martedì 16 dicembre 2008

LETTERA DEL COBAS E DELEGATI RSU AUSL RM D DEL 15.12.2008

Al Direttore Generale AUSL Roma D Dr.ssa Giuseppina Gabriele
Al Direttore Sanitario Aziendale Dr. Maurizio Rango
Al Direttore Amministrativo Dr. Antonio Scuteri
Al Direttore del Distretto 2Dott. Vittorio Chinni
Al Dirigente U.O.C. Prevenzione e Protezione Dr. Vittorio Chinni
Al Direttore del Dipartimento di Prevenzione Dr. Agostino Sorce
Al D. R. U.O.Tutela Salute Mentale e R.Età Evolutiva Dr. Enrico Nonnis
Al D. Area Tutela della Donna e del Bambino Dr. Pierluigi Palazzetti
Al D. f. f. U.O.C.I. Salute della Donna e del BambinoDr.ssa Patrizia Musacchio
Al R. U.O.S. Consultori del Distretto 2 Dr. Gianlorenzo Darbisi
Al D. U.O.S.D. Im. e Prog. Di Prev. e Prom. della SaluteDr.ssa Daniela Reggiani
Al Direttore Area Risorse Umane e Affari Generali Dr. Filippo Coiro
e,p.c. Al Presidente della Regione Lazio On. Piero Marrazzo
Al Presidente del Municipio XIII – Comune di Roma On. Giacomo Vizzani
All’ Assessore ai S. S. Scuola e Casa del XIII Municipio –On.Lodovico Pace
Al Coordinatore delle R.S.U. Eugenio Bellomo
Oggetto: trasferimento Consultorio Familiare – Ostia / Attività e Servizi Socio Sanitari, Distretto 2 XIII Municipo.
Scrivente O.S., ha appreso la notizia dell’annuncio della consegna, all’interno della pineta dell’ Ospedale G.B. Grassi, della struttura denominata “ Casa del Parto “. In tale struttura, come si evince dallo stesso comunicato stampa diramato dalla Direzione Aziendale, si dovranno effettuare dei lavori per permettere il temporaneo trasferimento del Consultorio Familiare di Ostia, trasferimento dovuto all’intenzione più volte dichiarata e annunciata, di pervenire alla definitiva, inevitabile ristrutturazione, viste anche le condizioni di estremo degrado, abbandono ed inagibilità, del presidio Sant’Agostino, con la conseguente realizzazione della “ Casa della Salute della Donna e del Bambino”, dove il Consultorio, una volta terminati i lavori, ritroverà la sua collocazione originaria.
Consideriamo singolare l’annuncio della realizzazione di una struttura, quella della “Casa del Parto “ che, eventualmente, avrà attuazione, secondo quanto anche dichiarato nel suddetto comunicato stampa, solo dopo ultimati i lavori di ristrutturazione del Sant’Agostino. Considerato che i lavori, secondo quanto dichiarato ed annunciato, dovevano essere già ultimati e la “Casa della Salute della Donna e del Bambino” doveva già essere stata realizzata ( 8 marzo 2008…,2009….? ) e tenuto conto che ancora non si conoscono, in modo certo, i tempi di inizio dei suddetti lavori, si può tranquillamente evincere che tale struttura, anche se avessero inizio entro il prossimo anno, non vedrà la sua definitiva realizzazione prima dei prossimi due / tre anni, a meno che, altri e formalmente sconosciuti, siano i programmi e, altre le scelte, contrariamente a quanto precedentemente annunciato. Sarebbe opportuno, dichiarare in modo chiaro, trasparente e definitivo, nel rispetto degli operatori/trici e dei cittadini utenti quali siano effettivamente i programmi ed i progetti che si intende perseguire e realizzare.
Appare altrettanto singolare quanto ancora dichiarato, sempre attraverso il comunicato stampa, che, per permettere il trasferimento temporaneo del Consultorio Familiare, debbono essere eseguiti, all’interno della struttura, da poco realizzata, “ piccole modifiche strutturali “.
