lunedì 25 giugno 2012

...Sant’Agostino: “Finalmente ce l’hanno fatta, ma quante ne ho dovute vedere e… sentire!!!”

E’ con soddisfazione che come Cobas ASL RM/D accogliamo la notizia della tanto attesa riapertura del presidio Sant’Agostino. Se oggi la Struttura verrà riconsegnata al territorio, con la ricollocazione dei servizi precedentemente esistenti (Consultorio Familiare, Servizio Vaccinazioni e TSMREE) lo si deve, soprattutto, a quelle realtà sociali, sindacali, a quei soggetti che con coerenza e continuità si sono impegnati, nel corso di tutto questo tempo, attraverso segnalazioni ed iniziative partecipate, perché ciò si realizzasse. Ora sono in molti a festeggiare, compresi tutti coloro che nel silenzio e nella complicità hanno, di fatto, lasciato soli quanti andavano denunciando lo smantellamento e le vergognose collocazioni di servizi primari quali il Consultorio Familiare, il Servizio Vaccinazioni ed il TSMREE e, magari, partecipavano, festeggiando, alle numerose inaugurazioni della “Casa della Salute della Donna e del Bambino”, progetto per il quale, si ricorda, il Sant’Agostino è stato ristrutturato e che non è mai decollato ed oggi completamente smantellato, se non per ritrovarlo “trasferito”, attraverso la Convenzione con il Policlinico Luigi Di Liegro con il progetto “Centro di Cura per la Donna e la Famiglia”. La dislocazione e la ricollocazione dei Servizi suddetti, fatta eccezione per i locali del TSMREE, che ha trovato, almeno in parte, sistemazione dignitosa presso la sede ANFFAS di Via del Sommergibile, dopo che, peraltro, in precedenza, ne era stato ufficializzato il suo spostamento nei locali di Via Umberto Cagni, sono avvenuti, infatti, tutti in modo improvvisato e frammentato, contraddicendo e violando, peraltro, precedenti decisioni e lo stesso confronto con le realtà sociali e sindacali del Territorio. Fin dal giorno della “posa della prima pietra”, come Cobas ASL RM/D, abbiamo sottolineato come lo spostamento dei Servizi ivi esistenti, fosse avvenuto senza uno studio attento e razionale degli spazi, senza considerare le effettive necessità delle diverse attività e le molteplici funzioni per poter garantire la piena ottimizzazione e funzionalità degli stessi, in modo idoneo ed appropriato. La situazione più delicata e, per certi aspetti, insensata e scandalosa, riguardò la collocazione del Consultorio Familiare di Ostia, unico presente nella zona Litorale, trasferito in un mini appartamento. Tale vergognosa e inidonea sistemazione venne segnalata più volte dalla “Assemblea delle Donne del XIII Municipio”, successivamente dal “Comitato a Difesa della Casa del Parto e dei Servizi Materno-Infantile” e denunciata da questa O.S. anche attraverso un esposto, dopo che la stessa Direzione Aziendale della ASL RM/D, aveva annunciato, a mezzo stampa, il temporaneo trasferimento, del Consultorio stesso presso la “Casetta nel Bosco” (vedi “Acqualuce”) - Ospedale G.B. Grassi - per poi immediatamente e contraddittoriamente smentirlo. Le conseguenze di tale collocazione sono state la diminuizione e la frammentazione dei servizi e delle attività precedentemente esistenti al Sant’Agostino che ha determinato, di fatto, una situazione d’estremo e crescente disagio e difficoltà per le/gli operatrici/ori e per i cittadini/utenti. E… mentre noi andavamo segnalando e denunciando tutto questo, altri, sempre pronti a salire sul carro dei “vincitori”, annunciavano, tra “fanfare e squilli di trombe”, l’apertura di un terzo Consultorio ad Ostia… cosa, in realtà, mai avvenuta, evidenziando, così, ancora una volta, il pressappochismo e la demagogia propagandistica che hanno accompagnato le azioni e le iniziative di molti. Ci chiediamo, inoltre, dove sono stati, nel corso di questi anni, coloro i quali, proprio per ruolo e/o per mandato avevano il compito ed il dovere di realizzare e difendere il progetto iniziale della “Casa della Salute della Donna e del Bambino”, promosso ed annunciato in maniera così roboante?!!! Dov’erano quando i lavori di ristrutturazione del Sant’Agostino furono misteriosamente interrotti senza una formale motivazione, nonostante le innumerevoli richieste di chiarimenti in proposito da parte di questa O.S. ed iniziative promosse assieme alle Associazioni del Territorio?!!! Di tutto questo, riteniamo, sia importante conservare memoria, perché quanto accaduto denota e rappresenta, non solo un’idea di gestione della Cosa Pubblica scevra da qualsiasi criterio e principio di difesa del Bene Comune, ma dell’idea stessa delle relazioni umane, sociali e politiche che si articolano all’interno di un Territorio. Non ci si stupirà, quindi, nel vedere certi personaggi “miracolosamente” riapparire ad un’altra inaugurazione e/o al “taglio del nastro”, magari arrogandosi il diritto ad essere protagonisti. Questa O.S. cogliendo l’importanza di questo primo risultato rispetto alla ricollocazione, presso la loro sede originaria, di alcuni fondamentali servizi Socio-Sanitari, in un Territorio che vede, proprio per la crescita demografica, l’insufficienza degli stessi, non può non rilevare e sottolineare non solo la gravità dell’ormai evidente e definitivo abbandono del Progetto della “Casa della Salute della Donna e del Bambino”, ma il fatto che ancora non sono stati resi chiari il progetto e la destinazione presente e futura, di tutto il Presidio Sant’Agostino. A tale proposito il Cobas ASL RM/D vigilerà affinché venga realizzato un corretto e adeguato utilizzo del Presidio Sant’Agostino, ritenendo a tal fine necessario che gli Organi di Direzione dell’ASL RM/D facciano conoscere quanto prima i programmi e i progetti sull’utilizzo complessivo dell’intera Struttura. Cobas ASL RM/D

