giovedì 17 dicembre 2015

ENNESIMO CAMBIAMENTO ALLA DIREZIONE DELL'ASL RM/D? SIAMO ALLE SOLITE!!!



             Come in un grande valzer e il consueto "gioco delle tre carte" di una   "Classe politica" che  ha smarrito ormai anche il pur minimo sentimento di vergogna, è possibile che ci si trovi ancora una volta (quante sono stati in questi anni? …Si è perso il conto!!!), davanti all'ennesimo possibile cambio nella gestione della Direzione dell'Asl RmD.

             Questo sembra ormai il "destino" che incombe,  nella Asl Rm/D, dopo la nomina a nuovo Direttore generale Salute e Politiche Sociali della Regione Lazio del Dr. Vincenzo Panella, attuale (?) Direttore Generale dell'Asl Rm/D.
             La Regione Lazio intende indubbiamente proseguire con la farsa della rotazione degli incarichi, delle nomine,fatte su misura al fine di consolidare logori equilibri di potere, magari  fingendo di voler governare  quel "Sistema Sanità" che dovrebbe tutelare quel Diritto alla Salute sancito dalla Costituzione?

             Non ci si venga a raccontare che ciò risponde alle esigenze di  rinnovamento, di razionalizzazione e di efficientamento della spesa pubblica e nella gestione delle Aziende Sanitarie perché, in realtà, quanto avviene, da anni, secondo una chiara strategia del CAMBIARE TUTTO PER NON CAMBIARE NULLA, non fa che generare e alimentare il caos, la confusione, l'indeterminatezza, perché quello che si sta perseguendo e realizzando è, ormai,  un reale e progressivo processo di smantellamento, di depotenziamento del Servizio Socio Sanitario Pubblico che ha il solo e d unico scopo di favorire equilibri di potere politico/istituzionali  e la  privatizzazione di ogni Bene Pubblico.

     SIAMO ORMAI ALL'INGANNO ISTITUZIONALIZZATO!!!


Cobas Asl Rm/D

Applicazione Legge 161/2014 – Orario di Lavoro - problematiche e criticità.

Al Direttore Generale
Dr. Vincenzo Panella
Al Direttore Sanitario
D.ssa Flavia Simonetta Pirola
Al Direttore Amministrativo
Dr. Paolo Farfusola
Al Direttore Area Risorse Umane e Affari Generali
Dr. Filippo Coiro
Al Direttore Sanitario P.O. G.B. Grassi
Dr.ssa Paola Masala
Al Coordinamento Aziendale
delle Professioni Sanitarie e Sociali
Al Responsabile S.A.I. P.O. G.B. Grassi
Dr. Luciano Pietrarelli
e, p.c.  Al Consiglio Delegate/i della R.S.U.


                A pochi giorni dell’entrata in vigore della Legge 161/2014 (Legge Europea 2013 – Bis) che prevede  (Art. 41 per la Dirigenza Medica e Art. 17 per il Ruolo Sanitario) 11 ore di riposo giornaliero, massimo 48 ore di lavoro settimanale compreso lo straordinario, 24 ore di riposo settimanale e almeno 4 setttimane di riposo annuale, forte è il disagio, lo stato di confusione, di indeterminatezza che vede coinvolti il personale sanitario ( medici, infermieri, etc.) per non parlare del rishio di gravi disservizi che potrebbero verificarsi nei vari reparti e attività e, soprattutto, in quei reparti di particolare delicatezza ed emergenza (v. Pronto Soccorso, Sala operatoria, ecc. ) che si trovano ad operare già in notevole difficoltà e criticità a causa della grave carenza di personale presente presso le Strutture Sanitarie Ospedaliere.
              Malgrado l’applicazione di tale normativa fosse già prevista, nulla è stato fatto per cercare di evitare e, soprattutto, fronteggiare una situazione di ulteriore grave ”emergenza” che, tenuto conto, altresì dell’avvio del Giubileo, andrà ad aggravare problematiche e criticità gia presenti, in virtù anche del perduare del bocco del Turn over.
              Suscita non poche perplessità, a tale proposito, la decisione della Direzione aziendale di ricorrere al Bando per “Indizione affidamento del Servizio di Pronto Soccorso per la gestione pazienti in pellegrinaggio, presso il pronto Soccorso del Presidio Ospedaliero G.B. Grassi di Ostia” - Deliberazione n. 872 del 02/12/2015, senza aver utilizzato le varie graduatorie, tutt’ora in vigore, presenti nelle diverse Aziende Sanitarie Locali e Ospedaliere della Regione Lazio.  Per non parlare del fatto che non si conoscono ancora gli esiti dell’Avviso Pubblico per il conferimento di incarichi a tempo determinato della durata di un anno per Collaboratore Professionale Sanitario  - Infermiere, indetto dalla ASL Roma D nel Gennaio 2015.

