Era già prevista
l'entrata in vigore entro il 25 Novembre 2015 della legge 161/2014 (Legge
Europea 2013 - Bis) che prevede (Art.41 per la Dirigenza Medica e Art.17 per il
ruolo sanitario-comparto) come minimo 11 ore consecutive di riposo giornaliero,
massimo 48 ore di lavoro settimanale, compreso lo straordinario, 24 ore di
riposo settimanale e almeno 4 settimane di riposo annuale.
Ma "scoprono", solo ora, per evitare la condanna della Corte di Giustizia dell’Unione Europea e le conseguenti pesanti penalizzazioni economiche che, senza l'immissione di nuovo personale, sarà quasi impossibile applicare tale normativa garantendo, al contempo, lo spirito e il senso della stessa, tendente a diminuire ritmi e carichi di lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori e dignitosi livelli qualitativi/quantitativi di assistenza a difesa del Diritto alla Salute delle persone.
Ma "scoprono", solo ora, per evitare la condanna della Corte di Giustizia dell’Unione Europea e le conseguenti pesanti penalizzazioni economiche che, senza l'immissione di nuovo personale, sarà quasi impossibile applicare tale normativa garantendo, al contempo, lo spirito e il senso della stessa, tendente a diminuire ritmi e carichi di lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori e dignitosi livelli qualitativi/quantitativi di assistenza a difesa del Diritto alla Salute delle persone.
Riteniamo che, in questi anni, le problematiche, le criticità, i disagi e le
difficoltà che quotidianamente ci si trova a vivere non siano stati frutto del
caso, ma conseguenza diretta di una serie di fattori che divengono funzionali
al disegno più generale di depotenziamento e smantellamento del Servizio Socio
Sanitario Pubblico, all’interno di un processo di privatizzazione della Sanità,
a tutto vantaggio del sistema privatistico/assicurativo.
Basterebbe ricordare, a tale proposito, i recenti
dati Censis che hanno rilevato che, solo nel 2013, la spesa privata per la
Sanità è arrivata circa a 27 mld, 3 mld
solo per il pagamento dei ticket (10% in più in due anni).
Inoltre, circa 10 milioni di persone rinunciano alle cure a causa delle
difficoltà economiche.
Tutto questo mentre ha proseguito, senza interruzioni, il Blocco delle
assunzioni e del Turn Over e l’utilizzo delle “Esternalizzazioni” e degli
appalti con ulteriore aumento dei costi e precarizzazione, sfruttamento e
conseguente dequalificazione delle attività e dei servizi pubblici.
Solo
tra il 2009 e il 2013, inoltre, il
personale sanitario si è ridotto del 3,38% con circa 23.500 operatori in meno;
32mila operatori sanitari italiani (su un totale di 670mila) hanno contratti
precari. Se si guarda al solo personale infermieristico, in base agli Standard
Europei, in Italia ne mancano almeno 60.000 e di quelli attualmente in servizio
circa 30.000 sono precari (Fonti del Ministero della Salute) e, questo, mentre
con la Legge di Stabilità del Governo Renzi verranno realizzati ulteriori tagli
lineari (circa 4mld), la revisione dei LEA, che la stessa Corte dei Conti ha
dichiarato a rischio proprio per
l’assenza di adeguati e sufficienti investimenti.
Bastano questi dati per
comprendere che quello che stiamo vivendo è in realtà un vero passaggio epocale
che tende a trasferire e a cancellare definitivamente diritti e a trasformare
in “merce” la Salute delle persone.
E ora VI fingete TUTTI
“SORPRESI”?....
Ma,VOI,
dove eravate?
E,
soprattutto, cosa avete fatto sino ad ora?!!!
