giovedì 27 maggio 2010

COMUNICATO PORTAVOCE NAZIONALE COBAS

IL 5 GIUGNO TUTTI/E IN PIAZZA A ROMA
Confederazione Cobas
26/05/2010 14:50

DAL 7 AL 15 SCIOPERI NELLA SCUOLA, PUBBLICO IMPIEGO E TRASPORTI
RESPINGIAMO LA FINANZIARIA-MASSACRO
LA CRISI VA PAGATA DA CHI L’HA PROVOCATA
Dopo che i governi europei hanno dilapidato centinaia di miliardi per soccorrere banche e imperi finanziari, ora, partendo dalla Grecia, aggrediscono i
lavoratori/trici e i servizi sociali.
E anche il governo italiano vuole imporci che a pagare non sia chi la crisi l’ha provocata ma ancora i salariati, i precari, i disoccupati, i pensionati: come se non bastassero i milioni di licenziati e cassaintegrati, l’ingigantimento del precariato, il massacro della scuola pubblica con il taglio di 41 mila posti, mentre è enorme l’evasione fiscale, la corruzione, la pressione del fisco sui salari e sulle pensioni. Il governo vara una Manovra Finanziaria che colpisce ulteriormente i salariati, in particolare del pubblico impiego e della scuola.
Dopo che per mesi Berlusconi aveva spergiurato sulla favorevole posizione economica italiana, ora, con un voltafaccia a 180°, viene imposta una Manovra-massacro, definita “inevitabile per non finire come in Grecia”.
In tutto il P.I. verranno bloccati i contratti per tre anni: e poiché, secondo i nuovi parametri dell’Ipca (indice europeo prezzi), tale aumento sarebbe nel triennio oltre il 6%, 4 milioni di lavoratori/trici subiranno un taglio salariale tra i 1500 e i 1800 euro.
Nella scuola, si aggiunge il blocco per tre anni degli “scatti di anzianità”, che, sommato al precedente, provoca un furto salariale medio intorno ai 6000 euro.
Per tutti i lavoratori si sposta di un anno la pensione di anzianità, il pensionamento a 65 anni per le donne verrà anticipato al 2016 mentre i dipendenti pubblici verranno derubati della liquidazione, ricevendola non più all’uscita dal lavoro ma diluita in tre anni.
Si dimezzano le spese per i precari del P.I. e l’enorme taglio di finanziamenti a Comuni, Province e Regioni significa o ulteriori tasse locali o drastica riduzione dei servizi sociali. Infine, il governo vuole, con il “Collegato al Lavoro”, togliere le residue garanzie giuridiche ai lavoratori, annuncia altri attacchi al diritto di sciopero e continua a negare i diritti ai sindacati di base.
Solo una generale, forte e rapida mobilitazione può bloccare la Manovra-Massacro e modificare gli eventi. Dunque, come COBAS e USB-Unione sindacale di base, promuoviamo per l’immediato (in coordinamento con analoghe iniziative europee) dieci giorni di manifestazioni e scioperi che proponiamo alle strutture sindacali, sociali e politiche che vogliono che la crisi sia pagata da chi l’ha provocata.
5 giugno Manifestazione nazionale a Roma (P.della Repubblica, ore 15)
7-8 giugno Sciopero della Scuola per l’intera giornata nelle Regioni Emilia-Romagna, Calabria e provincia di Trento; 10-11 giugno nelle Marche, Puglia e Veneto; 11-12 giugno in Sardegna e Umbria; 14-15 giugno in tutte le altre regioni e nella provincia di Bolzano.
11 giugno Sciopero nazionale dei Trasporti Urbani.
14 giugno Sciopero nazionale del Pubblico Impiego