              Tali problematiche sono rese ancor più drammatiche dalla totale assenza di qualsiasi principio e criterio di programmazione da parte delle varie Direzioni Generali che non hanno MAI realmente provveduto ad affrontare in modo organico e funzionale la questione, venendo meno, peraltro, alle indicazioni e  agli orientamenti espressi nei Piani Operativi Regionali (2011 -2012 – DCA 113/2010)  nei quali si prevedeva, appunto,  quella “ ricognizione del Personale e la riorganizzazione dei servizi, delle strutture e delle attività sulla base delle risorse umane e professionali realmente disponibili”.




       
             Si ricorda che è compito dell’Amministrazione definire le strategie aziendali, le priorità, evidenziare le criticità, predisporre e attuare le soluzioni, secondo  i criteri, i principi e gli obiettivi della buona pubblica amministrazione e che, in ottemperanza a ciò, ha il compito e il dovere di predisporre gli atti corrispondenti, essenzialmente in base a criteri e a principi di efficienza, di efficacia e di appropriatezza.

            Non aver ottemperato, sino a oggi, a tutto ciò, in modo organico e funzionale, ha inevitabilmente finito per aggravare il grave stato di difficoltà e criticità attuale cosicché ci si trova a dover affrontare con “carattere d’urgenza” tale situazione, peraltro prevista e prevedibile,  pena la condanna della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, e le conseguenti pesanti penalizzazioni economiche, qualora tale normativa sull’orario e i turni di lavoro (Legge 161/2014 -Legge Europea 2013 – Bis) non venga attuata.

             Si finge, oltretutto, di non sapere che in tutti questi anni è stato possibile garantire i pur minimi livelli assistenziali, contrariamente a quanto previsto dalle normative di legge, attraverso il ricorso improprio dello straordinario trasformato, di fatto, in strumento ordinario di organizzazione del lavoro. 

