Al
Direttore Generale
Dr. Vincenzo Panella
Al
Direttore Sanitario
D.ssa Flavia Simonetta Pirola
Al
Direttore Amministrativo
Dr. Paolo Farfusola
Al
Direttore Area Risorse Umane e Affari Generali
Dr.
Filippo Coiro
Al
Direttore Sanitario P.O. G.B. Grassi
Dr.ssa Paola Masala
Al Coordinamento Aziendale
delle Professioni Sanitarie e Sociali
Al Responsabile S.A.I. P.O. G.B. Grassi
Dr.
Luciano Pietrarelli
e, p.c. Al Consiglio
Delegate/i della R.S.U.
A
pochi giorni dell’entrata in vigore della Legge 161/2014 (Legge Europea 2013 –
Bis) che prevede (Art. 41 per la
Dirigenza Medica e Art. 17 per il Ruolo Sanitario) 11 ore di riposo
giornaliero, massimo 48 ore di lavoro settimanale compreso lo straordinario, 24
ore di riposo settimanale e almeno 4 setttimane di riposo annuale, forte è il
disagio, lo stato di confusione, di indeterminatezza che vede coinvolti il
personale sanitario ( medici, infermieri, etc.) per non parlare del rishio di
gravi disservizi che potrebbero verificarsi nei vari reparti e attività e,
soprattutto, in quei reparti di particolare delicatezza ed emergenza (v. Pronto
Soccorso, Sala operatoria, ecc. ) che si trovano ad operare già in notevole
difficoltà e criticità a causa della grave carenza di personale presente presso
le Strutture Sanitarie Ospedaliere.
Malgrado l’applicazione di tale normativa fosse già prevista, nulla
è stato fatto per cercare di evitare e, soprattutto, fronteggiare una
situazione di ulteriore grave ”emergenza” che, tenuto conto, altresì dell’avvio
del Giubileo, andrà ad aggravare problematiche e criticità gia presenti, in
virtù anche del perduare del bocco del Turn over.
Suscita
non poche perplessità, a tale proposito, la decisione della Direzione aziendale
di ricorrere al Bando per “Indizione affidamento del Servizio di Pronto Soccorso
per la gestione pazienti in pellegrinaggio, presso il pronto Soccorso del
Presidio Ospedaliero G.B. Grassi di Ostia” - Deliberazione n. 872 del
02/12/2015, senza aver utilizzato le varie graduatorie, tutt’ora in vigore,
presenti nelle diverse Aziende Sanitarie Locali e Ospedaliere della Regione
Lazio. Per non parlare del fatto che non
si conoscono ancora gli esiti dell’Avviso Pubblico per il conferimento di
incarichi a tempo determinato della durata di un anno per Collaboratore
Professionale Sanitario - Infermiere,
indetto dalla ASL Roma D nel Gennaio 2015.
Tali problematiche sono rese ancor più drammatiche dalla totale
assenza di qualsiasi principio e criterio di programmazione da parte delle
varie Direzioni Generali che non hanno MAI realmente
provveduto ad affrontare in modo
organico e funzionale la questione, venendo meno, peraltro, alle indicazioni e
agli orientamenti espressi nei Piani Operativi Regionali (2011 -2012 –
DCA 113/2010) nei quali si prevedeva,
appunto, quella “ ricognizione del Personale e la riorganizzazione dei
servizi, delle strutture e delle attività sulla base delle risorse umane e
professionali realmente disponibili”.
Si ricorda che è compito dell’Amministrazione
definire le strategie aziendali, le priorità, evidenziare le criticità,
predisporre e attuare le soluzioni, secondo
i criteri, i principi e gli obiettivi della buona pubblica
amministrazione e che, in ottemperanza a ciò, ha il compito e il dovere di
predisporre gli atti corrispondenti, essenzialmente in base a criteri e a
principi di efficienza, di efficacia e di appropriatezza.
Non aver ottemperato, sino a oggi, a
tutto ciò, in modo organico e funzionale, ha inevitabilmente finito per
aggravare il grave stato di difficoltà e criticità attuale cosicché ci si trova
a dover affrontare con “carattere d’urgenza” tale situazione, peraltro prevista
e prevedibile, pena
la condanna della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, e le
conseguenti pesanti penalizzazioni economiche, qualora tale normativa
sull’orario e i turni di lavoro
(Legge 161/2014 -Legge Europea 2013 – Bis) non venga attuata.
Si
finge, oltretutto, di non sapere che in tutti questi anni è stato possibile
garantire i pur minimi livelli assistenziali, contrariamente a quanto previsto
dalle normative di legge, attraverso il ricorso improprio dello straordinario
trasformato, di fatto, in strumento ordinario di organizzazione del
lavoro.
Ci
si trova ora davanti al paradosso che una direttiva/normativa tesa a tutelare e
difendere il diritto alla salute e a migliorare le condizioni di vita e di
lavoro, si trasformi, in assenza di reali interventi e politiche adeguate di
implementazione del personale, in una pericolosa “trappola” per le stesse/i
lavoratrici e lavoratori.
Infatti,
si ritroveranno, senza, peraltro, alcun indicazione specifica in merito, e
senza il necessario ed ineludibile supporto di adeguate Risorse Umane e Professionali, a dover subire ritmi, turni e
carichi di lavoro che, oltre a non corrispondere ai principi sanciti dalla
stessa normativa, finirebbero per esporli ulteriormente ad un grave ed inaccettabile stato di confusione
ed indeterminatezza per non parlare del grado di responsabilità professionale e
giuridica che si trovano a dover affrontare davanti al verificarsi di
situazioni di criticità e/o problematiche dovute a situazioni non prevedibile e
programmabili (malattie, obbligo del cambio a vista, ecc.).
Tale
situazione è resa ancor più gravosa rispetto al vuoto che persiste, non solo
nella Direzione delle Professioni Sociali e Sanitarie (SAI Aziendale) e che
rappresenta, maggiormente in un momento così delicato, un ulteriore elemento di criticità e difficoltà, ma nella
totale assenza e/o individuazione di figure che siano in grado di fornire
tempestive ed immediate disposizioni qualora si dovvessero presentare criticità
e problematiche che non siano conformi alla tutela delle normative ed al
diritto all’assistenza dei cittadini utenti.
Infatti
le lavoratrici ed i lavoratori si trovano spesso a dover prendere, non
solo in piena e totale solitudine
delicate decisioni, ma a dover osservare “disposizioni”, “provvedimenti”,
comunicati solo verbalmente, senza che, questi, siano formalizzati per iscritto
attraverso chiari, espliciti, formali e riscontrabili Ordini di Servizio.
A
tale proposito si rende ancor più necessario istituire un Servizio di guardia,
attivo e/o reperibile anche telefonicamente h24 in grado di fornire
indicazioni, prendere decisioni e/o formalizzare provvedimenti a tutela delle
stesse/i operatrici e operatori, nonché dei livelli di assistenza necessari.
Scrivente
O.S., a tutela dei diritti e della sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori
e degli stessi cittadini/utenti, si riserva di segnalare eventuali violazioni
delle normative contrattuali e di Legge vigenti di cui verrà a conoscenza.
Distinti Saluti
Prot. Asl Rm/D
n°95386
dell’11/12/2015
p. il Cobas Asl Rm/D
le/i Delegati R.S.U.
Cesare
Morra – Paolo Paolacci - Claudia
Piermaria
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