martedì 6 luglio 2010

NO ALLA CHIUSURA DELLA CASA DEL PARTO "ACQUALUCE"ALL' OSPEDALE G.B.GRASSI

Roma,5.7.10
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COMUNICATO STAMPA
SI SPEGNE LA LUCE ALLA CASA DEL PARTO NATURALE “ACQUALUCE” DELL’OSPEDALE G.B.GRASSI

Giorno 8.3.2009 l’allora Direttore Generale dell’ausl rm d, alla presenza di esponenti e rappresentanti della Regione Lazio,in occasione della giornata internazionale della donna,annunciava,sotto riflettori e microfoni,la realizzazione della Casa del Parto “Acqualuce”.
Questa era stata annunciata come la prima struttura del centro-sud in grado di assicurare una tipologia ed una metodologia del parto naturale in grado di rispondere alle esigenze della donna e del bambino,rispettando i loro ritmi e considerando il parto stesso come un evento importante dal punto di vista psico-affettivo,e non solo medicalizzato.
Ma,al di là degli annunci e della propaganda utilizzate,la struttura ed il servizio veniva attivato senza una reale e necessaria organizzazione e programmazione che avrebbe permesso di affrontare e risolvere le varie e diverse problematiche presenti.
Problematiche e criticità presenti sin da subito e riguardanti sia una chiara definizione normativo/giuridica sulle responsabilità di gestione,sulle competenze e sulla appartenenza,in riferimento al Centro di Costo(Ospedale-Territorio),e,soprattutto,su quelle riguardanti la grave carenza del personale necessario(v.Ostetriche) per il quale nulla è stato fatto.
Così quella che doveva e poteva essere una struttura ed un servizio di eccellenza per le donne,per il bambino e le famiglie non ha mai operato a pieno,come da noi già segnalato e denunciato nella nota Prot. n° 56981 del 14 giugno 2010 malgrado l’impegno,le competenze,le professionalità e le sensibilità dimostrate in questi mesi dal personale medico e dalle ostetriche che hanno creduto in quel progetto.
Ora a questi problemi si aggiungerebbe la decisione di sospendere le visite pediatriche ai nati presso la Casa del Parto “Acqualuce”, in attesa di chiarimenti,in merito alle competenze e alle garanzie richieste(come mai ora?) dal Primario della Pediatria,sulle dimissioni dei nati all’interno della Casa del Parto stessa.
Questa O.S. aveva già evidenziato il rischio che,anche con l’occasione del cambio di gestione nella Direzione Aziendale,le difficoltà e le criticità esistenti sarebbero state occasione e strumento per pervenire alla chiusura della struttura.
Pertanto, pur ribadendo, il netto giudizio critico verso la passata gestione per le gravi responsabilità,le inadempienze per il modo con il quale ha gestito l’intera questione respinge ogni eventuale logica da “resa dei conti” tutte interne ai giochi di potere che poco hanno a che fare con la funzionalità e l’efficacia dei servizi,la salute,i diritti ed i bisogni delle persone.
Rivolge,con forza, l’invito e l’appello al nuovo Commissario Straordinario della AUSL RM D e della Regione Lazio, ed ai vari Dirigenti perché prevalga il senso di responsabilità, di professionalità e l’intento di cercare ed individuare tutte le misure e i provvedimenti necessari al fine di assicurare alla popolazione del Territorio la continuità di un Servizio importante per la Salute della Donna e del Bambino.

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