             Ci si trova ora davanti al paradosso che una direttiva/normativa tesa a tutelare e difendere il diritto alla salute e a migliorare le condizioni di vita e di lavoro, si trasformi, in assenza di reali interventi e politiche adeguate di implementazione del personale, in una pericolosa “trappola” per le stesse/i lavoratrici e lavoratori.                                                                                                   
              Infatti, si ritroveranno, senza, peraltro, alcun indicazione specifica in merito, e senza il necessario ed ineludibile supporto di adeguate Risorse Umane e Professionali, a dover subire ritmi, turni e carichi di lavoro che, oltre a non corrispondere ai principi sanciti dalla stessa normativa, finirebbero per esporli ulteriormente ad  un grave ed inaccettabile stato di confusione ed indeterminatezza per non parlare del grado di responsabilità professionale e giuridica che si trovano a dover affrontare davanti al verificarsi di situazioni di criticità e/o problematiche dovute a situazioni non prevedibile e programmabili (malattie, obbligo del cambio a vista, ecc.).
            Tale situazione è resa ancor più gravosa rispetto al vuoto che persiste, non solo nella Direzione delle Professioni Sociali e Sanitarie (SAI Aziendale) e che rappresenta, maggiormente in un momento così delicato, un ulteriore  elemento di criticità e difficoltà, ma nella totale assenza e/o individuazione di figure che siano in grado di fornire tempestive ed immediate disposizioni qualora si dovvessero presentare criticità e problematiche che non siano conformi alla tutela delle normative ed al diritto all’assistenza dei cittadini utenti.
            Infatti le lavoratrici ed i lavoratori si trovano spesso a dover prendere, non solo  in piena e totale solitudine delicate decisioni, ma a dover osservare “disposizioni”, “provvedimenti”, comunicati solo verbalmente, senza che, questi, siano formalizzati per iscritto attraverso chiari, espliciti, formali e riscontrabili Ordini di Servizio.                                                  
            A tale proposito si rende ancor più necessario istituire un Servizio di guardia, attivo e/o reperibile anche telefonicamente h24 in grado di fornire indicazioni, prendere decisioni e/o formalizzare provvedimenti a tutela delle stesse/i operatrici e operatori, nonché dei livelli di assistenza necessari.
           Scrivente O.S., a tutela dei diritti e della sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori e degli stessi cittadini/utenti, si riserva di segnalare eventuali violazioni delle normative contrattuali e di Legge vigenti di cui verrà a conoscenza.
Distinti Saluti

Prot. Asl Rm/D
n°95386  dell’11/12/2015            
p. il Cobas Asl Rm/D
le/i Delegati R.S.U.

Cesare Morra –  Paolo Paolacci - Claudia Piermaria

martedì 8 dicembre 2015

Orario e Turni di Lavoro Quando un Diritto si trasforma in “emergenza”


       Era già prevista l'entrata in vigore entro il 25 Novembre 2015 della legge 161/2014 (Legge Europea 2013 - Bis) che prevede (Art.41 per la Dirigenza Medica e Art.17 per il ruolo sanitario-comparto) come minimo 11 ore consecutive di riposo giornaliero, massimo 48 ore di lavoro settimanale, compreso lo straordinario, 24 ore di riposo settimanale e almeno 4 settimane di riposo annuale.
      Ma "scoprono", solo ora, per evitare la condanna della Corte di Giustizia dell’Unione Europea e le conseguenti pesanti penalizzazioni economiche che, senza l'immissione di nuovo personale, sarà quasi impossibile applicare tale normativa garantendo, al contempo, lo spirito e il senso della stessa, tendente a diminuire ritmi e carichi di lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori e dignitosi livelli qualitativi/quantitativi di assistenza a difesa del Diritto alla Salute delle persone.
     Riteniamo che, in questi anni,  le problematiche, le criticità, i disagi e le difficoltà che quotidianamente ci si trova a vivere non siano stati frutto del caso, ma conseguenza diretta di una serie di fattori che divengono funzionali al disegno più generale di depotenziamento e smantellamento del Servizio Socio Sanitario Pubblico, all’interno di un processo di privatizzazione della Sanità, a tutto vantaggio del sistema privatistico/assicurativo.
     Basterebbe ricordare, a tale proposito, i recenti dati Censis che hanno rilevato che, solo nel 2013, la spesa privata per la Sanità è arrivata circa a 27 mld, 3 mld  solo per il pagamento dei ticket (10% in più in due anni).
Inoltre, circa 10 milioni di persone rinunciano alle cure a causa delle difficoltà economiche.
Tutto questo mentre ha proseguito, senza interruzioni, il Blocco delle assunzioni e del Turn Over e l’utilizzo delle “Esternalizzazioni” e degli appalti con ulteriore aumento dei costi e precarizzazione, sfruttamento e conseguente dequalificazione delle attività e dei servizi pubblici.
     Solo tra il  2009 e il 2013, inoltre, il personale sanitario si è ridotto del 3,38% con circa 23.500 operatori in meno; 32mila operatori sanitari italiani (su un totale di 670mila) hanno contratti precari. Se si guarda al solo personale infermieristico, in base agli Standard Europei, in Italia ne mancano almeno 60.000 e di quelli attualmente in servizio circa 30.000 sono precari (Fonti del Ministero della Salute) e, questo, mentre con la Legge di Stabilità del Governo Renzi verranno realizzati ulteriori tagli lineari (circa 4mld), la revisione dei LEA, che la stessa Corte dei Conti ha dichiarato a  rischio proprio per l’assenza di adeguati e sufficienti investimenti.
          
