Stiamo
ancora cercando di capire chi ha “occupato” cosa, e di quale “stato di
agitazione” si stia parlando, da chi, quando e in quale forme è stato
proclamato, se trattasi della legittima rabbia e iniziativa autorganizzata di
un gruppo di lavoratrici e lavoratori, stanchi di lavorare e vivere in
condizioni sempre più estreme o se, invece, si tratta solo di un’iniziativa (a
comando), di un annuncio propagandistico
fatto ad uso e consumo da parte di qualche sigla sindacale alla ricerca
solo di un po’ di visibilità.
Certo,
la cosa appare alquanto singolare, considerato che la RSU aziendale non era stata né
investita, né tantomeno informata dell’iniziativa. Si ricorda, con l’occasione,
che la RSU
aziendale è l’unico organismo sindacale eletto dalle lavoratrici e dai
lavoratori iscritti e non, dove sono rappresentate tutte le organizzazioni
sindacali, soprattutto, quelle più rappresentative e, peraltro dichiaratesi
“vincitrici”.
Sigle
sindacali che, magari, attraverso il consueto gioco delle tre carte, si fanno
promotrici di “iniziative” dopo che, in tutti questi anni, sono state alquanto
silenti se non complici su tutte le scelte adottate dall’azienda (v. mobilità,
trasferimenti, Consulenze, aperture reparti sub intensiva e degenza breve al
G.B. Grassi quando già si denunciavano le gravi carenze del personale - Pronto soccorso, ecc. ).
Mentre
divengono sempre più acute e profonde le criticità e lo stato di profonda
crisi e drammaticità all’interno delle
strutture, dei reparti e dei servizi socio sanitari dell’Azienda Asl Rm/D, dovute
soprattutto alla carenza di personale (infermieristico, ausiliario, tecnico,
ecc.), è ancor più insopportabile e intollerabile il vergognoso valzer delle
ipocrisie e delle menzogne, il coro sensazionalistico e propagandistico che si
alza abitualmente da parte di esponenti, di forze politiche e sindacali che, come le tre scimmiette, fingono di non
vedere, di non sapere, di non sentire, reclamando Deroghe per le assunzioni (quante? Tre, quattro, cinque, ma mai quante
sarebbero invece necessarie), fingendo di non ricordare che la Regione Lazio e
l’Asl Rm/D sono, a tutt’oggi, sotto gestione commissariale e nascondendo,
soprattutto, le vere ragioni che sono alla base di tale stato di cose.
Tutto
ciò, infatti, non è frutto di un caso, ma di scelte politiche ed
economico/finanziarie ben chiare, adottate, in questi anni, dai vari governi di
Centro destra, di Centro sinistra e ora dalle “Larghe intese “ (Leggi di
stabilità, definaziamento, spending review, blocco delle assunzioni, del turn
over - da anni - e Piani di rientro) che stanno, di fatto, realizzando un
progressivo processo di privatizzazione, deprimendo, depotenziando e
smantellando il Servizio Sanitario Pubblico.
A tali
processi di depotenziamento e di privatizzazione in atto, si accompagnano, in
modo funzionale, le logiche spartitorie
nella gestione delle Asl, fenomeni di
corruzione e mala-gestione, nonchè l’uso distorto e irrazionale delle
Politiche di Gestione delle Risorse Umane e Professionali, (v. mobilità,
trasferimenti, consulenze, ecc.) che hanno finito per aggravare ulteriormente
la già difficile situazione nelle strutture
ospedaliere e nei vari servizi socio sanitari.
Un
vergognoso balletto che si svolge sempre e solo sulla pelle e sulle condizioni
di vita e di lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori e, soprattutto, su
quella dei cittadini, costretti a veder, così, sempre più calpestato e negato
il Diritto alla Salute sancito dalla Costituzione…
Per cortesia, quando
la raccontate….raccontatela TUTTA!!!
Il Cobas dell’ Asl
Rm/D ritiene sempre più necessario sviluppare tutte le iniziative possibili a
difesa delle condizioni di vita e di lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori
e per contrastare i processi di privatizzazione a tutto vantaggio del mercato e
del profitto; a questo è necessario rispondere costruendo in ogni posto di
lavoro e in ogni Territorio un forte movimento in difesa del Servizio
Sanitario Pubblico e del Diritto alla Salute.
Come Cobas dell’Asl
Rm/D confermiamo tutto il nostro impegno e la nostra volontà perché questo
si realizzi.
Roma, 18/12/2013
Cobas asl Rm/D
Nessun commento:
Posta un commento