Si chiede come mai non si è ritenuto opportuno procedere, nei modi e nei tempi utili, prima della sua realizzazione, ad una corretta e funzionale programmazione e progettazione della struttura stessa. Ciò, pensiamo, avrebbe non solo, permesso il completamento di una struttura con spazi più ampi e funzionali in grado di rispondere al meglio alle esigenze dei Servizi a della attività, ma avrebbe evitato anche il ricorso ad eventuali e successivi costi aggiuntivi.
Si fa altresì presente che, in un recente incontro tra le R.S.U. e il Direttore del Distretto 2, Dr. Vittorio Chinni, il Direttore U.O.C. Area Tutela della Donna e del Bambino, Dr. Pierluigi Palazzetti e il Dirigente U.O. Tutela della Salute Età Evolutiva, Dr. Enrico Nonnis, era stato assicurato, dopo gli evidenti ritardi, che il Consultorio si sarebbe trasferito entro novembre/dicembre 2008.
Ci si chiede come poteva essere realizzato tale trasferimento quando, appena pochi giorni fa, si è dichiarato che, per realizzarlo, devono ancora essere effettuate modifiche strutturali?
Crediamo sia necessaria la massima chiarezza anche per non alimentare e dare corpo a preoccupazioni, nonché a voci insistenti, che intendono dar credito all’ipotesi di un cambiamento nelle decisioni della Direzione Aziendale in merito al trasferimento del Consultorio Familiare di Ostia presso la struttura da poco realizzata all’interno dell’Ospedale G.B. Grassi. Ipotesi e voci che trovano ulteriore conferma nelle notizie apparse sugli Organi di Stampa ( Il Messaggero 12/12/u.s. ) che, se confermate, non farebbero che contribuire ad aumentare lo stato di incertezza ed aggravare la situazione in merito ai destini dei Servizi Socio – Sanitari nel territorio del XIII Municipio.
Se come viene dichiarato alla stampa, il trasferimento del Consultorio sarebbe in “ stand – by”, perché non lo si è detto con chiarezza e trasparenza lo stesso venerdì 5 dicembre e specificato nello stesso comunicato stampa della Direzione Aziendale?
Si vuole forse trovare eventualmente “giustificazione” nel fatto che i nuovi locali sarebbero insufficienti ed inadeguati a contenere le attività del Consultorio stesso?
Certamente ciò corrisponde, anche, a verità! Noi, da subito, abbiamo segnalato che questa soluzione avrebbe comportato un restringimento degli spazi per le attività e le esigenze del Consultorio, ma si riteneva questa, comunque, una soluzione dignitosa che aveva, in ogni caso, trovato il gradimento anche degli operatori/trici, considerato il fatto che sino ad allora non si erano pensate, cercate e non erano emerse soluzioni alternative valide.
Ma se ipotesi diverse sono ora emerse nelle intenzioni della Direzione Aziendale, lo si scopre, senza che sia stato dichiarato ufficialmente quando tutti già sapevano ed aspettavano a breve il trasferimento e quando si era già provveduto ad acquistare specificatamente, per un importo di € 17.282,04 ( Determinazione Dirigenziale n° 658/49 del 25/08/2008 ) arredi adatti agli spazi del Consultorio ( nell’attesa, sembra, giacciano in magazzino ) come proposto ed indicato dalla stessa Area Tutela della Salute e del Bambino.
Ci chiediamo quale siano le vere ragioni di tale ipotesi, considerato che viene anche ammesso, sugli Organi di Stampa che si starebbero “ svolgendo ricognizioni” per trovare soluzioni alternative. In che tempi ed in quali modi si intende praticarle e realizzarle dato che il Sant’Agostino, per ovvie ragioni, deve comunque chiudere?
Deve essere chiaro che saranno respinte ipotesi di soluzioni che tendano a mortificare e limitare ulteriormente un servizio ed un’attività fondamentale come quella portata avanti dai Consultori Familiari.
Perché ci si rende conto e ci “preoccupa” solo ora di quanto poteva, invece, tranquillamente essere, rilevato attraverso il dialogo ed il confronto con le stesse operatrici e gli stessi operatori, le OO.SS. – R.S.U., come, anche, dalla scrivente Organizzazione era stato più volte richiesto e sollecitato?