     Bastano questi dati per comprendere che quello che stiamo vivendo è in realtà un vero passaggio epocale che tende a trasferire e a cancellare definitivamente diritti e a trasformare in “merce” la Salute delle persone.

E ora VI fingete TUTTI “SORPRESI”?....
Ma,VOI, dove eravate?
E, soprattutto, cosa avete fatto sino ad ora?!!!
     Si è continuato a scaricare sulle operatrici e sugli operatori le difficoltà e le  criticità presenti nelle varie Strutture e nei Servizi Socio Sanitari nonché il peso di carenze, di contraddizioni, di scelte ( v. definanziamento, depotenziamento, riduzione posti letto, ticket, ecc.) conseguenze di quella mala gestione che, come Cobas dell’Asl Rm/D, andiamo segnalando e denunciando attraverso atti, documenti ed interventi pubblici in merito alle Politiche di Gestione delle Risorse Umane e Professionali” quando si è assistito a comportamenti e provvedimenti arbitrari e discrezionali (v. mobilità, trasferimenti, collocazioni, ecc.) dettati da logiche e criteri che poco o nulla hanno avuto a che fare con le criticità dei servizi e con le esigenze e i bisogni di salute delle persone.
    Tutto questo mentre altre erano “a parole e sulla carta”  le indicazioni e  gli orientamenti espressi nei Piani Operativi regionali con i quali si prevedevano “la ricognizione del Personale e la riorganizzazione dei servizi, delle strutture e delle attività sulla base delle risorse umane e professionali realmente disponibili”.
Non Ve lo ricordate?
    Ma siete andati avanti imperterriti, attraverso roboanti operazioni propagandistiche e di facciata che annunciavano di volta, in volta aperture di strutture, servizi, attività  ( solo alcuni esempi”: il reparto di “Degenza Breve”, di Sub – Intensiva con personale assunto a tempo determinato in occasione dell’influenza H1N1, della Casa del Parto, persino “l’apertura” di un “Pronto Soccorso Scolastico”, Case della Salute, ecc., ecc., ecc…..) sempre accompagnati da quel silenzio complice e connivente dei MOLTI, dei TROPPI, che OGGI fingono di stupirsi quando già sapevano, ma preferivano non ascoltare, non vedere, magari guardando il dito piuttosto che la luna che quel dito invitava a guardare.
   Forse, una maggiore programmazione e organizzazione delle attività, delle Strutture e dei Servizi Socio Sanitari e una più oculata e trasparente distribuzione, collocazione e razionalizzazione del Personale TUTTO, anche se non totalmente risolutivo di tutte le problematiche, avrebbe consentito, quantomeno, sia il potenziamento di quei Servizi Sanitari integrativi (Cad, Cure Primarie, ecc.) e di interesse sociale (Sert, Dsm, Consultori, ecc.) sia una maggiore funzionalità stessa dei Presidi Ospedalieri ( CPO – G.B. Grassi) in rapporto alle Risorse Umane e Professionali realmente esistenti.
E, ora diteci, chi ha trasformato in emergenza il Diritto alla Tutela della Salute  
per le Lavoratrici, per i Lavoratori e per gli stessi Cittadini/Utenti?
Ora “scoprite” che sono necessarie le assunzioni per far fronte a quell’”emergenza” della quale VOI  siete i soli ed unici responsabili e, allora, se è lecito chiederlo, ci dite
Quante saranno, Quando e Come avverranno queste “annunciate” assunzioni?
Magari evitando ulteriori “Esternalizzazioni” e appalti, con ulteriore aumento dei costi e precarizzazione, sfruttamento e conseguente dequalificazione delle attività e dei servizi pubblici favorendo, peraltro, in questo modo, il processo di privatizzazione ormai in atto con il risultato che tali scelte sono divenute spesso occasione per corruttele ed esclusivi interessi privatistici e di profitto se non di natura criminale, come emerso anche dalle cronache legate alle indagini su “Mafia-capitale”.
          Dinanzi a questo stato di cose non servono "toppe", ma scelte e provvedimenti che vedano, L’IMMEDIATO E TOTALE  SBLOCCO DEL TURN OVER e un'adeguata politica che veda l'assunzione di tutte le Risorse Umane e Professionali necessarie a garantire i Diritti delle Lavoratrici e dei Lavoratori e la Tutela alla Salute delle persone.

