mercoledì 17 marzo 2010

Democrazia e relazioni sindacali nella ASLRMD

…..”Io so perché sono un intellettuale, uno scrittore, che cerca di seguire tutto ciò che succede, di conoscere tutto ciò che se ne scrive, di immaginare tutto ciò che non si sa o che si tace; che coordina fatti anche lontani, che mette insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro politico, che ristabilisce la logica là dove sembrano regnare l'arbitrarietà, la follia e il mistero …” da Cos'è questo golpe? Io so di Pier Paolo Pasolini Corriere della Sera, 14 novembre 1974

Quanto accaduto in quest’ultimo periodo è il sintomo più evidente di quanto andiamo segnalando e denunciando da tempo e che riguarda, sia il carattere autocratico ed autoritario della Gestione della Direzione Aziendale, sia l’insieme del Sistema delle Relazioni Sindacali esistente all’interno dell’AUSL RM/D.
Le condizioni d’estremo disagio e difficoltà dovute già alla mancanza del personale, all’insufficienza e all’inadeguatezza degli spazi, alle più generali difficili condizioni di vita e di lavoro, nelle quali si trovano a lavorare gli operatori e le operatrici nei vari servizi socio – sanitari e tecnico –amministrativi, sono state rese ancor più pesanti da un clima d’arroganza e di protervia che ha pervaso e penetrato in ogni aspetto ed in ogni angolo dell’Azienda finendo per mortificare, umiliare sensibilità, competenze e professionalità e per generare ed approfondire un senso di generale e diffuso malessere, malcontento e timore.
Questo clima è stato determinato da una serie infinita di vessazioni, discriminazioni e minacce ( querele, trasferimenti, ecc., ecc.) atteggiamenti e comportamenti vessatori, verso chiunque “osasse” esprimere un pur minimo pensiero ed opinione critica.
Non si Governa, ma si “Domina” e si “Comanda”: questa è la “parola d’ordine” che caratterizza, la vita e le relazioni all’interno dell’AUSL RM/D.
Attraverso una politica ad uso e consumo della “Gestione delle Risorse Umane”( trasferimenti, comandi, assunzioni, Coordinamenti, Posizione Organizzative, ecc., ecc.) si è venuta a creare una “ Struttura e un Sistema di Potere” in grado di “ controllare e dominare” su tutto, su tutti e…. su molti “ burattini senza fili”…!!!
Un sistema è malato e corrotto non solo quando è segnato dal malaffare e dalla malversazione, ma anche quando agiscono al suo interno logiche e dinamiche legate a quell’insieme di interessi individuali e di gruppo che si antepongono alla ricerca di quel “ Bene Comune” che dovrebbe essere e rappresentare l’anima e la ragione di ogni essere e di ogni agire.
Le responsabilità di tutto ciò, crediamo, non siano solo di chi ha, per ruolo ed istituzione, il compito di “Governare” e “ Gestire”, ma anche di tutti coloro che avevano il dovere di segnalare, denunciare e rappresentare questo stato di cose: altronde era sufficiente saper ascoltare, osservare ed indagare la realtà che ci è davanti agli occhi per accorgersi che tutto ciò non era solo la visione immaginaria e strumentale di qualche singolo o gruppo colto da “ furore ideologico”.
Perché non si è fatto? Perchè si è lasciato che le lavoratrici ed i lavoratori e le realtà, che segnalavano e denunciavano questo stato di cose, restassero soli?
Si può forse pensare che la difesa e la tutela dei diritti individuali e sindacali, l’idea stessa di partecipazione e di democrazia, che a parole viene tanto evocata, possa essere sacrificata quando ad essere colpiti sono gli “altri”? Magari quelli che “ danno fastidio”?!!!
Si tratta, forse, di…….” Convergenza d’interessi…”?!!!
Noi, invece, siamo e saremo sempre tra quelli che sostengono il principio:”non sono d’accordo con quel che dici, ma darei la vita perché tu lo possa dire”!!!
E sarà anche per questo che, a volte, può accadere che, quel silenzio, corresponsabile e complice, possa venire squarciato da un grido di sana e giusta ribellione. Un grido che rivendica i propri diritti, la propria dignità e la propria libertà.
Quel grido lo hanno urlato le molte e molti lavoratrici/tori iscritti, e non, alle varie OO.SS. che hanno partecipato all’Assemblea, indetta dalla R.S.U., del 3 marzo a Casal Bernocchi, segnalando e denunciando, all’interno della AUSL RM/D, un clima di arroganza ed intolleranza che ferisce, non solo la sensibilità, la dignità e la libertà di chi lavora, ma calpesta i principi ed i valori stessi della Costituzione che sancisce il diritto e la libertà di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione ( art. 21 ).
Quelle lavoratrici e quei lavoratori vogliono e chiedono che quel diritto e quei principi siano rispettati e che la decisione, lì assunta, di inviare e diffondere la lettera ed il volantino, venga rispettata.
Come mai non si è dato seguito a quella presa di posizione? Si vuole prendere tempo e nascondersi dietro ipocriti formalismi, come quello di dire che la lettera ed il volantino dovevano essere ratificati dalla R.S.U., per poi vedere che la riunione, appositamente convocata, venisse disertata dalla maggioranza delle/dei delegate/i?
…Ma mi faccia il piacere …!!!
Non vorremmo che si siano voluti accogliere gli “ inviti” ed i “suggerimenti”, venuti da più parti, per costringere a fare un “ passo indietro”…..Quella lettera non ha da partì … come quell’altra frase “questo matrimonio non sa da fare” di manzoniana memoria.!!!
Quelle lavoratrici e quei lavoratori hanno il diritto di essere ascoltati e tutti hanno il dovere di ascoltare e rappresentare evitando di sotterrare nell’indifferenza e nell’oblio anche la pur minima speranza e aspettativa di cambiamento….sarebbe un’ulteriore inganno..!!!

Roma,15/03/10

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