mercoledì 18 luglio 2012

Situazione D.S.M. – Distretto 2 – Municipio XIII – Via delle Sirene – Ostia.

Scrivente O.S. è venuta a conoscenza che nel corso di una riunione di servizio del DSM del XIII Municipio – Distretto 2, svoltasi in data 14 maggio u.s., presso la sede di Via delle Sirene/Via Cozza – Ostia, sarebbero state presentate dal Direttore f.f., Dr. Antonello D’Elia, due Psicologhe che opererebbero, per il Centro “Alios”, presso lo studio medico MED&TECH, centro che risulta non essere accreditato. Le ragioni di tale presenza, sarebbero state dettate per realizzare un’eventuale collaborazione consistente nell’invio, presso il Centro suddetto, di quei cittadini/utenti che, rivolgendosi al C.S.M., e avendo necessità di psicoterapia, non hanno la possibilità di essere seguiti, a causa della lunga lista d’attesa, dal Servizio stesso. Tale situazione è stata immediatamente rappresentata da alcuni operatori, attraverso una lettera, in data 23/05 u.s., Prot. Az. n° 47485 inviata al Direttore DSM, Dott. Andrea Balbi, al Dott. Antonello D’Elia e, per conoscenza, al Consiglio delle/i Delegate/i R.S.U. e alle OO.SS. delle categorie Medici e Psicologi, con la quale, tra l’altro, veniva richiesto un incontro urgente per discutere delle problematiche emerse nella suddetta riunione. A seguito di tale lettera fu indetta dalla R.S.U. un’Assemblea, presso la sede di Via delle Sirene/Via Cozza, per il giorno 31 maggio, avente come O.d.G: “Chiarimenti degli obblighi spettanti agli operatori, relativi alle modalità di accoglienza degli utenti e al loro eventuale invio presso soggetti esterni”, assemblea, alla quale furono invitati, dalla stessa RSU, sia il Direttore di Dipartimento, Dott. Andrea Balbi, sia il Dirigente f.f. Dott. Antonello D’Elia. A seguito di tale convocazione, risulta a quest’ O.S., ci fu, da parte del Dott. A. D’Elia, un tentativo d’interferire sul regolare svolgimento dell’Assemblea attraverso una lettera inviata in data 30 maggio u.s. al personale del DSM del XIII Municipio e al Direttore DSM, Dott. A. Balbi adducendo motivazioni riguardanti i tempi e le modalità dell’assemblea stessa, motivazioni risultate poi di natura pretestuosa e strumentale tendenti unicamente ad ostacolare lo svolgimento della riunione. Tale atteggiamento costrinse la stessa RSU ad inviare ulteriore nota di conferma dello svolgimento dell’assemblea stessa. Questa O.S. fa notare, non solo la natura antisindacale di certi comportamenti tendenti a ledere principi, diritti e libertà riconosciuti dalla stessa Costituzione Italiana, ma come questi evidenzino e aggravino ulteriormente il clima di difficoltà e criticità, sia nei confronti dell’utenza, sia nei rapporti e nelle relazioni interne al Servizio. Basti pensare che dalla fine del 2008, data dell’incarico affidato al Dott. A. D’Elia, come Direttore f.f. del D.S.M. del XIII Municipio – Distretto 2, sono stati circa 16 gli operatori che si sono trasferiti presso altri servizi, senza, peraltro, che siano stati mai completamente sostituiti con altro personale; un fenomeno, questo, che non può e non deve essere sottovalutato considerando anche che sono state interessate tutte le figure professionali ( Infermieri, Assistenti Sociali, Psicologi, Psichiatri, compresi i due incarichi di Struttura Semplice del II° Distretto - Responsabile C.S.M. di Ostia e Responsabile Centro Diurno di Via Tagaste - ). A fronte delle difficoltà e delle criticità in cui versa il Servizio, tenuto altresì conto dell’aumento del disagio psichico, sembra evidente come questo lento ed inesauribile depauperamento di risorse umane e professionali presso il Servizio DSM del Distretto 2, abbia ulteriormente aggravato e compromesso la capacità dello stesso servizio di rispondere, sia in termini quantitativi che qualitativi, ai bisogni e alle necessità assistenziali dei cittadini/utenti che vi si rivolgono. Basti pensare che i tempi di attesa ad oggi sono di circa 150 giorni ( cinque mesi): di fatto, ci troviamo davanti alla realtà di un Servizio che, nel corso degli anni, anche a seguito di questi avvenimenti, è stato gravemente depotenziato, cosa che questa O.S. ebbe già modo di segnalare con una nota del 27.10.2010, Prot. Az. n° 97432 inviata a seguito della decisione di “spostare” una unità infermieristica lì collocata. Questa situazione è stata ampiamente discussa e affrontata nell’ambito delle due assemblee svoltesi presso il DSM Distretto 2, a seguito di quanto accaduto, indette dalla RSU, ad una delle quali, quella del 31 