Se si vuole realmente salvaguardare il
Servizio Socio Sanitario Pubblico questa è la sola strada percorribile!!!

Cobas Asl Rm/D

domenica 29 novembre 2015

Orario e Turni di Lavoro…


Un’opportunità, un Diritto trasformatosi in emergenza.
Ma è un fulmine a ciel sereno?
NO era tutto prevedibile ed, infatti, lo è stato!!!

          Era già prevista l'entrata in vigore entro il 25 Novembre 2015 della legge 161/2014 (Legge Europea 2013 - Bis) che prevede (Art.41 per la Dirigenza Medica e Art.17 per il ruolo sanitario-comparto) come minimo 11 ore consecutive di riposo giornaliero, massimo 48 ore di lavoro settimanale, compreso lo straordinario, 24 ore di riposo settimanale e almeno 4 settimane di riposo annuale.

          Ma "scoprono", solo ora, per evitare la condanna della Corte di Giustizia dell’Unione Europea e le conseguenti pesanti penalizzazioni economiche, che, senza l'immissione di nuovo personale sarà quasi impossibile applicare tale normativa garantendo, al contempo, lo spirito e il senso della stessa, tendente a diminuire ritmi e  carichi di lavoro delle/dei lavoratrici e dei lavoratori, che dignitosi livelli qualitativi/quantitativi di assistenza a difesa del Diritto alla Salute delle persone.

          Se è lecito domandare, considerato che sono state proprio le loro politiche (Blocco del Turnover, delle assunzioni, ecc.) a trasformare in emergenza, a causa della grave carenza del personale esistente nelle Strutture e nei Servizi Socio Sanitari questo stato di cose, QUANTE, QUANDO E COME SARANNO QUESTE ANNUNCIATE ASSUNZIONI DI PERSONALE EVITANDO ULTERIORI ESTERNALIZZAZIONI ( V.COOPERATIVE) ?

          Solo per quanto riguarda il personale Infermieristico, mancano all'appello da 60.000 a 100.000 unità considerando che negli ultimi 5 anni, gli stessi, sono diminuiti di oltre 20.000. Non servono "toppe" ma il TOTALE sblocco del Turn over e un'adeguata politica che veda l'assunzione di tutte le Risorse Umane e Professionali necessarie a garantire i Diritti delle Lavoratrici e dei Lavoratori e la Tutela alla Salute delle persone.
Se si vuole realmente salvaguardare il Servizio Socio Sanitario Pubblico questa è la sola strada percorribile.


 Roma, 25 novembre 2015         
 


Cobas Asl Rm/D








domenica 1 novembre 2015

Fruizione ferie 2015 – Osservazioni e chiarimenti

 Al Direttore Generale
Dr. Vincenzo Panella
Al Direttore Sanitario
D.ssa Flavia Simonetta Pirola
Al Direttore Amministrativo
Dr. Paolo Farfusola
Al Direttore Area Risorse Umane e Affari Generali
Dr. Filippo Coiro
Al Coordinamento Aziendale delle Professioni Sanitarie e Sociali

e, p.c.  Al Consiglio Delegate/i della R.S.U.


