Al
Commissario Straordinario Asl Roma 3
Dr. Giuseppe Legato
Al
Direttore Amministrativo Asl Roma 3
Dr. Paolo Farfusola
Al
Direttore Sanitario f.f. Asl Roma 3
D.ssa Daniela Sgroi
Al Resp. Aziendale delle Relazioni Sindacali
Dr. Filippo Coiro
e,
p.c. Al Consiglio delle/dei Delegate e
Delegati RSU
La scrivente O.S., in
riferimento alle Deliberazioni del 23.01.2017, n° 38: “Approvazione procedura
per il conferimento delle funzioni di Coordinamento” e la n° 39: “Approvazione
procedura per il conferimento, la revoca e la graduazione degli incarichi di
Posizione Organizzativa”, fa presente che, in merito alle stesse, si
evidenziano alcuni elementi palesemente discordanti, se non propriamente
illegittimi, che apparrebbero in netto contrasto con quanto previsto dalle
vigenti normative giuridico/legislative in ambito lavorativo.
Infatti si rileva, all’interno dei
relativi allegati, (punto 5.5 Deliberazione n°38) e (punto 5.6 Deliberazione n°39)
che coloro che ricoprono incarichi di Posizione Organizzativa e di
Coordinamento, nell’eventualità di eccedenze orarie che, come previsto dalle
attuali normative giuridico/contrattuali, non potranno essere remunerate, né
recuperate.
Tale
impostazione se pure trova una legittima motivazione per quanto riguarda la
remunerazione, evidenzia, in ogni caso, elementi contrastanti con le normative
contrattuali e di legge (v. orario di lavoro e CCNL), in quanto introduce, di
fatto, un arbitrario aumento dell’orario di lavoro con conseguente aggravio dei
carichi, ritmi e tempi lavorativi che andrebbero ad appesantire, se non a
ledere, le condizione di vita e di lavoro di quelle lavoratrici e quei
lavoratori direttamente interessati, con il rischio di pesanti ricadute sulla
propria vita familiare e sociale che finirebbe per essere inevitabilmente
trascurata per la difficoltà di conciliare i tempi di vita e di lavoro. Tale impostazione,
peraltro, rischia di rappresentare anche elemento di “ricatto”, di pressione, nonché
“influire” e/o “condizionare” in modo negativo sulle valutazioni delle
lavoratrici e dei lavoratori nel caso si dovessero trovare nell’oggettiva
impossibilità di prolungare l’orario di lavoro.
Scrivente
O.S., nel ritenere, pertanto, che tale impostazione sia in aperto contrasto con
le normative contrattuali e di legge, chiede la modifica e la cancellazione del
punto relativo all’impossibilità di recupero di quelle ore eventualmente
eccedenti per quelle lavoratrici e per quei lavoratori che ricoprono incarico
di Posizione Organizzativa e di Coordinamento.
Si
chiede, in caso contrario, onde evitare possibili contenziosi giuridico/legali,
di indicare a quale normativa di legge tale impostazione sia stata ispirata.
Per
quanto riguarda, inoltre, la
Delibera n°38, riguardante le funzioni di Coordinamento,
scrivente O.S. esprime ulteriore perplessità in merito al punto 5.8, laddove viene
definita la griglia degli indicatori adottati per l’attribuzione dell’indennità
relativa alla parte variabile di coordinamento.
Si fa
notare, infatti, che gli indicatori adottati non sembrerebbero corrispondere in
modo adeguato ed esaustivo ai vari livelli di difficoltà organizzative e alle
complessità in cui si trovano ad operare i Coordinatori di diverse Unità Operative,
in particolar modo, in quelle attività dove è divenuto notevole il ricorso alle
esternalizzazioni.
Infatti,
tali attività costituiscono, in ogni caso, parte integrante delle attività di
istituto e di assistenza dell’Azienda e, quindi, non escludono l’esercizio e le
funzioni di coordinamento e di organizzazione che, in questo caso, comportano e
richiedono, di fatto, responsabilità dirette relativamente al controllo, nonché
alla verifica delle funzioni svolte.
La
Scrivente O.S. coglie l’occasione,
infine, per sottolineare ancora una volta (v. nota Prot.
Asl Rm3 n° 21933 del 21/03/2016), in merito alla
revisione delle Posizioni Organizzative e dei Coordinamenti (v. anche
riduzione), prevista e compresa nel mandato
delle Direzioni Aziendali (DCA n°34/2010 e DCA n° 49/2010) e che,
peraltro, è stata più volte annunciata (v. Trattanti del 04/06, 03/12/2014 e 24/02/2019),
a tutt’oggi la stessa risulta ancora non essere stata attuata determinando, in
questo modo, tenuto conto che il Finanziamento delle indennità previsto per le
Posizioni Organizzative grava sullo stesso fondo del Comparto, l’oggettiva impossibilità di implementazione delle
risorse da destinare al Fondo per la Progressione Economica
Orizzontale (Fasce), considerato che, l’ammontare del fondo e delle risorse da
destinare al finanziamento delle indennità previste per le Posizioni
Organizzative dovrebbe essere oggetto, come previsto dalle attuali normative
contrattuali e di legge, della contrattazione collettiva integrativa.
Appare,
inoltre, alquanto singolare, nelle modalità e nella tempistica, la previsione
di una decadenza delle attuali Posizioni Organizzative fissata per il 30 aprile
p.v. come indicato nella comunicazione del Commissario Straordinario (v. nota,
Prot. 9194 del 09.02.2017) quando risulta non essere stata ancora indicata e
comunicata formalmente la nuova proposta di istituzione delle P.O., malgrado
che, nella Trattante del 24.02.2016, fossero stati annunciati e dichiarati
l’intenzione e l’impegno di indire apposito bando entro maggio 2016.
In
assenza di ciò, riteniamo, possa venire a crearsi un vuoto organizzativo
gestionale con inevitabili ricadute, disagi e disservizi nelle varie Unità
Operative.
Ci
si domanda, dunque, quando e come verranno rese note le nuove Posizioni Organizzative,
con evidenza delle riduzioni operate? Saranno
indicati i criteri e le ragioni in base ai quali verranno individuate le nuove
P.O. e verranno indicate con chiarezza quali verranno eventualmente abolite?
Scrivente
O.S. nel segnalare quanto sopra rappresentato, dichiara che si riserva di
intraprendere ulteriori iniziative qualora venissero segnalate e riscontrate
incongruenze, anomalie e/o violazioni delle norme giuridico/contrattuali in
essere.
Distinti
saluti
p. il Cobas Asl Rm/3
le/i Delegate/i R.S.U.
Cesare Morra – Paolo Paolacci - Claudia Piermaria
Prot. Asl Rm3
n°9944 del 13.02.2017
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