mercoledì 26 settembre 2012

FACCIAMOCI DEL MALE!!!

Quest’ O.S. ha più volte avuto modo di segnalare e denunciare, le problematiche riguardanti l’uso e la gestione delle Risorse Umane e Professionali all’interno della ASL RM/D, sottolineando come l’uso e la gestione di queste (assunzioni, mobilità, trasferimenti, comandi, ecc.) richiedessero interventi e politiche adeguate orientate ad un utilizzo appropriato, efficace, efficiente e funzionale piuttosto che, come si è verificato, a criteri e a logiche arbitrarie e discrezionali al di fuori di ogni regola di trasparenza, di confronto e, soprattutto, di funzionalità gestionale. Pensiamo che con l’acuirsi delle criticità connesse alla carenza degli organici determinata dal blocco delle assunzioni, dalle mancate sostituzioni dei Turn-Over, unitamente agli effetti della spending review, al di là delle generiche dichiarazioni di razionalizzazione e di efficentazione del sistema, si stia andando, invece, a delinearsi, attraverso più o meno sotterranei processi di privatizzazione, un progressivo smantellamento del servizio sanitario pubblico e un attacco alle condizioni di lavoro delle lavoratrici dei lavoratori, nonchè a quel Diritto alla Salute sancito dalla stessa Costituzione. Questa situazione riteniamo che richieda una particolare attenzione e scelte sui criteri da adottare nella gestione delle risorse esistenti in rapporto all’individuazione delle priorità per meglio garantire i pur minimi livelli qualitativi e quantitativi di assistenza. E invece… Mentre da un lato si afferma la necessità di potenziare i servizi di assistenza domiciliare, dall’altro si spostano quattro infermieri dai Centri di Assistenza Domiciliare di Fiumicino e del XIII Municipio per ricoprire le necessità del Dipartimento di Prevenzione - Medicina Scolastica. Tali provvedimenti, predisposti attraverso il meccanismo della modalità d’urgenza (a settembre l’inizio dell’anno scolastico è indubbiamente un evento improvviso e non prevedibile…sic!!!), per un servizio non previsto nei LEA, a scapito di un Assistenza Domiciliare che, in tutta la recente normativa e nella letteratura internazionale viene indicata come essenziale per un contenimento dei costi, per favorire i processi di deospedalizzazione e per l’ umanizzazione dei percorsi di cura e ciò la dice lunga sulla capacità e volontà stessa di programmazione e organizzazione presente nell’Asl Rm/D. Ovviamente non si è neanche prestata attenzione, o si preferisce far finta di non sapere che, diversamente da altri settori, esiste una specificità di ruolo per gli infermieri e gli operatori della riabilitazione e che ogni operatore sottratto dai CAD determina automaticamente un aumento dei costi per l’esternalizzazione, con conseguente ricorso a strutture private, e l’impossibilità di attendere alle funzioni di programmazione e controllo, obbligatorio nei rapporti di committenza. Siamo certamente ben consapevoli che nei CAD sussistono molte criticità che ne impediscono un ottimale dispiegamento, ma di certo questi provvedimenti costituiscono un colpo mortale ad un servizio e ad patrimonio umano/professionale che si mette in gioco in prima persona dovendo utilizzare spesso mezzi propri e che si trova ad operare nelle condizioni più disparate, quasi sempre disagevoli, presso il domicilio dei pazienti. Alla luce di quanto esposto chiediamo la revoca dei provvedimenti adottati e l’avvio di un serio confronto sulle criticità e difficoltà, sempre più profonde, in merito alla carenza del personale in tutti i servizi e le strutture socio sanitarie del Territorio. Roma, 25 settembre 2012 Cobas Asl Rm/D

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