lunedì 12 novembre 2012

Vanno, vengono, e magari si fermano tanti giorni ….…..



                Alla Asl Roma D, il giorno  9/11/2012  è stato dato l'incarico di Direttore Amministrativo al Dr. Alessandro Cipolla, ex Direttore Generale dell'Asl Roma H.

Può sembrare “normale amministrazione” e un atto dovuto quello di nominare un Direttore Amministrativo, se non si tenesse conto di quanto avvenuto in tutti questi anni con l’interminabile ed incredibile serie di avvicendamenti, con l'ennesimo incarico, l'ennesimo valzer e giostra delle nomine. Così, in poco più di tre anni, all'interno di una logica di equilibri politici/istituzionali e aziendali, si è finito per determinare ancora più difficoltà, se non la paralisi organizzativa/gestionale stessa dell’Asl Rm/D in un momento, peraltro, dove sempre più acute, gravi e profonde divengono le criticità e i problemi  nelle strutture e nei  servizi socio sanitari del Territorio, in rapporto al bisogno e al Diritto alla Salute delle persone.

L’incarico di Direttore Amministrativo, assegnato al Dr. Alessandro Cipolla, peraltro in “coincidenza” con l‘ultimo giorno utile per la firma degli atti da parte del Commissario Straordinario dell’Asl Rm/D, Dr. V. De Salazar, è probabile sia stato fatto per consentire, successivamente, allo stesso Dr. A. Cipolla, lo svolgimento delle funzioni di Direttore Generale così come previsto nella normativa vigente che attribuisce: “in caso di vacanza dell'ufficio o nei casi di assenza o di impedimento” dello stesso Direttore Generale, le relative funzioni, al  più anziano per età tra il Direttore Sanitario e quello Amministrativo .

Se a qualcuno sembra normale tutto questo a noi, è certo….., NO!!!

Ci chiediamo e chiediamo, in questa condizione data, quale capacità organizzativa e  programmatrice in grado di affrontare le diverse e numerose problematiche poteva essere messa in campo o, se invece, tutto ciò non  abbia finito per mortificare e umiliare ulteriormente quelle risorse umane e professionali, quelle competenze, quei saperi che ogni giorno tra grandi difficoltà operano nelle varie strutture e servizi  socio sanitari per cercare di dare risposte ai bisogni di salute delle persone.
          Ci sembra, però, che tutto questo, indipendentemente dal valore e dalle capacità di chi è chiamato a coprire tale e delicato incarico, sia ancora una volta espressione di quella concezione privatistica, lottizzatrice, spartitoria, se non a volte feudale, che ha sempre caratterizzato il Servizio Sanitario Nazionale e che è andata sempre più  affermandosi  attraverso il gioco delle nomine  e degli incarichi, divenendo sempre più prevalente e dominante sulla funzionalità e sull’efficienza dei servizi.

Riteniamo, invece, che tutto questo sia funzionale e speculare al processo di depotenziamento e smantellamento, in atto già da tempo, del Servizio Sanitario Pubblico e oggi reso ancora più evidente dalle politiche del Governo Monti  con la Spending Review, con gli ulteriori e i pesanti tagli alle risorse e ai posti letto, con il continuo aumento dei tickets, con il protrarsi del blocco del Turn over.  Tutto questo senza che ci sia alcun serio e concreto intervento per affrontare veramente i problemi e le criticità presenti nella sanità , dalle interminabili liste d’attesa, alla mala gestione, alle dispendiose esternalizzazioni e agli innumerevoli immancabili sprechi. 

 La realtà, sembra ormai chiaro, è solo quella di favorire i processi di privatizzazione e mercificazione di quel  Bene e quel Diritto alla Salute sancito dalla nostra Costituzione... con tanto di lacrime di coccodrillo ( vero Presidente Napolitano?).

 L’attacco portato avanti dagli Istituti e dai poteri economico/finanziari internazionali (Bce e Fmi) per mezzo dei cosiddetti “governi tecnici”, e dei loro fidi cavalier serventi, sta imponendo tagli alle risorse spacciandole come misure di stabilità, ma in realtà, non fanno altro che produrre recessione, licenziamenti, precariato, privatizzazioni, cancellazione dei diritti ed impoverimento delle famiglie, dando vita, così, al definitivo smantellamento di quelle garanzie e  tutele degne di una società umana e civile: ecco perché si vuole colpire la Scuola, la Sanità, tutti i Pubblici Servizi, il Lavoro, la Casa.

Vogliono renderci tutte e tutti più indifesi, più deboli, più precari, più servi… Diciamo NO!!!

Il Cobas Asl Rm/D il 14 novembre sarà in piazza per partecipare allo sciopero generale indetto dalla Confederazione Europea dei Sindacati contro il Fiscal Compact, le politiche di austerità e il massacro sociale in atto in tutto il continente, contro lo smantellamento dei Sevizi Pubblici, per rivendicare, con ancora più forza, il diritto a un futuro che non sia segnato da precarietà e sfruttamento, il diritto ad una sanità e all’istruzione per tutti, il diritto ad una casa, alla certezza di un lavoro, insomma, ad una vita dignitosa.

Siamo contro la logica del mercato e del profitto ritenuta dalle Classi Dominanti la via maestra per ridisegnare la vita di tutte e tutti noi; siamo contro ogni idea di mercificazione e privatizzazione dei  Beni Pubblici; siamo e lottiamo, ora e sempre, per una società più umana, più giusta e solidale.

Roma, 12 novembre 2012

                                                                            Cobas Asl Rm/D

 

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