sabato 3 novembre 2007

lettera di Francesco Donzella settembre

“Certo è assai difficile non piegarsi ai potenti ed è assai vantaggioso ingannare i deboli … le epoche di massima oppressione sono quasi sempre epoche in cui si discorre di cose molto grandi ed elevate … in epoche simili ci vuole coraggio per parlare di cose basse meschine come il vitto e l’alloggio dei lavoratori, mentre tutto intorno si va strepitando che ciò che più conta è lo spirito di sacrificio …”
B.Brecht DA Cinque difficoltà per chi scrive la verita’ 1935
Lettera di saluto di Francesco Donzella, delegato uscente della Rappresentanza Sindacale Unitaria ed assistente sociale, nel campo della salute mentale, della AUSL RM D.
Cari lavoratori e lavoratrici, il prossimo mese di ottobre non sarò in servizio attivo, ho deciso di concludere il mio rapporto lavorativo iniziato nel 1971, e dal 1976 nella salute mentale e sempre nel territorio del 13° Municipio del Comune di Roma.
Chi mi conosce sa che ho sempre cercato di coniugare professionalità e lotta per la trasformazione politica culturale dei servizi che può essere sintetizzata nel concetto di “ prendersi cura e rendere conto ” e per l’affermazione dei diritti di cittadinanza sia per gli utenti e sia per gli operatori.
Negli ultimi sei anni i lavoratori mi hanno eletto nelle liste della CGIL per la RSU.
Vi ricorderete che sono stati gli anni in cui la destra, a livello nazionale e regionale, ”ha governato” producendo danni economici e morali ed un peggioramento delle condizioni di vita dei cittadini e del paese. Situazione che ha fatto maturare la mia volontà a dare un modesto contributo per contrastarla e far riaffermare un cambio politico che rimettesse al centro i Servizi Pubblici, lo sviluppo ed il miglioramento dei servizi sociali e sanitari, i servizi in generale e, un’idea stessa di cittadinanza.
Cambio avvenuto sia nella regione Lazio con Marrazzo che ha portato, nella nostra AUSL, ad avere un D.G. di Rifondazione Comunista, e da più di un anno, nel paese, il governo Prodi.
Pur ammettendo l’eredità disastrosa del lascito della destra sia nella regione e sia nel paese credo, che si possa affermare, anche se con amarezza, che un vero segnale di discontinuità con quelle politiche, con quelle “culture” non è avvenuto: i dominanti dominano ed i dominati subiscono un progressivo peggioramento delle proprie condizioni di vita: precarietà nel lavoro e nei progetti di vita, salari di fame, servizi collettivi insufficienti e/o abbandonati al degrado, mentre aumentano le spese militari, determinate da una politica estera succube dell’arroganza militarista degli USA ed i Poteri Finanziari, economici, industriali continuano a divorare risorse ad un paese sempre più devastato, impoverito socialmente e culturalmente.
La demagogia, il populismo, la sottocultura ed il servilismo imperano nei diversi ambiti, mentre, con lo spauracchio di un “berlusconismo” dilagante, vogliono legittimare e farci accettare decisioni, scelte, comportamenti che, la destra stessa, non era stata in grado di fare.
Penso, che stiamo vivendo una fase complessa, difficile, delicata, e che per affrontarla, sia necessario cominciare a dichiararsi la verità, sviluppare un’analisi approfondita del capitalismo che stiamo vivendo senza liturgie salvifiche ma analisi concrete della realtà.
Una riflessione e una discussione, la più ampia possibile, sulle cose che è necessario ed è possibile fare, in questa realtà data, sulle strade e sulle posizioni che si possono, insieme, percorrere nel cercare, trovare e costruire luoghi, spazi, forme di rappresentanza reale che diano il senso di un cambiamento possibile, di una speranza di trasformazione dello stato di cose esistenti.
A questo proposito, sento di manifestare una piena condivisione con quanto espresso nella lettera, i dominanti ,a firma di Cesare Morra, che fornisce vari spunti di riflessione e di ragionamenti di lotta, sia politici che culturali e sindacali.
Ognuno di noi, credo, si sforza di mettersi in relazione con gli altri nel contesto storico-sociale in cui vive ed “immagina percorsi di cambiamento” da condividere in un dialogo continuo con “il passato, il presente ed il futuro”. Vorrei condividere un primo bilancio della mia esperienza sindacale nella CGIL e nella RSU della AUSL RM D.
