sabato 3 novembre 2007

volantino n.1

VOI POTETE COMPERARE IL LAVORO DI UN UOMO, LA SUA PRESENZA FISICA IN UN DETERMINATO LUOGO, POTETE COMPERARE ANCHE UN DETERMINATO NUMERO DI ABILI MOVIMENTI MUSCOLARI PER UN’ ORA O PER UN GIORNO, MA NON POTETE COMPERARE L’ENTUSIASMO, LA LEALTA’, LA DEVOZIONE DEL CUORE, DELLA MENTE E DELL’ANIMO.QUESTE COSE VE LE DOVETE MERITARE. Clarence Francis

Siamo un gruppo di Lavoratori e Lavoratrici che hanno preso la decisione di organizzarsi, decidendo di presentare, alle elezioni per le RSU del 19 - 22 novembre 2007 una lista di alternativa. La lista sarà quella che ha garantito maggiore agibilità, autonomia e libertà: COBAS SANITA’ UNIVERSITA’ E RICERCA. Un fatto nuovo nella nostra Azienda che ha portato, in pochi giorni , a raggiungere il numero necessario per presentare la lista. Continueremo sino all’ultimo giorno possibile, invitando chiunque lo desiderasse, e condividesse lo spirito e le ragioni che ci hanno spinto in questa “ avventura “, a presentare la propria candidatura.
Avvertiamo la responsabilità di una scelta così complessa, per certi versi, così , controversa, in un momento in cui sentiamo , forte, il senso di smarrimento, di solitudine, di sfiducia: un misto di rabbia, impotenza, frustrazione e rassegnazione che attraversa il mondo del lavoro, la società nel suo insieme, gli uomini e le donne che la compongono.
In questi anni abbiamo visto peggiorare, sempre più, le nostre condizioni di vita e di lavoro a causa dei salari da fame, della carenza degli organici, delle nuove forme di schiavitù, attraverso la precarizzazione del lavoro, della carenza e dell’impoverimento dei servizi sanitari, sociali e culturali, che dovevano , e potevano, soddisfare quei bisogni materiali e immateriali, rendere dignitosa e serena la vita delle persone e, tutto ciò, mentre aumentano i profitti e le rendite finanziarie.
Abbiamo visto ferire, umiliare il nostro impegno, le nostre professionalità, le nostre competenze, mortificare le nostre idealità, le nostre speranze; abbiamo assistito alla progressiva cancellazione e polverizzazione del sistema di tutele e delle libertà individuali e collettive, dei diritti fondamentali come il lavoro, le pensioni, la salute, l’istruzione, la casa, i trasporti; lo stesso diritto a decidere del proprio tempo, per poterlo vivere, dividere e condividere liberamente con i propri affetti, i propri interessi, i propri svaghi.
Tutto questo non può non aver determinato un malessere diffuso, profondo: una condizione che non ha trovato espressione, visibilità, rappresentanza. E’ in questo clima che noi, oggi, ci muoviamo, e lo facciamo con le nostre idee, con le nostra ragioni, le nostre domande e i nostri dubbi.
Sappiamo le difficoltà che incontreremo, le viviamo sulla nostra pelle, le percepiamo sulle nostre vite, ci siamo interrogati, continueremo a farlo, cercando di costruire percorsi, intrecciare relazioni, anche con chi, questa scelta non condivide, ma è, comunque, mosso dal desiderio profondo di cambiamento verso questo stato di cose. Lo faremo cercando di affermare un’idea, altra, del vivere e dell’essere comunità, per riprenderci la parola, per difendere il nostro diritto a pensare, a ragionare, a lottare, a credere che: un altro mondo è possibile.
Sappiamo, anche che non avremo quella “agibilità “, quei mezzi, che, altri, per compiacenza, per interesse, collateralismo avranno e possederanno; sappiamo che incontreremo le “ Truppe Cammellate” senza principi e dignità, le logiche e le pratiche mercantili alla ricerca di un “risultato elettorale”, le stesse che si nutrono e si alimentano nei rapporti di sudditanza, nelle soggezioni e nei “ ricatti “, nei favoritismi, nei condizionamenti clientelari/opportunistici che si sono generati e si sono affermati sempre più, nel clima di passivizzazione che è stato voluto, incentivato, creato, anche da chi questa condizione, questo clima, avrebbe dovuto contrastare.


