Al Direttore Generale
Dr. Vincenzo Panella
Al Direttore Sanitario
D.ssa Flavia Simonetta Pirola
Al Direttore
Amministrativo f.f.
Dr.
Filippo Coiro
Al Direttore
Dipartimento Salute Mentale
Dr. Andrea Balbi
Al Responsabile U.O.P.
C.S.M.
Dr. Massimo Di Colantonio
Alla CPSE Comunità di
Via Crescenzo del Monte
Dott.ssa Paola Vendramin
e, p.c. Al Consiglio dei Delegati della R.S.U.
La scrivente O.S. è venuta a
conoscenza che, con nota dell’11.09 u.s., il Direttore del Dipartimento Salute
Mentale, Dr. Andrea Balbi, ha comunicato, al personale della Comunità
Terapeutica Catacombe di Generosa - struttura di Via Crescenzo del Monte, che
sarebbe stato effettuato un “eccesso di
ore di straordinario” per le quali,
per l’anno in corso, sarà “consentito il
recupero nella misura del 50% delle ore accumulate”.
Scrivente O.S., ricorda al
Direttore del Dipartimento Dr. Andrea Balbi, qualora lo avesse dimenticato, che
il ricorso allo strumento dello straordinario è dovuto alla carenza del
personale, all’interno di una struttura, quella di Via Crescenzo del Monte, che
opera su turni h24.
Risultano, infatti, essere presenti, dopo che un’unità è stata
trasferita in data 2/12/2013, solo sei unità infermieristiche che devono garantire la funzionalità, l’assistenza e la
sicurezza, in un servizio dove vi sono
utenti con particolari disagi e delicate problematiche.
L’utilizzo dello straordinario, si
rammenta, non è un “optional” a disposizione delle operatrici e degli operatori che
hanno la libertà se non “l’ardire” di
poterlo decidere a seconda delle convenienze e delle opportunità personali, ma
viene effettuato, oramai, contrariamente e in violazione delle normative
contrattuali e di legge, come strumento ordinario dell’organizzazione del
lavoro e dei turni.
Le lavoratrici e i lavoratori sono
sottoposti, così, a condizioni e ritmi di lavoro inumani per garantire i minimi
livelli assistenziali e, quindi, l’insieme delle attività e delle prestazioni
necessarie, che si è richiamati ad assicurare sempre, e in ogni caso, anche
quando per motivi improvvisi e imprevisti (es. malattia, infortuni, ecc.) non
sopraggiunga la dovuta e opportuna sostituzione alla fine del rispettivo turno
di lavoro.
Bisognerebbe tener conto, inoltre,
che lavoratrici e lavoratori, soggetti a una normale turnazione di lavoro,
hanno già, di per sé, la necessità di conciliare i propri tempi di vita
(affetti, famiglia, interessi personali, ecc.), con quelli delle attività e
funzionalità proprie del servizio di appartenenza. Ciò diviene ancor più arduo
e problematico quando le necessità richieste dal servizio, soprattutto a causa
della carenza del personale, obbliga gli stessi a garantire ore e turni di
lavoro oltre quelli previsti e consentiti dalle normative contrattuali e di
legge.
Diviene pertanto inammissibile e
intollerabile che siano scaricate responsabilità organizzative e gestionali,
nonché le problematiche della carenza del personale, sulle operatrici e sugli
operatori, sino al punto di “ignorare” e negare diritti inalienabili e non
negoziabili.
Dirigenti e Responsabili, infatti,
non possono non sapere, e non ricordare, che lo strumento dello straordinario,
non solo non può essere utilizzato come fattore ordinario di programmazione del
lavoro, ma, in ogni caso, questo dovrebbe essere retribuito e può essere
compensato con riposi sostitutivi esclusivamente a domanda del dipendente e che
dovrebbero essere fruibili nel mese successivo e comunque entro l’anno
successivo a quello di maturazione (art. 34 CCNL – 1999 e art. 40 CCNL
98/2001).
Dovrebbe essere altresì considerato
che “l’accumulo” che viene così a
crearsi, proprio perché legato alla carenza di organico, viene a determinare
una oggettiva difficoltà, per le operatrici e per gli operatori, di poter
recuperare le ore in eccesso senza che questo causi ulteriori difficoltà.
Infatti, le stesse ore/giorni di recupero causerebbero, di fatto, un’ulteriore
carenza che richiederebbe l’utilizzo di ulteriore straordinario per poter
garantire una corretta ed adeguata attività e funzionalità del servizio.
Scrivente O.S., in merito alla nota del Direttore DSM, Dr.
Andrea Balbi, nella quale viene “suggerito” che il recupero potrebbe essere
effettuato durante il turno di notte, non può che esprimere perplessità e
indignazione per il fatto che vengono ignorate fondamentali e basilari norme
contrattuali e di legge che stabiliscono la retribuzione dello straordinario, o
le modalità e tempi per il recupero delle ore in eccesso, compatibilmente con
le esigenze di servizio. Ma poi, se è previsto, come sostiene il Direttore del
Dipartimento, che durante il turno di notte può essere presente un solo
operatore, come può lo stesso indicare, contemporaneamente, il recupero nel
turno medesimo?
Di fatto il Direttore sostiene
nella nota ciò che, al contempo, nega?!!!
Indicare, come fa il Direttore DSM
Dr. Andrea Balbi, che il recupero potrebbe essere effettuato durante il “turno
notturno” in quanto nella struttura, in base ad una norma regionale non meglio
specificata, potrà essere presente un solo operatore, non solo risulta lesivo
dei diritti, ma offensivo della dignità e la professionalità stessa delle
lavoratrici e dei lavoratori che lì hanno operato e operano con
particolare impegno, competenza e
dedizione, considerato che a tutt’oggi non risulterebbero essere stati definiti
chiari e formali protocolli e procedure eventualmente corrispondenti alla
normativa indicata.
Infine sostenere che all’interno
della Struttura, vista anche la particolare tipologia degli utenti ospiti,
potrà essere presente un solo operatore, significa non considerare gli
eventuali rischi che possono sopraggiungere in occasione di eventi e situazioni
di difficoltà e criticità (malori, infortuni, alterazioni, tensioni, ecc.) e le
conseguenze, in termini di tutela per la salute e la sicurezza, sia degli operatori sia degli stessi utenti.
Scrivente O.S., in considerazione
di quanto sopra esposto, nel richiedere il rispetto dei diritti, delle tutele e
della stessa dignità umana e professionale delle/degli operatrici/operatori,
sollecita codesta Direzione Aziendale a definire con urgenza, tenendo conto
della grave carenza delle Risorse Umane e Professionali e in previsione della
riapertura della sede di Catacombe di Generosa, una adeguata riorganizzazione
dei Servizi e delle attività inerenti il Dipartimento di Salute Mentale a
salvaguardia del Bene e del Servizio Socio Sanitario Pubblico .
Distinti Saluti
Prot. Asl Rm/D
n° 79851 del 25/09/2014
p. Il Cobas Asl Rm/D
le/i Delegate/i R.S.U.
Corrado
Minioto – Cesare Morra – Claudia Piermaria
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