Sfuggono ragioni oggettive di tale sciagurata ipotesi considerato che, eventualmente, se i lavori di ristrutturazione del Sant’Agostino saranno realizzati, sia la “Casa del Parto” che il Consultorio Familiare di Ostia avrebbero la loro specifica sede….è quanto si evince anche dal Comunicato Stampa, NO??!!!
Non vorremmo, invece, che in fondo ci siano solo mere questioni di propaganda, magari, nella ricerca di qualche accreditamento politico/professionale, che porta a “privilegiare”, annunciando e proclamando con enfasi e con qualche anno di anticipo, scelte e realizzazioni di spazi e servizi, sacrificandone altri, perché magari hanno la capacità, anche mediatica, di dare più lustro e voce all’immagine e alla propaganda, utilizzando, anche in modo strumentale, argomenti, questioni, nonché problemi legati ad una eventuale “inadeguatezza ambientale “ della struttura in modo, così, da poter accelerare l’auspicata e ambita soluzione della “Casa del Parto”, prima di possibili futuri cambiamenti negli assetti Aziendali.
Riteniamo sempre fondamentale e prioritaria la realizzazione di strutture, di spazi e di servizi di qualità e di eccellenza che possano dare risposte più complessive ai bisogni e ai diritti di salute dei cittadini/utenti, ma pensiamo che queste possano e debbano avvenire attraverso l’individuazione delle priorità, delle carenze, delle molteplici domande in base alle risorse umane e finanziarie disponibili e in rapporto anche alle risorse economico/finanziarie dell’Azienda. Per questo riteniamo fondamentale che si apra un dialogo ed un confronto che metta al centro lo sviluppo quantitativo e qualitativo dei Servizi Socio – Sanitari.
Ma dobbiamo dire, purtroppo, che, sino ad oggi, così non è stato.
Si è proseguiti imperterriti con decisioni, scelte e provvedimenti improvvisati e contraddittori: da una parte cercando di “ svuotare “ il Sant’Agostino, procedendo a spostamenti e trasferimenti di alcune attività, Servizi e Funzioni, come la Direzione del Distretto 2, la Protesica, la Guardia Medica, il C.A.D., Servizio Disabili adulti, la Scuola Infermieri Professionali mentre, dall’altra, successivamente, si decideva di trasferire senza oggettivi e plausibili criteri e ragioni nella stessa struttura, oltretutto in spazi e locali inidonei e divenuti oramai inagibili, la ex Medicina Preventiva e la Direzione del TSMREE.
Scelte, decisioni, annunci, proclami, avvenuti senza alcun preventivo confronto e senza adeguate informazioni, se non attraverso gli Organi di Stampa, dettati, non da criteri e principi di razionalità, di crescita, sviluppo quantitativo e qualitativo dei Servizi, ma da improvvisazione e pressappochismo al punto che tutto ciò che era annunciato veniva nei modi e/o nei tempi successivamente contraddetto e smentito dai fatti.
Bastano solo alcuni esempi: ristrutturazione Sant’Agostino, - realizzazione della Casa della Salute della Donna e del Bambino; trasferimento TSMREE presso Via U. Cagni; trasferimento Servizio Immunoprofilassi – Vaccinazioni – ex Medicina Preventiva – CO.MA.VI. presso Viale delle Repubbliche Marinare; trasferimento Vaccinazioni e Consultorio di Acilia presso ex Pronto Soccorso in Largo da Montesarchio ( Acilia ); trasferimento attività e Servizi della sede di Lungomare Paolo Toscanelli, 72; ristrutturazione Presidi Via Paolini e Repubbliche Marinare – Viale Vasco De Gama; apertura Poliambulatorio di Ostia Antica, ecc..
Ancora oggi, quando, in teoria i lavori di ristrutturazione del Sant’Agostino dovevano essere già iniziati, se non ultimati, non si conoscono con certezza né, i tempi dei trasferimenti né, le rispettive ed effettive collocazioni dei vari Servizi che, ivi si trovano, e se, questi, verranno destinati in sedi e spazi idonei per rispondere al meglio ed in modo funzionale alle esigenze degli operatori ed operatrici, in rapporto alle attività da loro svolte nei singoli servizi che, a quelle dei cittadini utenti che ci si rivolgono per cercare e trovare risposta alle varie esigenze e bisogni di Salute.