Ho creduto che la CGIL, pur nelle sue contraddizioni, potesse fornire lo spazio di un’alternativa per lo sviluppo dei servizi e delle professionalità degli operatori, per una crescita dei lavoratori e delle lavoratrici, per l’avvio e lo sviluppo di percorsi di partecipazione e di democrazia nei posti di lavoro e nella società; così non è stato, sia a livello nazionale che locale, e le dimostrazioni sarebbero innumerevoli, ma su tutte, sento di sottolineare quella di un’irritazione, di un’insofferenza, sino all’intolleranza e all’arroganza, verso ogni forma, pur minima, di critica e di dissenso.
Con la sindrome del “governo amico” e “della situazione data” e la litania dei conti in regola e della situazione disastrosa abbiamo avuto una finanziaria 2007 con un aumento delle tasse, aiuti alla grande industria, la solita Fiat, contratti del P.I. scaduti da 21 mesi, e con il protocollo del 23 luglio aumento dell’età pensionabile, il furto legalizzato da parte del governo di mettere mano unilateralmente sui conti, in regola dell’INPS, dimenticandosi che è nostro salario differito; la non separazione tra fondi previdenziali ed assistenziali che dovrebbero essere a carico della fiscalità generale e che ci fa essere il paese che spende meno , a livello europeo, per i servizi di sicurezza sociale, ed hanno la sfacciataggine di dire che aumentano le pensioni ,di circa 30,00 € mensili,solamente a due milioni di pensionati che non superano 8.504,00€ cioè 654,00 al mese.
Da queste considerazioni,a febbraio,è maturata la decisione di ritirare la mia delega,dimettendomi dalla CGIL,esprimendo in questo modo,una distanza,un dissenso,divenuti sempre più evidenti e cercando di rompere,quel silenzio, quell’ipocrisia di chi dice di rappresentare il mondo del lavoro,dei lavori,ma poi costringe,gettando nell’abbandono, nell’indifferenza e nella solitudine,chi,quel mondo lo abita e lo vive,alienando e cancellando ogni forma di visibilità e rappresentanza reale.Anche nella RSU sono prevalse queste logiche ed una dipendenza paralizzante ai sindacati di riferimento.
Credo,a tale proposito,che sia necessario verificare,ed anche a questo dedicherò il mio impegno,tempi e modalità per costruire,realizzare forme di presenza e di rappresentanze nuove,certamente diverse da ciò che,oggi sono CGIL-CISL-UIL a partire dalle prossime elezioni delle RSU il 19-22 novembre 2007.
Certamente non sarà facile,per i motivi che ho cercato di illustrare,ma nello stesso tempo è fondamentale,anche in questo contesto locale della AUSL RM D ,riorganizzare le forze per contrastare una direzione aziendale autoritaria e accentratrice che esibisce l’idea del comando e del potere assoluto, dove principi e valori di partecipazione e democrazia vengono calpestati e mortificati,dove è colpita l’dea stessa di un modo diverso di gestione del servizio pubblico.
I lavoratori e le lavoratrici vivono un profondo malessere, umano e professionale, su di loro ha pesato e continuerà a pesare la capacità di fornire servizi in condizioni che diverranno sempre più difficili, per la carenza degli organici e delle risorse, per i processi di privatizzazione ,per l’assenza stessa di una volontà e capacità di programmazione e di organizzazione. Pensiamo che questo malessere debba e possa essere organizzato e rappresentato, esprimersi liberamente e democraticamente , per tornare ,ancora, a contare.
Lavoriamo per presentare una lista dei “COBAS-SANITA’, UNIVERSITA’ E RICERCA” nella nostra AUSL.
Personalmente,anche per motivi di salute,non mi sento di potermi impegnare in questi fronti di lotta ,come ho fatto in questi anni,ed ho preferito lasciare il lavoro attivo ed indirizzare il mio contributo da altri fronti ma che comunque sempre,spero, si intrecceranno con i vostri; colgo infine l’occasione per rivolgere un saluto affettuoso,un ringraziamento a tutti coloro,con i quali,in questi anni,nelle rispettive differenze ed identità,ho diviso e condiviso percorsi sociali,umani e professionali … e con l’augurio ,a me e a voi ,di continuare a difendere le nostre verità …
ALL’INGANNO DEL PLEBISCITO SUL PROTOCOLLO DEL 23 LUGLIO INDETTO DA CGIL-CISL-UIL DICIAMO DI NO
Roma ,settembre 2007

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