Sappiamo, anche che incontreremo, nel nostro cammino, diffidenza, ostilità; incontreremo anche coloro che hanno deciso di astenersi, di non votare, magari annullando la scheda.
Comprendiamo le ragioni di questa scelta, non cercheremo di “ convincere”, di affermare che “ è sbagliato ”, che “non è opportuno”: quelle ragioni, sentiamo, sono, anche, le nostre ragioni e, non nascondiamo che, nella nostra discussione, questa ipotesi si è affacciata ed è stata affrontata; sarebbe stata la decisione più ” semplice ”, anche quella che avrebbe avuto maggior “consenso”, ma abbiamo avvertito i rischi di una tale scelta: quella dell’abbandono alla rassegnazione, della chiusura in se stessi, della rinuncia a rappresentare ed esprimere la propria rabbia, la propria condizione, i propri bisogni, i propri sogni, i propri diritti, quello di sentirsi, anche, forse, un po’ più liberi e libere.
Veniamo da percorsi ed esperienze diverse , ma tutte e tutti, in questi anni, ci siamo mossi sul terreno dei conflitti, delle differenze, per l’integrazione socio – sanitaria, cercando di affermare e difendere quella idea di socialità in grado di mettere al centro la difesa degli spazi e dei servizi pubblici, come beni d’uso non negoziabili e un’idea di democrazia basata sul principio della partecipazione di tutti alle decisioni che riguardano tutti . Per questo ci siamo impegnati, per questo ci siamo battuti. Su questi principi e idealità molti di noi, nella nostra realtà, hanno pensato e vissuto l’esperienza delle RSU, come unica, espressione diretta dei lavoratori che avrebbe potuto rappresentare un’opportunità e una occasione per rilanciare quel protagonismo diretto in grado di incidere con decisione e con forza sulle condizioni di vita e di lavoro di ciascuno e di ciascuna.
Così non è stato! Sarebbe necessaria ed utile una riflessione, un’analisi seria ed approfondita sulle ragioni che hanno determinato questo stato di cose, speriamo di crearne le occasioni e le condizioni, ma quello che va, con forza, sottolineato, è che, ciò è dovuto ed è stato determinato, soprattutto, dalle volontà, dalle strategie, dalle decisioni, dalle scelte e dai comportamenti degli apparati politico/sindacali che hanno trasformato l’agire e l’essere sindacato in forme e strumenti di pressione, di controllo e sterilizzazione nei confronti di ogni forma di democrazia partecipata.
Tale situazione li ha resi “incapaci” ed ”impossibilitati”, anche, ad intervenire contro l’arroganza e la protervia delle varie Direzioni, dei vari Capetti e Padroncini Aziendali che imperterriti ed indisturbati continuano a comandare e a dominare, nella logica del “Controllo Totale”, come se la “ Cosa Pubblica “ fosse ” Cosa Loro”, lasciando che la frustrazione, l’impotenza e il senso di isolamento e solitudine prendessero il sopravvento nei sentimenti e nella coscienza dei lavoratori e delle lavoratrici.
Il nostro impegno, il nostro “programma” è quello di provare a scommettere, ancora una volta e, su questo, metterci in gioco direttamente, di immaginare e lavorare, attraverso percorsi condivisi, con le realtà del Territorio, con i Movimenti, con il mondo dell’Associazionismo, per realizzare un collettivo di uomini e di donne che, liberamente, si batte per affermare i propri diritti e le proprie aspirazioni…..


Lista COBAS AUSL Roma D
e-mail: listacobasrmd@gmail.com


ALLE ELEZIONI PER LA RSU NELLA AUSL RM D
IL 19-22 NOVEMBRE 2007
VOTA LA LISTA COBAS SANITA’ UNIVERSITA’ E RICERCA

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