Respingiamo il blocco dei contratti nel PI e degli scatti stipendiali nella scuola. NO ai licenziamenti, all’attacco alla spesa sociale e ai lavoratori pubblici, ai tagli nella scuola di 41 mila posti di lavoro, SI alla assunzione stabile dei precari, alla tutela dei pensionati e dei disoccupati. Cancelliamo il Collegato Lavoro. Tassiamo i grandi patrimoni e le operazioni finanziarie. Contro l’attacco al diritto di sciopero e ai diritti sindacali. A fianco dei lavoratori greci ed europei in lotta.
Piero Bernocchi Portavoce nazionale COBAS

martedì 25 maggio 2010

MANIFESTAZIONE NAZIONALE A ROMA IL 5 GIUGNO 2010 INDETTA DA COBAS E USB PER UNA ALTERNATIVA CONTRO LA CRISI

LA CRISI VA PAGATA DA CHI L’HA PROVOCATA
IMPEDIAMO LA FINANZIARIA-MASSACRO
SABATO 5 GIUGNO TUTTI/E IN PIAZZA A ROMA
Il durissimo conflitto che si svolge in Grecia ha una importanza cruciale per le sorti dell’Europa sociale, per le condizioni di vita dei salariati, dei settori popolari, dei più deboli e indifesi tra i cittadini, per il futuro dei servizi pubblici, dei beni comuni, delle pensioni. E’ una lotta difficile contro la violenza di uno spietato sistema capitalistico che vorrebbe il fallimento economico e sociale di una intera nazione, un ulteriore impoverimento e perdita di diritti per milioni di lavoratori, disoccupati, pensionati e giovani.
Ma anche di noi parla la drammatica situazione del popolo ellenico perché l’attacco ai settori popolari, ai servizi sociali e ai beni comuni sta avvenendo in tutta Europa, anche se per il momento non nelle stesse spietate dimensioni greche. E parla ai salariati, ai precari, ai disoccupati, ai pensionati italiani, che nell’ultimo biennio sono stati ulteriormente spremuti dal potere economico e politico, con milioni di licenziati e cassaintegrati cui a breve scadrà ogni forma di ammortizzatore sociale, con il dilagare di un precariato senza speranze, con tagli impressionanti dei servizi sociali, con un massacro nella scuola pubblica (41 mila posti di lavoro in meno per settembre) e l’espulsione in massa del precariato scolastico, con l’incessante attacco al pubblico impiego, con la crescita a dismisura dell’evasione fiscale e con il dilagare della corruzione, mentre la pressione del fisco sui salari e sulle pensioni diventa intollerabile.
In più, il governo vuole imporre una nuova legislazione del lavoro (il Collegato al Lavoro, in formale riscrittura dopo il rinvio di Napolitano alle Camere) per togliere le residue garanzie giuridiche a milioni di lavoratori eliminando il freno dell’art.18 dello Statuto dei Lavoratori, attraverso l’arbitrato concertato con i sindacati complici; e annuncia ulteriori attacchi al diritto di sciopero, continuando a negare rappresentanza e diritti ai sindacati di base, nonché la riscrittura dello Statuto dei lavoratori per cancellarne definitivamente funzione e portata.
In questo momento il popolo greco rappresenta l’avanguardia europea della lotta contro l’arroganza di un capitalismo che ha portato l’Europa e il mondo nella più catastrofica crisi economica del dopoguerra e che, ciò malgrado, impone che a pagare non siano quelli che la crisi l’hanno provocata ma coloro che l’hanno subita e che da sempre pagano per tutti. L’”aiuto” che i partner europei della Grecia promettono assomiglia all’intervento di un medico che per evitare le sofferenze di una colica renale dia al paziente pasticche di cianuro. Ma qualcosa di simile si prepara per altri paesi europei, tra cui l’Italia: come in Grecia, si annunciano riduzioni salariali, blocco della contrattazione e congelamento dei contratti nazionali, elevamento dell’età pensionabile e drastica riduzione delle pensioni, abolizione di ogni garanzia contro i licenziamenti, massicci tagli di posti di lavoro nella scuola e in tutto il settore pubblico. E questo dopo che i governi europei e dei principali paesi capitalistici del globo hanno dilapidato centinaia di miliardi di euro o dollari per soccorrere banche e imperi finanziari in bancarotta, principali responsabili della crisi globale.
In Italia come in Grecia, sperare che l’accettazione dei tagli e dei licenziamenti serva a far passare la crisi sarebbe suicida. L’unica via di salvezza è la crescita rapida della solidarietà e dell’unità nella lotta contro i poteri economici e politici europei che vogliono continuare a far pagare i costi della crisi ai salariati e ai settori popolari. Solo una generale mobilitazione europea, coordinata dalle forze anti-liberiste, da coloro che ritengono possibile un altro mondo non fondato sul profitto, sulla mercificazione globale e sul
dominio del mercato, in una stretta alleanza tra forze sindacali alternative, politiche e sociali, può modificare il corso degli eventi.
In questa direzione, nel quadro di una indispensabile stagione di lotte, scioperi e mobilitazioni, promuoviamo per il 5 giugno una manifestazione nazionale a Roma e la proponiamo a tutte le strutture sociali, sindacali e politiche che si battono contro le catastrofiche ricette di “uscita dalla crisi” del potere economico e politico europeo e italiano. La mobilitazione popolare in corso in Grecia deve diffondersi in tutta Europa, coordinarsi, trovare tempi e modi coincidenti, luoghi di incontro, programmi comuni. E come primo passo intendiamo proporre che il 5 giugno sia una giornata di mobilitazione europea, con manifestazioni nelle varie capitali, a fianco del popolo greco in lotta, per la difesa delle conquiste sociali dei lavoratori/trici europei, perché la crisi sia pagata da chi l’ha provocata.
Impediamo la Finanziaria- massacro
NO ai licenziamenti, all’attacco alla spesa sociale e ai lavoratori pubblici, SI alla tutela dei pensionati, dei precari, dei disoccupati.
Cancellazione del Collegato Lavoro, dei tagli nella Scuola e nei servizi pubblici.
Tassiamo i grandi patrimoni e le operazioni finanziarie; non un euro o un posto di lavoro in meno per salvare banche, finanzieri e padroni.
Respingiamo l’attacco al diritto di sciopero, ai diritti sindacali e del lavoro, ai contratti, alle pensioni, ai beni comuni.
A fianco dei lavoratori greci ed europei in lotta.
Confederazione COBAS
USB – Unione Sindacale di Base

