Scrivente O.S. è venuta a conoscenza di alcune criticità, problematiche e difficoltà organizzative/gestionali/strutturali riguardanti il Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura del P.O. G.B. Grassi.
Tra
queste, in particolare, risulta, come già segnalato più volte dalle operatrici e
operatori del reparto, la questione riguardante la presenza di letti in
soprannumero nel corridoio, presenza dovuta, indubbiamente, alla continua
richiesta di ricoveri.
La
presenza di letti nel corridoio, in ogni caso costituisce elemento di violazione
della dignità e dei diritti della persona, ma riteniamo rappresenti in
determinate circostanze, un ulteriore elemento di criticità e di difficoltà, se
non di rischio, per persone ricoverate in particolari e complesse condizioni di
alterazione delle funzioni cognitive. Ciò non facilita, certamente, il ruolo e
il compito delle operatrici e degli operatori incaricati dell’assistenza, ma,
soprattutto, le necessarie condizioni di
idoneità per il paziente ricoverato.
La
presenza di letti nel corridoio (anche 4/5), infatti, non garantisce quelle
condizioni minime di confort, decoro, nonché di sicurezza, anche per l’assenza
di strumenti, di accessori e di suppellettili (unità del malato) come armadietti
per conservare gli indumenti, comodini, campanello di chiamata e l’attacco per
l’ossigeno.
La
tranquillità, la riservatezza e, soprattutto, il rispetto e la dignità umana delle
persone risultano, in questo modo, compromesse
a causa del continuo passaggio di pazienti, dei parenti e degli stessi
operatori, considerando inoltre che la collocazione nel corridoio non
garantisce ai degenti le necessarie e idonee condizioni micro climatiche e
ambientali.
Non può inoltre non essere
sottolineato, come tale situazione vada ad incidere nelle delicate e complesse
condizioni psico-fisiche di queste persone che potrebbero trovarsi, a volte, in uno stato di “contenzione ”.
Riteniamo che tali situazioni non favoriscano quei
necessari percorsi, tendenti ad evitare che il ricovero psichiatrico si
trasformi in un ulteriore elemento di tensione e di frattura anziché in un’ opportunità
positiva, indispensabile all’interno del progetto terapeutico/riabilitativo.
A questa situazione si aggiungono le difficoltà, già segnalate dagli
operatori anche in un incontro (15/06/2012) con la RSU , legate all’inadeguatezza
e all’inagibilità di alcuni spazi necessari per creare migliori e ottimali
condizioni socio-ambientali ai fini del trattamento terapeutico e per scongiurare
quella percezione e condizione vissuta spesso nelle “strutture manicomiali”.
A tale proposito, scrivente O.S., con la presente
intende evidenziare lo stato di profondo abbandono, incuria, nonché di insicurezza
in cui versa il giardino, unico spazio “ aperto” per i pazienti ricoverati,
all’interno del Servizio
Psichiatrico di Diagnosi e Cura dell’Ospedale G.B. Grassi.
Tra gli aspetti che costituiscono, per la loro
fatiscenza e degrado, maggior elemento di pericolosità si segnalano i “pali di recinzione”, che presentano
evidenti elementi di usura e indebolimento strutturale al punto che l’accesso e
la fruizione del giardino ai pazienti ricoverati, è permesso solo in alcune “fasce orarie” ed esclusivamente con la
presenza/vigilanza di un infermiere per scongiurare eventuali possibilità di “
fuga”. Spazio/giardino sprovvisto, peraltro, di una tettoia che ne rende così
difficoltosa e disagevole per tutti la fruibilità in presenza di condizioni
atmosferiche avverse.
Scrivente O.S. ritiene inaccettabile che, a fronte di un mancato intervento
risolutivo atto a ripristinare condizioni ambientali idonee e di sicurezza, si
impongano decisioni come quelle dell’utilizzo da parte dei pazienti ricoverati
dello spazio/giardino a “fasce orarie”, legata alla presenza/vigilanza
obbligatoria di un’unità infermieristica. Ciò, oltre a sottrarre personale alle
necessarie ed ineludibili attività assistenziali, mortifica la professionalità
di ogni singolo operatore, costretto così ad un ruolo di “guardiania” che diviene
ulteriore elemento di oppressione per la persona ricoverata.
Scrivente O.S. chiede pertanto interventi tesi
a garantire funzionalità, efficienza ed efficacia ai fini di una più idonea
condizione qualitativo/assistenziale del Servizio Psichiatrico di Diagnosi e
Cura dell’Ospedale G.B. Grassi a tutela
delle condizioni di vita e di lavoro degli operatori e nel rispetto della
salute, dei diritti e della dignità stessa delle persone ricoverate.
Sollecita,
infine, urgenti ed idonei interventi di ripristino delle condizioni di
sicurezza, decoro ed agibilità dello spazio/giardino all’interno del Servizio stesso.
Distinti
saluti
Prot. Asl Rm/D
n°109619 del 12/12/2012 p. il Cobas Asl Rm/D
i Delegati R.S.U.
Corrado Minioto – Cesare Morra – Antonio
Nocera
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