giovedì 17 dicembre 2015

Applicazione Legge 161/2014 – Orario di Lavoro - problematiche e criticità.

Al Direttore Generale
Dr. Vincenzo Panella
Al Direttore Sanitario
D.ssa Flavia Simonetta Pirola
Al Direttore Amministrativo
Dr. Paolo Farfusola
Al Direttore Area Risorse Umane e Affari Generali
Dr. Filippo Coiro
Al Direttore Sanitario P.O. G.B. Grassi
Dr.ssa Paola Masala
Al Coordinamento Aziendale
delle Professioni Sanitarie e Sociali
Al Responsabile S.A.I. P.O. G.B. Grassi
Dr. Luciano Pietrarelli
e, p.c.  Al Consiglio Delegate/i della R.S.U.


                A pochi giorni dell’entrata in vigore della Legge 161/2014 (Legge Europea 2013 – Bis) che prevede  (Art. 41 per la Dirigenza Medica e Art. 17 per il Ruolo Sanitario) 11 ore di riposo giornaliero, massimo 48 ore di lavoro settimanale compreso lo straordinario, 24 ore di riposo settimanale e almeno 4 setttimane di riposo annuale, forte è il disagio, lo stato di confusione, di indeterminatezza che vede coinvolti il personale sanitario ( medici, infermieri, etc.) per non parlare del rishio di gravi disservizi che potrebbero verificarsi nei vari reparti e attività e, soprattutto, in quei reparti di particolare delicatezza ed emergenza (v. Pronto Soccorso, Sala operatoria, ecc. ) che si trovano ad operare già in notevole difficoltà e criticità a causa della grave carenza di personale presente presso le Strutture Sanitarie Ospedaliere.
              Malgrado l’applicazione di tale normativa fosse già prevista, nulla è stato fatto per cercare di evitare e, soprattutto, fronteggiare una situazione di ulteriore grave ”emergenza” che, tenuto conto, altresì dell’avvio del Giubileo, andrà ad aggravare problematiche e criticità gia presenti, in virtù anche del perduare del bocco del Turn over.
              Suscita non poche perplessità, a tale proposito, la decisione della Direzione aziendale di ricorrere al Bando per “Indizione affidamento del Servizio di Pronto Soccorso per la gestione pazienti in pellegrinaggio, presso il pronto Soccorso del Presidio Ospedaliero G.B. Grassi di Ostia” - Deliberazione n. 872 del 02/12/2015, senza aver utilizzato le varie graduatorie, tutt’ora in vigore, presenti nelle diverse Aziende Sanitarie Locali e Ospedaliere della Regione Lazio.  Per non parlare del fatto che non si conoscono ancora gli esiti dell’Avviso Pubblico per il conferimento di incarichi a tempo determinato della durata di un anno per Collaboratore Professionale Sanitario  - Infermiere, indetto dalla ASL Roma D nel Gennaio 2015.

              Tali problematiche sono rese ancor più drammatiche dalla totale assenza di qualsiasi principio e criterio di programmazione da parte delle varie Direzioni Generali che non hanno MAI realmente provveduto ad affrontare in modo organico e funzionale la questione, venendo meno, peraltro, alle indicazioni e  agli orientamenti espressi nei Piani Operativi Regionali (2011 -2012 – DCA 113/2010)  nei quali si prevedeva, appunto,  quella “ ricognizione del Personale e la riorganizzazione dei servizi, delle strutture e delle attività sulla base delle risorse umane e professionali realmente disponibili”.




       
             Si ricorda che è compito dell’Amministrazione definire le strategie aziendali, le priorità, evidenziare le criticità, predisporre e attuare le soluzioni, secondo  i criteri, i principi e gli obiettivi della buona pubblica amministrazione e che, in ottemperanza a ciò, ha il compito e il dovere di predisporre gli atti corrispondenti, essenzialmente in base a criteri e a principi di efficienza, di efficacia e di appropriatezza.

            Non aver ottemperato, sino a oggi, a tutto ciò, in modo organico e funzionale, ha inevitabilmente finito per aggravare il grave stato di difficoltà e criticità attuale cosicché ci si trova a dover affrontare con “carattere d’urgenza” tale situazione, peraltro prevista e prevedibile,  pena la condanna della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, e le conseguenti pesanti penalizzazioni economiche, qualora tale normativa sull’orario e i turni di lavoro (Legge 161/2014 -Legge Europea 2013 – Bis) non venga attuata.

             Si finge, oltretutto, di non sapere che in tutti questi anni è stato possibile garantire i pur minimi livelli assistenziali, contrariamente a quanto previsto dalle normative di legge, attraverso il ricorso improprio dello straordinario trasformato, di fatto, in strumento ordinario di organizzazione del lavoro. 

             Ci si trova ora davanti al paradosso che una direttiva/normativa tesa a tutelare e difendere il diritto alla salute e a migliorare le condizioni di vita e di lavoro, si trasformi, in assenza di reali interventi e politiche adeguate di implementazione del personale, in una pericolosa “trappola” per le stesse/i lavoratrici e lavoratori.                                                                                                   
              Infatti, si ritroveranno, senza, peraltro, alcun indicazione specifica in merito, e senza il necessario ed ineludibile supporto di adeguate Risorse Umane e Professionali, a dover subire ritmi, turni e carichi di lavoro che, oltre a non corrispondere ai principi sanciti dalla stessa normativa, finirebbero per esporli ulteriormente ad  un grave ed inaccettabile stato di confusione ed indeterminatezza per non parlare del grado di responsabilità professionale e giuridica che si trovano a dover affrontare davanti al verificarsi di situazioni di criticità e/o problematiche dovute a situazioni non prevedibile e programmabili (malattie, obbligo del cambio a vista, ecc.).
            Tale situazione è resa ancor più gravosa rispetto al vuoto che persiste, non solo nella Direzione delle Professioni Sociali e Sanitarie (SAI Aziendale) e che rappresenta, maggiormente in un momento così delicato, un ulteriore  elemento di criticità e difficoltà, ma nella totale assenza e/o individuazione di figure che siano in grado di fornire tempestive ed immediate disposizioni qualora si dovvessero presentare criticità e problematiche che non siano conformi alla tutela delle normative ed al diritto all’assistenza dei cittadini utenti.
            Infatti le lavoratrici ed i lavoratori si trovano spesso a dover prendere, non solo  in piena e totale solitudine delicate decisioni, ma a dover osservare “disposizioni”, “provvedimenti”, comunicati solo verbalmente, senza che, questi, siano formalizzati per iscritto attraverso chiari, espliciti, formali e riscontrabili Ordini di Servizio.                                                  
            A tale proposito si rende ancor più necessario istituire un Servizio di guardia, attivo e/o reperibile anche telefonicamente h24 in grado di fornire indicazioni, prendere decisioni e/o formalizzare provvedimenti a tutela delle stesse/i operatrici e operatori, nonché dei livelli di assistenza necessari.
           Scrivente O.S., a tutela dei diritti e della sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori e degli stessi cittadini/utenti, si riserva di segnalare eventuali violazioni delle normative contrattuali e di Legge vigenti di cui verrà a conoscenza.
Distinti Saluti

Prot. Asl Rm/D
n°95386  dell’11/12/2015            
p. il Cobas Asl Rm/D
le/i Delegati R.S.U.

Cesare Morra –  Paolo Paolacci - Claudia Piermaria

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