lunedì 17 maggio 2010

OPUSCOLO SUL BILANCIODI MANDATO AUSL RMD

Al Direttore Generale AUSL Roma D
Dr.ssa Giuseppina Gabriele
Al Direttore Amministrativo
Dr. Antonio Scuteri
Al Direttore Sanitario
Dr. Maurizio Rango
Al Dirigente dell’U.O.S. Ufficio Relazioni
con il Pubblico
Dr. Antonio Scuteri
Al Direttore Area Risorse Umane e AA.GG.
Dr. Filippo Coiro
e,p.c. Al Coordinatore R.S.U.
Eugenio Bellomo


Oggetto: stampa n° 500 opuscoli relativi al Bilancio di Mandato agosto 2005 e marzo 2010.
Determinazione Dirigenziale n° 201/3 del 26/03/2010.

Scrivente O.S. è venuta a conoscenza, attraverso la Determinazione Dirigenziale, in oggetto, della realizzazione, su stampa, di n° 500 opuscoli riferiti al Bilancio di mandato della Direzione Aziendale, agosto 2005 e marzo 2010.
Questa O.S. ritiene fondamentale il ruolo svolto dall’U.S.O., Ufficio Relazioni con il Pubblico, nel cercare di facilitare e garantire, attraverso la più ampia e corretta comunicazione ed informazione sull’organizzazione sanitaria, l’accesso e la fruizione da parte dei cittadini ai servizi socio - sanitari dell’Azienda U.S.L. Roma D, ma considera tale intenzione e motivazione non riscontrabile negli opuscoli, così come viene, invece, indicato nelle finalità della Determinazione Dirigenziale in oggetto che, di fatto, visto l’esiguo numero ( 500 ) degli opuscoli stessi, non potrebbe, in ogni caso, raggiungere quella ampia ed eventuale necessaria diffusione che nelle intenzioni sarebbe stata prefigurata.
Sembrerebbe, pertanto, che la realizzazione di quest’opuscolo risponda più ad esigenze e a necessità “esterne” di carattere propagandistico della Direzione Aziendale, che non all’esigenza di comunicazione, di diffusione ed informazioni sui servizi, sulla loro presenza nel Territorio e sulla loro funzionalità, che sarebbe sempre necessaria ed utile, se finalizzata a migliorare il rapporto e la fruibilità, di questi, con e verso i cittadini.