Tutto ciò, indipendentemente dal rinvio per il ricorso vinto da una delle ditte che hanno partecipato alla gara, ovviamente.
Appare chiaro come queste siano un’ulteriore dimostrazione di come, in merito alla collocazione e al trasferimento dei Servizi Socio - Sanitari, non vi sia stata una vera programmazione e organizzazione in grado di affrontare le diverse problematiche e di individuare e proporre valide e adeguate soluzioni. E’ mancata, di fatto, anche alla luce dei cambiamenti e della crescita di un Territorio, una visione d’insieme delle problematiche riguardanti i destini dei Servizi e delle attività Sociali e Sanitarie del XIII Municipio.
Questa O.S. ha più volte segnalato e denunciato il rischio di tale situazione e lo stato di grave crisi e difficoltà in cui versano i servizi Socio Sanitari nel Distretto 2 – XIII Municipio, ultima la nota del 30.09.2008 Prot. n° 79158, sia per la carenza, inadeguatezza ed inagibilità degli spazi che, per l’evanescenza delle soluzioni presentate dall’Azienda in merito al trasferimento e alla collocazione dei Servizi stessi. Ad oggi, infatti, non risultano esserci tempi e soluzioni certe sia, per quanto riguarda la messa a norma e la consegna delle diverse strutture interessate alle ristrutturazioni, compreso il Sant’Agostino, che, per una adeguata e funzionale sistemazione e destinazione dei vari Servizi interessati in rapporto alle attività ed al numero degli operatori/trici impegnati, agli spazi e all’individuazione di eventuali nuove sedi.
Anche le proposte emerse che potrebbero rappresentare una valida, se pur parziale, soluzione, come quella del trasferimento del TSMREE in una parte dei locali, realizzati per l’ANFFAS, in Via del Sommergibile ad Ostia, devono ancora trovare formale e definitiva soluzione. Si chiede, a tal fine, di attivare e sollecitare, in concorso con il Municipio XIII, tutte le misure e procedure necessarie per pervenire in modo sollecito alla definitiva destinazione di tale struttura.
Tra le soluzioni che sembrano prendere corpo, inoltre, sempre secondo alcune voci, ci sarebbe quella di un utilizzo, da parte della AUSL RM/D di una parte dell’edificio attualmente in dotazione alla Guardia di Finanza, nella zona Infernetto. Tale scelta sarebbe determinata dal fatto che non comporterebbe particolari costi per l’Azienda.
Ribadiamo, a tale proposito, come questa eventuale soluzione, pur nell’esigenza di perseguire scelte dettate da criteri di risparmio e razionalità, non possa rappresentare un’idonea soluzione, vista la sua collocazione, priva di sufficienti ed adeguati collegamenti di trasporto e viari, di eventuali trasferimenti di servizi già esistenti nel territorio. Tale soluzione, comunque da verificare, potrebbe essere utile per andare ad una diversa articolazione ed ulteriore potenziamento della rete di strutture e di Servizi Socio – Sanitari necessari al Territorio, in una zona in continua espansione edilizio/abitativa carente di qualsiasi struttura e Servizio Socio Sanitario Pubblico.
Pensiamo, che le suddette problematiche e tutte quelle relative al funzionamento, al miglioramento, allo sviluppo qualitativo e quantitativo dei Servizi debbano vedere interessati e coinvolti tutti i soggetti e le Realtà Istituzionali, Sociali, Sindacali e Politiche del Territorio per cercare, attraverso percorsi partecipativi, di individuare le soluzioni più idonee e possibilmente condivise nell’interesse della cittadinanza e in difesa di Servizi Pubblici più efficienti e più umani.
A tale proposito dichiariamo e riconfermiamo tutta la nostra disponibilità per un confronto di merito su tali questioni e su tutte le suddette problematiche, dovunque e con chiunque.