lunedì 4 giugno 2012

Politiche di Gestione delle Risorse Umane e Professionali – Mobilità interna.

Al Commissario Straordinario dell’ Asl Rm/D Dott. Vitaliano De Salazar Al Direttore Sanitario Aziendale Dr.ssa Anna Rosalba Buttiglieri Al Direttore Amministrativo Dr. Massimiliano Gerli Al Direttore Area Risorse Umane e Affari Generali Dott. Filippo Coiro Al Coordinatore dei Servizi delle Servizi delle Professioni Sanitarie e Sociali Dr. Andrea Tranghese Al Coordinatore S.A.I. P.O. G.B. Grassi Sig. Luciano Pietrarelli e,p.c. Al Consiglio dei Delegati della R.S.U. Scrivente O.S. si trova costretta, ancora una volta, come già più volte ha avuto modo di segnalare e denunciare attraverso diverse note, ( v. note del 21/11/2011, Prot. Asl Rm/D n° 107179, del 25/08/2011 con nota Prot. n° 79268 e del 20/01/2011, nota Prot. n° 5270, nota del 17/11/2008 prot. n. 94759 e del 29/5/2008 prot. 44753 ) nonché attraverso prese di posizione pubbliche (comunicati/volantini, incontri, dichiarazioni ecc, ) le problematiche riguardanti le politiche, l’uso e la gestione delle Risorse Umane e Professionali all’interno della Asl Rm/D. In quelle note si sottolineava la necessità di interventi adeguati in grado di garantire, sia un’equa distribuzione e razionalizzazione delle stesse in rapporto ai ruoli, alle qualifiche, alle competenze e alle professionalità nelle rispettive assegnazioni e collocazioni, sia il rispetto di criteri e principi di correttezza e trasparenza ( graduatorie, avvisi e bandi di mobilità, ecc.) necessari per assicurare certezza e tutela del diritto, nonché dignità umana, professionale/lavorativa a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori. A tutt’oggi invece rileviamo che persiste, all’interno dell’Asl Rm/D, un sistema, frutto di relazioni e comportamenti aziendali, e non solo, tendente ad imporre pratiche, scelte e decisioni in modo discrezionale ed arbitrario, venendo meno così a criteri di legittimità e trasparenza e finendo, peraltro, per esercitare, in questo modo, forme di condizionamento, di ricatto nonché di “controllo” e di “comando”. I trasferimenti e la mobilità del personale hanno finito così per divenire un forte elemento clientelare e di “favore” e/o strumento ricattatorio/punitivo/vessatorio, sfuggendo ad ogni minima regola di trasparenza e confronto e, soprattutto, venendo meno, non solo alla tutela e alla dignità di ogni singola/o lavoratrice/lavoratore, ma a quei criteri di efficienza ed efficacia necessari al funzionamento di ogni singolo ufficio, reparto o servizio. Tale situazione non poteva che creare un clima di incertezza, confusione ed insicurezza tra le stesse/i operatrici/operatori ed ha finito, inoltre, in assenza di una reale programmazione ed organizzazione dei vari servizi e strutture socio-sanitarie capace di individuare criticità e priorità, inevitabilmente per aggravare la problematica della carenza di personale. Tutto ciò contraddicendo anche gli orientamenti e le direttive emanate dalla Regione Lazio, attraverso i Programmi Operativi 2011-2012, in merito alla ricognizione del personale, allo scopo di recuperare ed ottimizzare le risorse umane e professionali esistenti. Orientamenti che, crediamo, siano stati all’origine delle disposizioni emanate dalla stessa Direzione Aziendale, attraverso le circolari del 14/01/2011 n. prot. 3379 e della successiva integrazione del 23/02/2011 n. prot. 17695 con le quali si stabiliva che …”ogni trasferimento interno deve essere preventivamente sottoposto, per l’autorizzazione alla Direzione Generale”. Nonostante ciò assistiamo al perdurare di trasferimenti, mobilità ed assegnazioni disposti senza un’adeguata e tempestiva informazione alle OO.SS. e senza un reale confronto in grado di individuare e definire, di volta in volta, esigenze, priorità e criteri, nel rispetto delle richieste e degli accordi, come quello sottoscritto e ratificato con verbale d’intesa tra l’Az. USL Rm/D e le RSU in data 12/02/2008. In tale modo gli spostamenti e la movimentazione del personale sono continuati a sfuggire a qualsiasi regola di trasparenza e a qualsiasi criterio e ragione di oggettività e necessità funzionale, al