Alla Asl Roma D, il giorno 9/11/2012 è stato
dato l'incarico di Direttore Amministrativo al Dr. Alessandro Cipolla, ex
Direttore Generale dell'Asl Roma H.
Può sembrare “normale amministrazione” e un atto dovuto quello di
nominare un Direttore Amministrativo, se non si tenesse conto di quanto
avvenuto in tutti questi anni con l’interminabile ed incredibile serie di
avvicendamenti, con l'ennesimo incarico, l'ennesimo valzer e giostra delle
nomine. Così, in poco più di tre anni, all'interno di una logica di equilibri
politici/istituzionali e aziendali, si è finito per determinare ancora più
difficoltà, se non la paralisi organizzativa/gestionale stessa dell’Asl Rm/D in
un momento, peraltro, dove sempre più acute, gravi e profonde divengono le
criticità e i problemi nelle strutture e nei servizi
socio sanitari del Territorio, in rapporto al bisogno e al Diritto alla Salute
delle persone.
L’incarico di Direttore
Amministrativo, assegnato al Dr. Alessandro Cipolla, peraltro in “coincidenza”
con l‘ultimo giorno utile per la firma degli atti da parte del Commissario
Straordinario dell’Asl Rm/D, Dr. V. De Salazar, è probabile sia stato fatto per
consentire, successivamente, allo stesso Dr. A. Cipolla, lo svolgimento delle
funzioni di Direttore Generale così come previsto nella normativa vigente che
attribuisce: … “in caso
di vacanza dell'ufficio o nei casi di assenza o di impedimento” dello stesso Direttore Generale, le relative
funzioni, al più anziano per età tra il
Direttore Sanitario e quello Amministrativo
.
Se a qualcuno sembra normale tutto questo a noi, è certo….., NO!!!
Ci chiediamo e chiediamo, in
questa condizione data, quale capacità organizzativa e programmatrice in grado di affrontare le
diverse e numerose problematiche poteva essere messa in campo o, se invece,
tutto ciò non abbia finito per
mortificare e umiliare ulteriormente quelle risorse umane e professionali,
quelle competenze, quei saperi che ogni giorno tra grandi difficoltà operano
nelle varie strutture e servizi socio
sanitari per cercare di dare risposte ai bisogni di salute delle persone.
Ci sembra, però, che tutto
questo, indipendentemente dal valore e dalle capacità di chi è chiamato a
coprire tale e delicato incarico, sia ancora una volta espressione di quella
concezione privatistica, lottizzatrice, spartitoria, se non a volte feudale, che
ha sempre caratterizzato il Servizio Sanitario Nazionale e che è andata sempre
più affermandosi attraverso il gioco delle nomine e degli incarichi,
divenendo sempre più prevalente e dominante sulla funzionalità e
sull’efficienza dei servizi.
Riteniamo, invece, che tutto
questo sia funzionale e speculare al processo di depotenziamento e
smantellamento, in atto già da tempo, del Servizio Sanitario Pubblico e oggi reso
ancora più evidente dalle politiche del Governo Monti con la Spending Review, con gli ulteriori e i pesanti
tagli alle risorse e ai posti letto, con il continuo aumento dei tickets, con
il protrarsi del blocco del Turn over. Tutto questo senza che ci sia alcun serio e
concreto intervento per affrontare veramente i problemi e le criticità presenti
nella sanità , dalle interminabili liste d’attesa, alla mala gestione, alle
dispendiose esternalizzazioni e agli innumerevoli immancabili sprechi.
La realtà, sembra ormai
chiaro, è solo quella di favorire i
processi di privatizzazione e mercificazione di quel Bene e quel Diritto alla Salute sancito dalla
nostra Costituzione... con tanto di lacrime di coccodrillo ( vero Presidente Napolitano?).
L’attacco portato
avanti dagli Istituti e dai poteri economico/finanziari internazionali (Bce e
Fmi) per mezzo dei cosiddetti “governi tecnici”, e dei loro fidi cavalier
serventi, sta imponendo tagli alle risorse spacciandole come misure di stabilità,
ma in realtà, non fanno altro che produrre recessione, licenziamenti,
precariato, privatizzazioni, cancellazione dei diritti ed impoverimento delle
famiglie, dando vita, così, al definitivo smantellamento di quelle garanzie e tutele degne di una società umana e civile:
ecco perché si vuole colpire la Scuola, la Sanità , tutti i Pubblici Servizi, il Lavoro, la
Casa.
Vogliono renderci tutte e tutti più
indifesi, più deboli, più precari, più servi… Diciamo NO!!!
Il
Cobas Asl Rm/D il 14 novembre sarà in piazza per partecipare allo sciopero
generale indetto dalla Confederazione Europea dei Sindacati contro il Fiscal
Compact, le politiche di austerità e il massacro sociale in atto in tutto il
continente, contro lo smantellamento dei Sevizi Pubblici, per rivendicare, con
ancora più forza, il diritto a un futuro che non sia segnato da precarietà e
sfruttamento, il diritto ad una sanità e all’istruzione per tutti, il diritto
ad una casa, alla certezza di un lavoro, insomma, ad una vita dignitosa.
Siamo
contro la logica del mercato e del profitto ritenuta dalle Classi Dominanti la
via maestra per ridisegnare la vita di tutte e tutti noi; siamo contro ogni
idea di mercificazione e privatizzazione dei
Beni Pubblici; siamo e lottiamo, ora e sempre, per una società più
umana, più giusta e solidale.
Roma, 12 novembre 2012
Cobas Asl Rm/D
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