                Scrivente O.S. ha già avuto modo, con nota del 26/05/2015, Prot. Asl Rm/D n° 42372 avente come oggetto “fruibilità ferie e permessi – richieste dipendenti - definizione di tempi, modi e procedure”, di rappresentare alcune osservazioni in merito a quanto sopra indicato.
Si ritiene, tuttavia, di dover tornare sull’argomento a seguito della nota della Direzione Generale del 22/06/2015 Prot. Asl Rm/D n° 49756 avente come oggetto “fruizione ferie anno 2014 e precedenti”.

La nota indubbiamente aveva l’intento di pervenire a disciplinare tempi e modi della fruibilità delle ferie, anche in considerazione di quelle maturate nell’anno 2014 che, non essendo state godute,  sono andate ad accumularsi nell’anno 2015.
Le ragioni di ciò, peraltro ricorrenti negli anni, pensiamo siano dovute a molteplici fattori, il principale tra questi riguarda le difficoltà e criticità presenti nelle varie Strutture e Servizi Socio Sanitari a causa della sempre più carente dotazione degli organici all’interno delle singole Unità Operative.    
 
Di fronte a tali problematicità le varie Direzioni Aziendali, nel corso degli anni, nelle loro varie articolazioni, non sono state in grado di modulare ed adeguare, nei modi e nei tempi più utili ed appropriati, tenuto conto anche delle normative vigenti, modelli di programmazione ed organizzazione all’interno delle singole Unità Operative, al fine di evitare ulteriori disagi e difficoltà.

Tale situazione, spesso, è finita per ricadere sulle lavoratrici e sui lavoratori che sono le/i prime/i a pagare le difficoltà, le criticità, i problemi cui sono sottoposti a causa di carichi e ritmi di lavoro divenuti sempre più gravosi.
La nota della Direzione Aziendale, pur nell’intento di regolamentare tale materia, peraltro già prevista e disciplinata dal CCNL Comparto Sanità, Art. 19, ha però finito per generare elementi di incertezza e confusione.
             Tale nota, alla quale ne sono seguite altrettante emanate dalle Direzioni di alcune Unità Operative e Dipartimenti, evidenzia, per alcuni aspetti, elementi di contradditorietà rispetto alle normative vigenti, nonchè di incerta e complessa applicabilità necessitando, quindi, di ulteriori chiarimenti e precisazioni, al fine di evitare confusione e difficoltà nelle varie Strutture e Servizi Socio Sanitari e per le/gli stesse/i operatrici/operatori.
Infatti, mentre l’Art. 19 del CCNL definisce metodi e procedure per il godimento e la fruibilità delle ferie, ci si trova in presenza di note aziendali che, indubbiamente anche per oggettive necessità, derogano alle norme in vigore (v. il caso del godimento delle ferie, anno 2014, non fruite nel corso dell’anno, che vengono ulteriormente prorogate al 30/09/2015 e/o persino, in alcuni casi, al 31/12 c.a., mentre quelle del 2015 vengono prorogate sino al 30/09/2016).

Il punto più controverso riguarda però l’“obbligatorietà” della fruizione di 15 giorni di ferie dell’anno in corso che, secondo le note, devono essere godute entro il 31/12 dello stesso anno.
In realtà le norme contrattuali danno l’opportunità al dipendente “di frazionare le ferie in più periodi” assicurando comunque, al dipendente che ne abbia fatto richiesta, il godimento di almeno 15 giorni continuativi di ferie “nel periodo 1 giugno - 30 settembre”.
Ciò, quindi, si configura come una tutela e un diritto del dipendente e non oggetto di “obbligatorietà”. Peraltro tale eventualità sarebbe gia contemplata nella norma che stabilisce di poter usufruire, in caso di esigenze personali e di servizio, del godimento delle ferie sino al primo semestre dell’anno successivo.