punto che non si conosce, a tutt’oggi, l’effettiva movimentazione del personale malgrado questa sia stata più volte richiesta, non solo da questa O.S., ma anche dalla RSU aziendale con nota del 13/04/2012 prot. 33701. Anche gli ultimi provvedimenti riguardanti l’assunzione e l’assegnazione di 14 infermieri sono stati adottati senza che siano stati esplicitati i criteri e le priorità della loro collocazione, né se queste nuove immissioni si sono inserite in quelle situazioni di maggiore criticità, e/o se hanno determinato il trasferimento di altre unità. E, inoltre, perché non sono stati adottati in tempo atti e procedure tesi a garantire trasparenza e certezza del diritto attraverso la pubblicizzazione di Avvisi e Bandi di mobilità? E perché non vi è traccia di tali procedure in molti, se non quasi tutti, i provvedimenti adottati sino ad oggi in merito alla mobilità e ai trasferimenti? (v. anche i recenti trasferimenti di Coordinatori CPSI non di ruolo). Ci si trova dinnanzi ad una situazione nella quale si ha l’impressione che non ci sia, in realtà, al di là dell’istituzione di fantomatici Tavoli Tecnici (v. quello del Maggio 2011) una effettiva volontà, da parte della Direzione Aziendale nel suo complesso, di pervenire sia ad una regolamentazione che tuteli e rispetti professionalità, qualifiche, ruoli e competenze, nonché diritti e dignità per tutte le lavoratrici ed i lavoratori, sia di rispondere alle esigenze di riordino e di riorganizzazione dei vari uffici amministrativi, tecnici e dell’insieme dei servizi socio-sanitari, per affrontare in modo adeguato le profonde criticità esistenti, attraverso l’individuazione delle priorità e delle situazioni che richiedono interventi atti a garantire efficienza, efficacia e funzionalità ai vari settori. Ci si chiede e si chiede, inoltre, se i trasferimenti e le mobilità realizzati, anche recentemente, abbiano seguito le procedure indicate dalle circolari della Direzione Generale del 14/01/2011 n. prot. 3379 e della successiva integrazione del 23/02/2011 n. prot. 17695 nelle quali si stabiliva che “ogni trasferimento interno deve essere preventivamente sottoposto, per l’autorizzazione alla stessa Direzione Aziendale”. Se così non fosse ci troviamo forse di fronte a decisioni prese discrezionalmente, autonomamente e, quindi, arbitrariamente, da qualche articolazione aziendale? Scrivente O.S., nel chiedere il pieno e totale rispetto delle normative e delle regole esistenti in materia di trasferimenti e mobilità del personale (Bandi, Avvisi Pubblici, Graduatorie, Informativa alle OO.SS.) ritiene ineludibile che sulle Politiche di Gestione delle Risorse Umane e Professionali vi sia la massima trasparenza, nel rispetto del principio di buon andamento ed imparzialità della Pubblica Amministrazione. Ciò, riteniamo, si rende ancor più necessario in un momento nel quale il blocco delle assunzioni di personale, il blocco del turn over, ecc. stanno mettendo in sofferenza molti Uffici e Servizi Socio-Sanitari Pubblici e dove, spesso, le scarse risorse umane e professionali presenti si trovano a svolgere il proprio lavoro in condizioni di estremo disagio e difficoltà se non, in taluni casi, sottoposti a ritmi e carichi di lavoro inumani e, quindi, costretti ad inevitabili condizioni di stress (burnout). Scrivente O.S. rinnova pertanto la richiesta di conoscere la movimentazione del personale in merito alle assegnazioni e ai trasferimenti avvenuti presso la Asl Rm/D dal 2010 ad oggi, specificando ruolo, qualifica, professione, sede e servizio di assegnazione e la verifica della congruità degli stessi trasferimenti in relazione alle effettive esigenze e priorità dei vari Servizi. Si riserva, in tal senso, di segnalare e denunciare qualsiasi provvedimento, del quale verrà a conoscenza, teso a ledere tutele, diritti e dignità umana, lavorativa e professionale di ogni singola/o lavoratrice e lavoratore nonché difficoltà, disagio e disservizi a danno della funzionalità dei vari settori e, quindi, dei cittadini-utenti. Distinti saluti. Prot. Asl Rm/D n° 50036 del 04/06/2012 p. il Cobas Asl Rm/D i Delegati R.S.U. Corrado Minioto - Cesare Morra - Antonio Nocera