Si è continuato a scaricare sulle operatrici e sugli operatori le difficoltà e le criticità presenti nelle varie Strutture e nei Servizi Socio Sanitari nonché il peso di
carenze, di contraddizioni, di scelte ( v. definanziamento, depotenziamento,
riduzione posti letto, ticket, ecc.) conseguenze di quella mala gestione
che, come Cobas dell’Asl Rm/D, andiamo segnalando e
denunciando attraverso atti, documenti ed interventi pubblici in merito alle
“Politiche di Gestione delle Risorse
Umane e Professionali” quando si è
assistito a comportamenti e provvedimenti arbitrari e discrezionali (v.
mobilità, trasferimenti, collocazioni, ecc.) dettati da logiche e criteri che
poco o nulla hanno avuto a che fare con le criticità dei servizi e con le
esigenze e i bisogni di salute delle persone.
Tutto questo mentre altre erano “a parole e sulla
carta” le indicazioni e gli orientamenti espressi nei Piani Operativi
regionali con i quali si prevedevano “la ricognizione del Personale e la riorganizzazione dei
servizi, delle strutture e delle attività sulla base delle risorse umane e
professionali realmente disponibili”.
Non Ve lo ricordate?
Ma siete andati avanti imperterriti, attraverso
roboanti operazioni propagandistiche e di facciata che annunciavano di volta,
in volta aperture di strutture, servizi, attività (
solo alcuni esempi”:
il reparto di “Degenza Breve”,
di Sub – Intensiva con
personale assunto a tempo determinato in occasione dell’influenza H1N1, della Casa del Parto, persino “l’apertura”
di un “Pronto Soccorso Scolastico”, Case della Salute, ecc., ecc., ecc…..) sempre accompagnati da quel silenzio complice e connivente dei MOLTI, dei TROPPI, che
OGGI fingono di stupirsi quando già
sapevano, ma preferivano non ascoltare, non vedere, magari guardando il dito
piuttosto che la luna che quel dito invitava a guardare.
Forse, una maggiore programmazione e organizzazione delle
attività, delle Strutture e dei Servizi Socio Sanitari e una più oculata e
trasparente distribuzione, collocazione e razionalizzazione del Personale
TUTTO, anche se non totalmente risolutivo di tutte le problematiche, avrebbe
consentito, quantomeno, sia il potenziamento di quei Servizi Sanitari
integrativi (Cad, Cure Primarie, ecc.) e di interesse sociale (Sert, Dsm,
Consultori, ecc.) sia una maggiore funzionalità stessa dei Presidi Ospedalieri
( CPO – G.B. Grassi) in rapporto alle Risorse Umane e Professionali realmente
esistenti.
E, ora diteci, chi ha
trasformato in emergenza il Diritto alla Tutela della Salute
per le Lavoratrici, per i Lavoratori
e per gli stessi Cittadini/Utenti?
Ora “scoprite” che sono necessarie le assunzioni
per far fronte a quell’”emergenza” della quale VOI siete i soli ed unici responsabili e, allora,
se è lecito chiederlo, ci dite
Quante saranno, Quando e Come
avverranno queste “annunciate” assunzioni?
Magari evitando ulteriori
“Esternalizzazioni” e appalti, con ulteriore aumento dei costi e precarizzazione,
sfruttamento e conseguente dequalificazione delle attività e dei servizi pubblici
favorendo, peraltro, in questo modo, il processo di privatizzazione ormai in
atto con il risultato che tali scelte sono
divenute spesso occasione per corruttele ed esclusivi interessi privatistici e di
profitto se non di natura criminale, come emerso anche dalle cronache legate
alle indagini su “Mafia-capitale”.
Dinanzi a questo stato di cose non servono "toppe", ma scelte
e provvedimenti che vedano, L’IMMEDIATO
E TOTALE SBLOCCO DEL TURN OVER e un'adeguata politica che veda
l'assunzione di tutte le Risorse Umane e Professionali necessarie a garantire i
Diritti delle Lavoratrici e dei Lavoratori e la Tutela alla Salute delle
persone.
Se si vuole
realmente salvaguardare il
Servizio Socio
Sanitario Pubblico questa è la sola strada percorribile!!!
Cobas Asl Rm/D
Nessun commento:
Posta un commento