giovedì 5 marzo 2009

LETTERA AL DIRETTORE GENERALE AUSL RMD

Al Direttore Generale AUSL RMD Dott.ssa Giusy Gabriele

Al Responsabile Area Materno Infantile Dott. Pierluigi Palazzetti


L'Assemblea delle donne, a seguito dell'incontro del 25 febbraio dal quale non e' emerso alcun impegno chiaro sulla collocazione del consultorio di Ostia in locali idonei, ribadiscono che pur non avendo alcun pregiudizio sulla Casa del Parto, tanto meno sulla Casa della salute della donna e del bambino che anzi rispondono a richieste trentennali, vedono con preoccupazione il depotenziamento del Consultorio di Ostia.

In un territorio di circa 200.000 abitanti dove esistono solo 2 consultori, il rapporto per legge sarebbe di uno ogni 20.000 abitanti, assistiamo ad una ulteriore riduzione del servizio in controtendenza anche alle ultime disposizioni regionali sulla riorganizzazione dei consultori ( delibera Giunta regionale del Lazio n° 945 del 22/12/08 ) mirato al sostegno della genitorialità che stanzia ulteriori fondi ai consultori stessi.

Il trasferimento del Consultorio dal Sant'Agostino ai locali di Via Capitan Casella 3, di fatto impedisce il mantenimento delle funzioni precedentemente svolte in quanto gli spazi si riducono e conseguentemente diminuiranno le prestazioni poiché le operatrici/i saranno costretti ad alternarsi nell'utilizzo delle stanze; diviene inoltre difficoltoso anche l'accesso alle mamme con carrozzine e, di fatto, impossibile l'accesso ai disabili.

La polverizzazione del servizio preesistente snatura il consultorio rendendolo una somma di ambulatori dislocati nel territorio, spostando su un'ottica prevalentemente sanitaria anche ciò che non lo è. Chi e dove svilupperà gli interventi di prevenzione? Chi agirà sulla crescita culturale del territorio? Chi socializzerà la conoscenza e creerà le reti di protezione sociale necessarie? Chi lavorerà sull'integrazione delle donne immigrate? A questo proposito invitiamo a rileggere le disposizioni della nuova legge regionale n° 945/08!

Ribadiamo l'importanza del lavoro sinergico delle varie figure professionali al fine di ottimizzare ed integrare gli interventi socio-sanitari e questo può avvenire solo all'interno di strutture polifunzionali come definito dalla legge regionale 15/1976.

Del resto non ha senso una Casa del Parto naturale senza una forte presenza sul territorio di chi costruisce una cultura altra non medicalizzata e rispettosa dei tempi e dei bisogni delle donne, funzione tipicamente consultoriale.

Riguardo la Casa della Salute della donna e del bambino ribadiamo quanto detto fin dal giorno della sua presentazione: chiediamo un tavolo di confronto dove vengano costruiti tutti i passaggi a garanzia della sua realizzazione anche nella previsione che la struttura sara' ultimata nella prossima legislatura regionale e la sua destinazione potrebbe cambiare prestandosi anche a manovre speculative.

Se, come è stato ribadito, le finalità sono comuni ci sembra inutile il clima di contrapposizione che si è creato che va soltanto a favorire chi da sempre tenta di destrutturare le strutture socio-sanitarie territoriali ed in particolare i Consultori Familiari.

Chiediamo una risposta nel merito chiara e concreta da questa Amministrazione

Roma, 3/3/2009 L'Assemblea delle Donne del XIII° Municipio

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