martedì 20 aprile 2010

INDENNITA' VACANZA CONTRATTUALE

Alla faccia della Questione Salariale…!!!
7 EURO …e l’uomo campa…!!!
Mentre i dati che emergono dalle diverse rilevazioni statistiche e, soprattutto, dalle condizioni di vita, divenute sempre più difficili per migliaia di famiglie, a causa della crisi economica, della disoccupazione, della precarietà e degli, sempre più, immiseriti stipendi, parlano di una questione salariale divenuta urgente ed ineludibile, il Ministero dell’Economia - Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato ha pubblicato le misure dell’Indennità di Vacanza Contrattuale, riferite al triennio 2010-2012, per il personale dipendente dalle Amministrazioni Pubbliche.
Gli elementi di calcolo dell’indennità di vacanza contrattuale sono:
• Il tasso di inflazione programmata per il 2010 pari all’1,5%;
• La base di calcolo è quella relativa allo stipendio tabellare vigente al 1° gennaio 2010;
• La misura mensile è pari al 30% dell’inflazione programmata per il 2010 a partire dal 1° aprile che diventerà 50% dal 1° luglio.
In caso di assenza del rinnovo del Contratto Nazionale anche nell’anno 2011, proseguirà la corresponsione dell’indennità nella misura mensile definita dal 1° luglio 2010 pari al 50% dell’inflazione programmata 2010.
Il gelido e burocratico comunicato, con il quale la Ragioneria dello Stato annuncia le misure in merito alla vacanza contrattuale, mette una pietra sopra il rinnovo dei contratti pubblici non solo per il 2010 ma anche con la previsione d’estensione per il 2011, con incrementi salariali di 7 euro medie lorde mensili da aprile e 12 euro da luglio. Ciò significa che in busta paga i lavoratori si troveranno al netto, di media, rispettivamente 4 e 6,5 euro.
Questo è il primo effetto delle politiche contrattuali e della conseguente triennalizzazione voluta dalle OO.SS. Cgil, Cisl e Uil.
Il fatto che non ci sia stato alcuno stanziamento per i rinnovi dei contratti nella legge Finanziaria 2010 è la chiara volontà del governo di non rinnovare i contratti ai lavoratori pubblici per quest’anno e, molto probabilmente, anche per il prossimo.
Questo attacco s’inserisce in un contesto che tende sempre più a colpire, attraverso manovre, come quelle adottate anche recentemente dal governo (la cosiddetta Brunetta e il Collegato Lavoro) i diritti e le tutele delle lavoratrici e dei lavoratori e pubblici e privati, destrutturando, allo scopo di “ far cassa” la Pubblica Amministrazione, e quindi, quello che resta dello Stato Sociale.
Non possono essere sempre e solo i lavoratori a pagare il costo della crisi !
Le Rappresentanze Sindacali di Base ritengono necessario l’avvio di un confronto, di un processo partecipato e democratico nei posti di lavoro per cercare di riprendere l’iniziativa in difesa e a tutela dei diritti e delle condizioni di vita e di lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori e per riaffermare il valore del Contratto Collettivo Nazionale.
Chiedono, a tal fine, l’immediata apertura dei Contratti Pubblici per aumenti salariali veri, per la stabilizzazione del salario accessorio ( oggi oggetto di ricorrenti incursioni da parte del Tesoro ) per la fine del blocco del turn - over e l’assunzione dei precari e dei disoccupati.
Roma,06/04/2010

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