venerdì 22 gennaio 2010

ELEZIONI REGIONALI 2010

La posizione dei Cobas sulle elezioni regionali
Esecutivo Nazionale della Confederazione COBAS 19/01/2010 20:07
Per le prossime elezioni regionali, i COBAS, come in precedenti occasioni, non sosterranno alcuna lista o candidato/a, non faranno propaganda né daranno indicazioni di voto per alcuno, partito o candidato/a che sia, non presenteranno propri esponenti in alcuna lista o coalizione. Se iscritti/e COBAS dovessero presentarsi alle elezioni regionali, lo farebbero a puro titolo personale, non riceverebbero alcun sostegno dall’organizzazione e non potrebbero in alcun modo usarne il nome.
ASSEMBLEA FEDERAZIONE SANITA’ UNIVERSITA’ E RICERCA

SABATO 30 GENNAIO ORE 10,00

SEDE COBAS ROMA - VIALE MANZONI 55

venerdì 15 gennaio 2010

“… I “lupi” perdono il pelo, ma non il vizio …!!! ”

Roma, 15.1.2010
COBAS AUSL RM D
mail:listacobasrmd@gmail.com
blog:listacobasrmd.blogspot.com
“… I “lupi” perdono il pelo, ma non il vizio …!!! ”
N
ell’ultima riunione della RSU AUSL RM D, del 7 gennaio c.a., è stata presa la decisione di aumentare di circa tre mila euro il fondo per le Posizioni Organizzative(per fare cosa?).
Tale decisione è stata assunta dalla maggioranza dei delegati, con il solo voto contrario di alcuni dei delegati ( eletti lista COBAS e Nursing up ).
Una scelta che smentisce e contraddice accordi, decisioni e prese di posizioni assunte già in precedenza dalla stessa R.S.U., sia nel confronto con le lavoratrici e i lavoratori, che nei confronti della Direzione Aziendale ( v. verbale di intesa e nota R.S.U. prot. 86885 del 22/10/2008 ).
Davanti a tali incredibili scelte ribadiamo la nostra contrarietà a tale istituto, ribadendo quanto abbiamo scritto nel nostro documento del luglio 2008:
“… CONTINUIAMO A PROPORRE CI0’ CHE PENSIAMO PER COSTRUIRE COMUNITA’… alcune note sulle P.O. e L. 251/2000 … e, non solo …”
Il finanziamento necessario all’applicazione grava su un fondo comune riguardante le posizioni stesse, le fasce (progressione orizzontale) ecc, … Ciò determina che le risorse economico/finanziarie se usate per una cosa non ci sono per un’altra.
Nelle Aziende, solitamente, ciò viene concertato tra le Amministrazioni e le OO. SS. e quello che appare evidente che, si sa ma non si dice, è che tali questioni trovano applicazioni seguendo logiche e criteri che, poco hanno a che fare con la funzionalità, l’efficienza della P. A. e con gli stessi principi che, anche se non pienamente condivisibili, le hanno ispirate. Prevalgono per la maggior parte interessi particolari, logiche spartitorie/clientelari, vengono individuate e costruite P.O. a misura di singoli e su specifici interessi che spesso non corrispondono ad una reale utilità organizzativa, rispetto ad altre situazioni che, al limite, la richiederebbero, con il paradosso di vedere realizzate P. O. numericamente superiori alle figure e alle unità da organizzare.
Le situazioni che si sono generate nella maggior parte dei casi hanno avuto scarsissima efficacia nel miglioramento dei processi organizzativi/qualitativi Aziendali essendo, di fatto, tali incarichi assolutamente privi di qualsiasi possibilità e autonomia decisionale e molto spesso gravate di carichi e responsabilità altrimenti di competenza della Dirigenza …

Ed ancora nel volantino del 22/09/2008 “Si è aperta la caccia alle P.O. …! “ in cui tra l’altro si diceva:
Crediamo che una analisi ed uno studio attento e razionale, fuori da logiche clientelari e spartitorie poteva determinare una drastica riduzione delle P.O., individuando e realizzando quelle peculiarità oggettivamente rispondenti alle esigenze funzionali dell’azienda, ( tra le 6 e le 10 ) riconoscendone il valore ed il livello di autonomia e responsabilità anche con adeguati e proporzionati riscontri economici.
Pensiamo che, prima di assumere qualsiasi altra posizione e decisione, si sarebbe dovuto, promuovere un confronto tra le/i lavoratrici/tori, avviare una verifica, effettuare un bilancio, superando eventuali storture e contraddizioni,magari invitando anche le rispettive organizzazioni sindacali ad interrogarsi in merito ad una possibile incompatibilità e/o sull’opportunità,da parte di un delegato,nel ricoprire il ruolo ed una funzione sindacale e nello stesso tempo quella di P.O.
Come non ci si può interrogare sul fatto che, mentre i fondi della produttività, a causa dei minori stanziamenti previsti dal contratto di lavoro, diminuiscono, il costo delle Posizioni Organizzative tende ad aumentare?
A loro dotto giudizio servono, per le P.O., 185.000,00 € che, tra l’altro, superano ulteriormente, non solo i 170.000,00 € che la RSU aveva sottoscritto, ma i 175.000,00 € indicati nella nota di risposta alla R.S.U. della Direzione Generale Prot. N° 92110 del 07/11/2008 a firma del Direttore Generale, Dr.ssa Giuseppina Gabriele.
Ricordiamo alle SS. LL. che i costi delle P.O. vanno ad incidere proprio sulle questioni ( fasce e produttività ) che riguardano l’insieme delle lavoratrici e dei lavoratori del Comparto.
Non pensano, invece, che sarebbe una scelta più opportuna, equa e giusta quella di procedere, quanto più possibile, verso la progressione economica, attraverso la massima estensione delle fasce orizzontali per tutti/e e/o utilizzare tali risorse economiche per la Produttività a ragione anche di una sempre più grave emergenza salariale?
Quale logica spinge a contraddire, a negare e violare prese di posizioni e accordi precedentemente firmati e firmarne altri senza prima sottoporre alla valutazione e al confronto con l’insieme delle lavoratrici e dei lavoratori l’ipotesi di nuovi accordi?
Conosciamo quanto sia profonda la crisi di rappresentanza e rappresentatività e ci interroghiamo sulle diverse ragioni che l’hanno causata, di come questa pesi sulla possibilità di incidere in una realtà e in una condizione del paese molto complessa, oggi aggravata da un profondo declino morale, civile, sociale e politico, ma crediamo che questo non sia sufficiente a giustificare la completa assenza di un’autonoma iniziativa sindacale in grado di promuovere e favorire processi di democrazia partecipata, i soli, pensiamo, in grado di realizzare anticorpi e costituire un argine davanti allo stato di cose presenti.
E’ una grave responsabilità quella di aver ridotto le Rappresentanze Sindacali Unitarie ad un ruolo e ad una funzione notarile, di subalternità e sudditanza alle logiche e alle scelte degli apparati politici/sindacali/aziendali.
I Delegati Sindacali non dovrebbero essere e comportarsi come dei bravi “ scolaretti ” tenuti ad eseguire i compiti “dettati” dai vari apparati politici/sindacali/aziendali,preoccupandosi solo di prendere dei buoni “voti” al momento delle elezioni, ma, pensiamo, che debbano e possano svolgere quel ruolo e quei compiti per i quali sono stati chiamati, che sono quelli di rappresentare e difendere le condizioni di vita e di lavoro, le istanze, i bisogni, i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori in ogni luogo di lavoro …. E’ chiedere troppo …?