Peraltro le suddette note, stabilendo “l’obbligatorietà” di usufruire di almeno 15 giorni di ferie “entro il 31/12”, per chi non ne avesse ancora usufruito, non terrebbero nella giusta considerazione il fatto che, il periodo delle festività natalizie, comprende anche i giorni antecedenti e succesivi, allungandosi al Capodanno e all’Epifania e, si sarebbe potuto, quantomeno, estendere tale periodo al 31/01/2016, consentendo così una più agevole ripartizione ed organizzazione dei periodi di ferie tra il personale afferente ai singoli Servizi, Reparti ed Unità Operative, sia nel rispetto delle esigenze dei singoli che dell’organizzazione e della funzionalità stessa dei vari Servizi, evitando così di creare ulteriori difficoltà, disservizi e/o disomogenità di trattamento.

D’altronde l’Azienda esperendo e osservando i principi e i criteri stabiliti dalle norme contrattuali e di legge vigenti, avrebbe già tutti gli strumenti necessari per disciplinare, nei tempi e nei modi utili, in un’ottica di programmazione, collaborazione e condivisione, nel rispetto dei diritti e delle necessità delle/i lavoratrici/lavoratori, la materia in questione.

              Scrivente O.S. chiede, pertanto, che, in merito alle note/circolari inviate dalla Direzione Generale e dalle sue varie articolazioni, vengano meglio chiarite le disposizioni in oggetto.
Distinti saluti
p. il Cobas Asl Rm/D
le/i Delegate/i R.S.U.
Cesare Morra –  Paolo Paolacci - Claudia Piermaria
Prot. Asl Rm/D

n° 83333  del 29/10/2015

Incredibile, ma vero…. Ticket nei Consultori Familiari!!!



 La Regione Lazio sta inviando "Avvisi Bonari" con i quali viene richiesto il "recupero dell'evasione relativa alla compartecipazione dei cittadini alla spesa" alle utenti che hanno usufruito di prestazioni sanitarie presso i Consultori familiari della Asl Rm/D, persino quelle effettuate nel 2010.

Lor Signori ignorano che, come da Legge nazionale n°405/1975 e Legge Regionale 15/1976, le prestazioni Consultoriali sono TOTALMENTE GRATUITE e ad accesso diretto senza necessità, quindi, di prescrizione medica.

 Il Cobas Asl Rm/D chiede urgentemente revoca di tali ingiustificati e vergognosi provvedimenti e, allo stesso tempo, immediati chiarimenti in merito a tale incredibile decisione.


Cobas Asl Rm/D

Roma, 29 ottobre 2015

Cedimento controsoffitto/infiltrazione di acqua Utic/Cardiologia P.O. G.B. Grassi.

Al Presidente Regione Lazio
On.le Nicola Zingaretti
Al Direttore Generale Asl Roma D
Dr. Vincenzo Panella
Al  Direttore Sanitario Aziendale
D.ssa Flavia Simonetta Pirola
Al Direttore Amministrativo
Dr. Paolo Farfusola
Al Direttore Sanitario P.O. G.B. Grassi
Dr.ssa Paola Masala
Al Dirigente U.O.C. S.Pre.S.A.L.
Dr.ssa Orietta Angelo Santo
Al Dirigente U.O.C. Gestione Patrimonio Immobiliare
Ing. Domenico Di Nino
Al Direttore Area Risorse Umane e Affari Generali
Dr. Filippo Coiro
E, p.c.  Al Consiglio delle/i Delegate/i R.S.U



                Scrivente O.S., a seguito dell’ennesimo episodio venuto a verificarsi nella notte tra il 18 e 19 ottobre u.s., a soli due mesi dal precedente evento avvenuto in data 11 agosto 2015, che aveva reso necessario persino l’intervento dei Vigili del Fuoco, per il cedimento di alcuni pannelli del controsoffitto, a causa di “infiltrazioni d’acqua”, presso il reparto Utic/Cardiologia del G.B. Grassi, così come denunciato, a mezzo stampa, da questa stessa O.S., esprime la profonda preoccupazione per le difficoltà, i disagi, le tensioni che tali episodi generano e, soprattutto, per i rischi che comportano per gli operatori e per gli stessi cittadini/utenti.

