generale AUSL Roma D
Prof. Ferdinando Romano
e,p.c Al Comitato a Difesa della Casa del Parto e dei
Servizi Materno - Infantile
Al Consiglio delle/i Delegate/i R.S.U.


Questa O.S., in merito alla sospensione dei lavori del presidio Sant’Agostino, già segnalata con note del 14/01/2011 ( prot. ASL n° 3329 ) e del 22/02/2011 ( Prot. ASL n° 17209 ) alle quali, ad oggi, non è stato dato alcun riscontro, tenuto conto che, la stessa, ha più volte in passato rappresentato le problematiche relative allo stato e alla condizione dei Servizi Socio Sanitari del Territorio, con particolare riferimento alle criticità dovute alle attuali collocazioni del Consultorio Familiare di Ostia, del TSMREE e del Servizio Immunoprofilassi/Vaccinazione, nel denunciare il preoccupante ritardo nella ripresa dei lavori e per la realizzazione della “Casa della Salute della Donna e del Bambino” così come richiesto anche dal “Comitato a Difesa della Casa del Parto e dei Servizi Materno Infantile”, segnala il grave stato di abbandono nel quale è stata lasciata la struttura dopo che la Ditta appaltatrice ha bloccato gli interventi di ristrutturazione.
Risulta, infatti, che, dalla sospensione lavori ( novembre 2010 ) non è stato realizzato alcun intervento preventivo e protettivo della struttura, soprattutto, attraverso l’apposizione di teloni a copertura dei battenti rimasti aperti. Tale situazione, oltre a rappresentare un ingiustificabile stato di abbandono di una struttura adibita a Servizi Socio - Sanitari Pubblici indispensabili per il Territorio, può determinare, in considerazione anche della sua collocazione, esposta ad agenti atmosferici e soggetta al possibile ingresso e nidificazione di volatili, grave nocumento dei lavori già effettuati con il conseguente aumento dei costi che ciò può comportare.
Questa O.S., nel sollecitare nuovamente l’immediata ripresa dei lavori e la piena realizzazione del Progetto della “Casa della Salute della Donna e del Bambino” chiede l’esecuzione degli interventi tecnici necessari alla conservazione dello stato dei lavori già eseguiti, nell’attesa della ripresa della attività di ristrutturazione nel cantiere.
In attesa di un sollecito riscontro si inviano distinti saluti.
Prot. ASL RM/D
n° 43438 del 4/05/2011 p. il COBAS AUSL RM/D
le/i Delegate/i R.S.U.
Laura Mazzarella - Cesare Morra - Antonio Nocera