maggio u.s., ha partecipato anche il Direttore del Dipartimento di Salute Mentale, Dr. Andrea Balbi. Restano, pertanto, incomprensibili le ragioni per le quali, a distanza di due mesi, l’Azienda Asl, pur essendo stata direttamente investita in merito ai fatti accaduti, anche attraverso una nota della R.S.U. del 22/06/2012, Prot. Az. n° 56940, non abbia provveduto, non solo ad adottare alcuna decisione, ma neanche a fornire i necessari chiarimenti in una vicenda che non può non considerarsi in tutta la sua gravità, come quella, appunto, che vedrebbe utenti, inizialmente rivoltesi presso un Servizio Pubblico, trovarsi a essere “dirottati” verso operatori e strutture privati a spese, peraltro, degli stessi. Non può essere, pertanto, una “ragione”, né un pretesto, nè tantomeno una giustificazione, quella dell’esistenza di lunghe “liste d’attesa” che sono la conseguenza del lento, ma progressivo depotenziamento avvenuto nel corso di questi anni, anche a causa delle ragioni suddette. Si ricorda, inoltre, come un eventuale ricorso a forme di collaborazione con soggetti e strutture private debba necessariamente rispondere, e rispettare, procedure di accreditamento e/o convenzionamento, previste dalle apposite normative, in modo trasparente e pubblico, altrimenti ci si troverebbe davanti ad un sistema tendente a favorire, in modo sotterraneo, direttamente e/o indirettamente, il trasferimento di funzioni, servizi e attività dalla Struttura Pubblica a quella Privata, cosa questa che finirebbe, peraltro, per incidere inevitabilmente, pesantemente e negativamente sulla qualità e l’efficacia dell’intervento terapeutico - assistenziale stesso. La scrivente O.S. non può non rilevare la singolarità dell’atteggiamento degli Organi di Direzione Aziendale che, mentre nel passato sono intervenuti prontamente, attraverso la revoca di incarichi, anche in circostanze meno evidenti e gravi ( V. tra i tanti, gli avvicendamenti avvenuti nel dicembre 2011) a distanza di circa due mesi, non hanno dato alcun riscontro in merito a quanto accaduto. Non vorremmo pensare che il mancato intervento da parte degli Organi di Direzione Aziendale sia una conseguenza di quel sistema di relazioni, anche “extra-aziendali”, di quegli apparati politici, sindacali, lobbistici, abituati, a volte, ad agire in modo occulto e spesso intervenuti nel passato, condizionando e determinando scelte che nulla hanno a che vedere con la difesa del Bene Pubblico. Non può, peraltro, essere una ragione quella di chi sostiene che tale vicenda sarebbe un fatto “marginale” che ha interessato solo una parte dei lavoratori rispetto ad un’altra che avrebbe espresso, invece, anche attraverso una lettera, apprezzamenti sull’operato del Direttore f.f. DSM Distretto 2 Municipio XIII dott. A. D’Elia. Tale impostazione che, peraltro, dovrebbe far riflettere sul clima che si è instaurato all’interno del servizio, contrasterebbe con il fatto che gli operatori che hanno sentito il dovere, avendone peraltro l’obbligo, di segnalare quanto ritenuto illegittimo, hanno richiesto e promosso un incontro/assemblea per discutere appunto di quanto avvenuto con tutte le parti interessate. Si sottolinea, infatti, come nelle diverse e partecipate assemblee svoltesi non si sono registrate difformità di veduta e di posizioni contrapposte, rispetto all’accaduto. Tale visione sarebbe, in ogni caso fuorviante, strumentale e finirebbe per eludere quella che è la vera questione che non può restare inascoltata. Pensiamo, invece, che ogni logica di “schieramento” vada evitata favorendo e lavorando per l’unitarietà del servizio. Quello che invece non può essere evitato è la conoscenza, l’analisi e la verifica dei fatti. Solo da questi è necessario partire. Come O.S. pensiamo, quindi, che questa Direzione Aziendale abbia il dovere di verificare e accertare quanto avvenuto all’interno della riunione del 14 maggio u.s. tenutasi presso il DSM di Via delle Sirene, accertando e valutando solo ed esclusivamente i fatti: per esempio, chi era presente e a che titolo e perché, considerando altresì che gli operatori, inviando utenti presso soggetti e strutture private, senza una regolare e formale procedura rischierebbero di incorrere in evidenti violazioni. Ciò, pensiamo sia doveroso nell’interesse stesso dell’azienda, nell’interesse del servizio pubblico, della dignità umana e professionale degli operatori e, soprattutto, dei cittadini/utenti. In attesa di un sollecito riscontro si porgono Distinti saluti Prot. Asl n° 64830 del 18/07/2012