Ci appare quindi, evidente il carattere “ pubblicitario” e propagandistico dell’opuscolo/book, dove, peraltro ci si è dimenticati di includere il “ nuovo Consultorio di Ostia”, e non solo….,
Se poi si confrontano i contenuti dello stesso con quanto viene rappresentato e reclamizzato, si può constatare che non corrisponde, secondo noi, alla realtà delle cose e alla situazione così come si vuol far credere e, ci chiediamo, che attinenza abbiano l’elenco delle ristrutturazioni, riportate nell’opuscolo, con l’organizzazione socio - sanitaria dell’Azienda, in relazione alle modalità di accesso e fruizione dei servizi da parte dei cittadini.

Crediamo, invece, come, già quest’O.S., ha avuto modo, più volte, di segnalare nel merito di alcune questioni, e come si può evincere e verificare, attraverso le conoscenze, le esperienze delle/gli operatrici/tori e, soprattutto degli stessi cittadini, che un “Bilancio di mandato”, diverso peraltro dal Bilancio sociale fatto in altre precedenti occasioni, non può prescindere dalle molte e profonde criticità



esistenti riguardanti le prestazioni, la funzionalità, l’efficacia e l’efficienza dei Servizi Socio - Sanitari dell’Azienda USL Roma D che necessitavano, a nostro parere, di ben altre scelte e attenzioni per cercare di dare maggiore e completa efficienza e funzionalità all’insieme dell’organizzazione socio - sanitaria territoriale.

Resta, in ogni caso, per questa O.S., al di la delle diverse considerazioni, valutazioni e opinioni, che si possono avere, e certamente si hanno, l’interrogativo sull’opportunità e l’appropriatezza che ha portato alla decisione di realizzare la stampa di un opuscolo, che non risponde e non assolve ai compiti ai quali la stessa decisione si richiama, e del quale non va sottovalutata la spesa complessiva di € 5.280,00 sostenuta, a fronte di una oggettiva difficoltà economico/finanziaria, che richiederebbe, peraltro, la massima attenzione e oculatezza per il controllo e la trasparenza della spesa.
Difficoltà, si ricorda, che investono e attraversano ogni aspetto dell’Azienda: dai servizi socio - sanitari, agli uffici tecnico/amministrativi e che vanno dall’acquisto di beni e servizi, necessari allo svolgimento del lavoro e delle varie attività e dove, a volte, sembra ci siano stati problemi persino per la spedizione postale delle raccomandate, alla problematicità per le/glioperatrici/tori nel vedersi, spesso, riconosciuto il legittimo pagamento dello straordinario effettuato per il funzionamento dei servizi stessi.

Quindi, se appare evidente il carattere propagandistico/pubblicitario dell’iniziativa, ci sentiamo di suggerire che, se questo era “l’obbiettivo”, forse, pensiamo, sarebbe, stato più utile ed efficace esercitare una capacità ed una volontà di gestione che mettesse, veramente, attraverso percorsi e processi di gestione democratica e partecipata….” gli uomini e le donne al centro del sistema”.

Distinti saluti

Prot. AUSL RM/D
n° 47182 del 14/05/2010



p. COBAS AUSLD RM/D
I Delegati R.S.U.
Laura Mazzarella - Cesare Morra - Antonio Nocera