Saluti
I Delegati R.S.U. AUSL RM/D Antonio Nocera – Cesare Morra
p. La Segreteria Territoriale COBAS AUSL RM/D Francesco Donzella
Prot. AUSL RM D
N°103823 del 15.12.2008
Prot. Municipio XIII
N°108697 del 15.12.2008

martedì 2 dicembre 2008

COMUNICATO DEL COBAS AUSL RM D SULLA RIDUZIONE DEI POSTI LETTO AL G.B.GRASSI DI OSTIA

COBAS AUSL RM D Roma, 1.12.2008

email:listacobasrmd@gmail.com
blog :listacobasrmd.blogspot.com

LA TELENOVELLA DEI POSTI LETTO DEL G.B.GRASSI …NUOVA PUNTATA…!!!!

La Regione Lazio propone la riduzione del taglio di 2.373 posti letto nel proprio territorio.
Tale decisione riguarderà anche l’Ospedale G.B. Grassi che vede scendere a 266 ( in realtà quelli attuali ) il numero dei posti letto, contrariamente a quanto precedentemente annunciato.
Tale decisione smentisce clamorosamente quanto in precedenza individuato con lo stesso Atto Aziendale che stimava in 293 posti letto. Ma in realtà a quanti posti letto l’ultimo atto formale consente di avere al Grassi? Ed ovviamente con quanti infermieri ed altre figure professionali si dovrebbe garantire questa quantità di posti letto?
Crediamo che il taglio dei posti letto al Grassi sia una decisione discriminatoria ed irresponsabile.
Si è sempre sostenuta l’esigenza di pervenire ad un potenziamento della struttura sanitaria di emergenza in ragione di un territorio ( Municipio XIII, Comune di Fiumicino ) in continua crescita edilizio/abitativa con un aumento esponenziale della popolazione residente e con un notevole transito di migliaia di persone nel periodo estivo per le attività turistico/balneari e la presenza, peraltro, dell’aeroporto, quello di Fiumicino, tante è vero che tale potenziamento era stato inserito nell’Atto Aziendale.
Tale decisione è un’ulteriore conferma del fatto che il Piano Sanitario Regionale è dettato e determinato solo ed esclusivamente da quel piano di rientro economico/finanziario, discusso ed approvato con il Governo Berlusconi che comporterà tagli, tickets e risparmi che, di fatto, già gravano e graveranno ancor più sulle condizioni di vita e di lavoro degli operatori/trici, sull’ erogazione quantitativa e qualitativa dei servizi socio sanitari e, soprattutto sulla garanzie e sui diritti di salute dei cittadini stessi.
Ci permettiamo di sottolineare: se un Atto Aziendale rappresenta lo strumento con il quale un’Azienda definisce la sua organizzazione ed il suo funzionamento in rapporto ai servizi, alle attività e alle strutture nell’ambito di una programmazione sanitaria, come mai, quell’ Atto Aziendale concordato solo pochi mesi fa, anche dalla Regione, oggi viene smentito e stracciato?
Forse dinanzi a decisioni come quelle adottate si pone un problema; o quelle delineate nel suddetto Atto Aziendale erano solo enunciazioni di principio e/o proclami e propaganda o, altrimenti, dinanzi a decisioni che ne rinnegano lo spirito ed i contenuti, facendone carta straccia, si dovrebbero,allora, trarne tutte le conseguenze politiche/istituzionali.
Non si può, pensiamo, sostenere una cosa e successivamente e contemporaneamente l’esatto contrario…quel contrario poi, dovrebbe essere e rappresentare una risposta quantitativo/qualitativa alla domanda, ai bisogni e ai diritti di salute dei cittadini.
Pensiamo che sia necessario promuovere ed attivare tutte le iniziative politiche, sindacali ed istituzionali per richiedere che tale decisione venga revocata, rilanciando, anche, con l’occasione un forte movimento nel nostro territorio in difesa del Servizio Pubblico, dell’Integrazione dei Servizi Socio Sanitari, del Diritto alla Salute.
Proponiamo, a tal fine, che la RSU della AUSL RM/D si faccia parte attiva indicendo un’Assemblea Pubblica con il coinvolgimento e la partecipazione delle realtà istituzionali ( XIII Municipio – Comune di Fiumicino ) e di tutte le realtà politiche, sociali e culturali.