    Il ripetersi di tali incresciosi episodi, riteniamo, non possa essere addebitato semplicemente ad eventi atmosferici che, per quanto persistenti, non risultano essere stati così “estremi”, maad una possibile carenza, insufficienza e/o inadeguatezza dei controlli e degli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria di cui continuamente necessita una struttura come quella che ospita il Presidio Ospedaliero G.B. Grassi.

    Il susseguirsi, a distanza di soli due mesi,di tali circostanze pone, domande e richiede risposte che non possono essere eluse.

Poiché, nel corso degli anni, risultano essere stati effettuati anche diversi interventi di “manutenzione straordinaria”, che hanno, peraltro, comportato un impegno di spesa di diverse migliaia di euro, ci si chiede, e si chiede, con quali criteri tali interventi siano stati realizzati e se siano stati effettuati i dovuti e necessari collaudi e, se questi, siano stati debitamente certificati.

Il Cobas Asl Rm/D, chiede, pertanto, che siano effettuati, con fondamentale urgenza, tutte le necessarie verifiche e i controlli di agibilità e di messa in sicurezza dell'intera Struttura Ospedaliera G.B. Grassi, a tutela della sicurezza e della salute di tutte le operatrici, degli operatori e dei cittadini/utenti.
Chiede, inoltre, che venga avviata un’indagine Tecnico/Amministrativa ai fini dell’accertamento delle cause e delle eventuali responsabilità su quanto accaduto, nonché in merito ai costi e agli impegni di spesa sostenuti, alla tipologia, all’adeguatezza e all’efficacia degli interventi sino ad oggi realizzati.

Distinti saluti



p. il Cobas Asl Rm/D
le/i Delegati R.S.U.
Cesare Morra – Paolo Paolacci - Claudia Piermaria

Prot. Asl Rm/D

n. 82374 del  26/10/2015

martedì 27 ottobre 2015

Comunicato Stampa





           Ancora una volta, a solo circa due mesi dalla notte dell’11 agosto 2015, è crollato, a causa di “infiltrazioni d'acqua” dovute alla pioggia, presso l'ospedale G.B. Grassi di Ostia, parte del controsoffitto dell'Utic/Cardiologia.

           Il Cobas Asl Rm/D ritiene grave e vergognoso quanto, dopo solo neanche due mesi dal precedente episodio, è venuto a verificarsi, e che sta generando non solo poche difficoltà e disagi, ma profonda preoccupazione per i rischi che continuano a correre operatori e utenti.

          Malgrado siano stati effettuati nel passato, alcuni lavori e interventi di manutenzione straordinaria, costati, peraltro, diversi milioni di euro ci si chiede e si chiede con quali criteri tali interventi siano stati realizzati.

            Non si venga a dire che ciò sia dovuto ad eventi atmosferici che per quanto persistenti, non risultano essere stati tali da poter giustificare il ripetersi di episodi a dir poco incresciosi.

            Ci si chiede, e si chiede, se e quali interventi siano stati effettuati, nel corso del tempo, se siano stati costantemente effettuati controlli rispetto alla carenza, insufficienza ed inadeguatezza degli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria di cui continuamente necessiterebbe e necessita il Presidio Ospedaliero G.B. Grassi.

    Il Cobas Asl Rm/D, chiede, ancora una volta, che siano urgentemente  effettuati tutte le necessarie verifiche e controlli urgenti dell'intera Struttura e l’apertura di un’indagine Tecnico/Amministrativa per accertare, inoltre, eventuali responsabilità in merito a quanto accaduto e sulla tipologia e efficacia degli interventi sino ad oggi realizzati.


Cobas Asl Rm/D