giovedì 10 gennaio 2013

Problematiche e criticità Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura del P.O. G.B. Grassi.

                                                                                  

                                                          
     

        
 

   Scrivente O.S. è venuta a conoscenza di alcune criticità, problematiche e difficoltà organizzative/gestionali/strutturali riguardanti il Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura del P.O. G.B. Grassi.

Tra queste, in particolare, risulta, come già segnalato più volte dalle operatrici e operatori del reparto, la questione riguardante la presenza di letti in soprannumero nel corridoio, presenza dovuta, indubbiamente, alla continua richiesta di ricoveri.

La presenza di letti nel corridoio, in ogni caso costituisce elemento di violazione della dignità e dei diritti della persona, ma riteniamo rappresenti in determinate circostanze, un ulteriore elemento di criticità e di difficoltà, se non di rischio, per persone ricoverate in particolari e complesse condizioni di alterazione delle funzioni cognitive. Ciò non facilita, certamente, il ruolo e il compito delle operatrici e degli operatori incaricati dell’assistenza, ma, soprattutto, le necessarie  condizioni di idoneità per il paziente ricoverato.

La presenza di letti nel corridoio (anche 4/5), infatti, non garantisce quelle condizioni minime di confort, decoro, nonché di sicurezza, anche per l’assenza di strumenti, di accessori e di suppellettili (unità del malato) come armadietti per conservare gli indumenti, comodini, campanello di chiamata e l’attacco per l’ossigeno.

La tranquillità, la riservatezza e, soprattutto, il rispetto e la dignità umana delle persone  risultano, in questo modo, compromesse a causa del continuo passaggio di pazienti, dei parenti e degli stessi operatori, considerando inoltre che la collocazione nel corridoio non garantisce ai degenti le necessarie e idonee condizioni micro climatiche e ambientali.

Non può inoltre non essere sottolineato, come tale situazione vada ad incidere nelle delicate e complesse condizioni psico-fisiche di queste persone che potrebbero trovarsi, a volte,  in uno stato di “contenzione ”.

Riteniamo che tali situazioni non favoriscano quei necessari percorsi, tendenti ad evitare che il ricovero psichiatrico si trasformi in un ulteriore elemento di tensione e di frattura anziché in un’ opportunità positiva, indispensabile all’interno del progetto terapeutico/riabilitativo.

A questa situazione si aggiungono le difficoltà, già segnalate dagli operatori anche in un incontro (15/06/2012) con la RSU, legate all’inadeguatezza e all’inagibilità di alcuni spazi necessari per creare migliori e ottimali condizioni socio-ambientali ai fini del trattamento terapeutico e per scongiurare quella percezione e condizione vissuta spesso nelle “strutture manicomiali”.

 A tale proposito, scrivente O.S., con la presente intende evidenziare lo stato di profondo abbandono, incuria, nonché di insicurezza in cui versa il giardino, unico spazio “ aperto” per i pazienti ricoverati, all’interno del Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura dell’Ospedale G.B. Grassi.

Tra gli aspetti che costituiscono, per la loro fatiscenza e degrado, maggior elemento di pericolosità si segnalano  i “pali di recinzione”, che presentano evidenti elementi di usura e indebolimento strutturale al punto che l’accesso e la fruizione del giardino ai pazienti ricoverati, è permesso solo in  alcune “fasce orarie” ed esclusivamente con la presenza/vigilanza di un infermiere per scongiurare eventuali possibilità di “ fuga”. Spazio/giardino sprovvisto, peraltro, di una tettoia che ne rende così difficoltosa e disagevole per tutti la fruibilità in presenza di condizioni atmosferiche avverse.

Scrivente O.S. ritiene inaccettabile che, a fronte di un mancato intervento risolutivo atto a ripristinare condizioni ambientali idonee e di sicurezza, si impongano decisioni come quelle dell’utilizzo da parte dei pazienti ricoverati dello spazio/giardino a “fasce orarie”, legata alla presenza/vigilanza obbligatoria di un’unità infermieristica.  Ciò, oltre a sottrarre personale alle necessarie ed ineludibili attività assistenziali, mortifica la professionalità di ogni singolo operatore, costretto così ad un ruolo di “guardiania” che diviene ulteriore elemento di oppressione per la persona ricoverata. 

Scrivente O.S. chiede pertanto interventi tesi a garantire funzionalità, efficienza ed efficacia ai fini di una più idonea condizione qualitativo/assistenziale del Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura dell’Ospedale G.B. Grassi a  tutela delle condizioni di vita e di lavoro degli operatori e nel rispetto della salute, dei diritti e della dignità stessa delle persone ricoverate.

 Sollecita, infine, urgenti ed idonei interventi di ripristino delle condizioni di sicurezza, decoro ed agibilità dello spazio/giardino all’interno del Servizio stesso.

Distinti saluti

Prot. Asl Rm/D                                                

n°109619 del 12/12/2012                  p. il Cobas Asl Rm/D

i Delegati R.S.U.

  Corrado Minioto – Cesare Morra – Antonio Nocera

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