mercoledì 1 ottobre 2008

NOTA COBAS SU TRASFERIMENTO ATTIVITA' E SERVIZI DEL SANT'AGOSTINO

Oggi 1.10.2008 "il Giornale di Ostia" ed il "Messaggero" hanno riportato ampi stralci,sotto il documento:
COBAS AUSL RM D
Roma 30.9.2008

Al Direttore Generale AUSL Roma Dr.ssa Giuseppina Gabriele
Al Direttore Sanitario Aziendale Dr. Maurizio Rango
Al Direttore Amministrativo Dr. Antonio Scuteri
Al Direttore del Distretto 2 Dott. Vittorio Chinni
Al Direttore Area Risorse Umane e Affari Generali Dr. Filippo Coiro
Al Dirigente U.O.C. Prevenzione e Protezione Dr. Vittorio Chinni
Al Direttore del Dipartimento di Prevenzione Dr. Agostino Sorce
Al D. R- U.O. Tutela della Salute Mentale Età Evolutiva Dr. Lorenzo Toni
Al Direttore Area Tutela della Donna e del Bambino Dr. Pierluigi Palazzetti
Al Direttore f. f. U.O.C.I. Salute della Donna e del Bambino Dr.ssa Patrizia Musacchio
Al Responsabile U.O.S. Consultori del Distretto 2 Dr. Gianlorenzo Darbisi
Al Dirig. U.O.S.D. Imm. Prog. Prev. e Promozione della Salute Dr.ssa Daniela Reggiani
Al Direttore U.O.C. Gestione Patrimonio Immobiliare Ing. Luciano Massimi
e,p.c. Al Presidente della Regione Lazio On. Piero Marrazzo
Al Presidente del XIII Municipio Comune di Roma On. Giacomo Vizzani
All’ Assessore ai Servizi Sociali, alla Scuola e alla Casa del XIII Municipio
On. Ludovico Pace
Al Presidente della Commissione Servizi Sociali XIII Municipio
Cons. Monica Picca
Ai Capo Gruppo del Consiglio del XIII Municipio
Al Coordinatore delle R.S.U. Eugenio Bellomo

Oggetto:trasferimenti Attività e Servizi Socio Sanitari, Distretto 2 - XIII Municipio :

Scrivente O.S., con la presente intende segnalare alcune problematiche e criticità, emerse e tuttora presenti in merito ai trasferimenti di alcune attività e di alcuni Servizi all’interno del Distretto 2 – XIII Municipio.
Malgrado i lavori di ristrutturazione per la realizzazione della Casa della Salute della Donna e del Bambino stiano subendo dei ritardi e delle difficoltà a causa di problematiche procedurali emerse nelle indizioni delle gare di appalto, nonché, crediamo, anche, per problemi di natura economico/finanziaria che, di fatto ne impediscono e ne ostacolano la realizzazione nei tempi annunciati, è stata, comunque, dichiarata, negli incontri avuti tra alcuni Organi di Direzione Aziendale e le R.S.U., l’intenzione di pervenire ugualmente, date le condizioni, peraltro non nuove e neanche recenti, in cui versa la struttura stessa, all’immediata chiusura del presidio suddetto.
La chiusura del Presidio Sant’Agostino ed il conseguente trasferimento e la ricollocazione delle attività e dei Servizi ivi esistenti, si inserisce in un quadro già complesso e delicato per quanto riguarda i Servizi Socio - Sanitari del XIII Municipio - Distretto 2.
In un territorio, dove profonde sono state e sono le trasformazioni del tessuto urbano, sociale e culturale a causa di un’espansione e di uno sviluppo edilizio abitativo cresciuto, in questi anni, e a tutt’oggi in continua e vertiginosa crescita, è stata ed è del tutto assente una politica volta all’ individuazione e alla realizzazione di spazi e strutture dove collocare quei servizi necessari al miglioramento della qualità della vita delle persone.
La carenza se non l’assenza di servizi primari come la Scuola, i Trasporti gli Spazi Sociali e Culturali, ma soprattutto delle Strutture e dei Servizi Socio sanitari ha determinato un aumento delle difficoltà e dei disagi e di fatto, un peggioramento delle condizioni di vita di molte famiglie e la stessa qualità della vita nel nostro territorio. La sola rete dei Servizi Socio Sanitari Territoriali, presente, è rimasta quella di circa trent’anni fa: basti pensare che già allora con metà della popolazione, rispetto a quella attuale, si parlava di realizzare, nel XIII Municipio, allora Circoscrizione, un terzo Consultorio Familiare.
A tutt’oggi, i Consultori sono rimasti solamente due, mentre la legge ne prevedeva uno ogni 20.000 abitanti.
L’aumento della popolazione ha, di fatto, accresciuto la richiesta dei bisogni e dei servizi e la domanda di salute della popolazione non ha trovato risposta, anzi, di fatto, ha costretto e costringe molti cittadini/utenti, a rivolgersi a strutture, studi, Associazioni private, rappresentando, peraltro, non solo un disagio, ma un vero sacrificio economico per le famiglie e cittadini/utenti.
Per molti, queste situazioni, risultano, per le condizioni e le difficoltà socio - economiche, in cui si trovano, impossibili da praticare.
Tra le attività che maggiormente risentono di tale situazione ci sono proprio quelle che rappresentano e sono causa ed espressione di disagio, difficoltà, se non di vera e propria sofferenza, come le attività legate alle prestazioni del Servizio per la Tutela della Salute Mentale Riabilitativa in Età Evolutiva. Bastano solo alcuni esempi per dare un’idea dello stato di grave disagio, difficoltà e criticità in cui versano i servizi che devono offrire e garantire una risposta ai cittadini/utenti del territorio: per le attività di Terapie individuali ( Logoterapia o Neuropsicomotricità / Fisioterapia ) i tempi di attesa sono incredibilmente lunghi ( oltre un anno ), laddove, proprio per la delicata attività di recupero/riabilitativa, si può sostenere che ogni giorno che passa è un giorno perso e con costi futuri non solo economici. Per non parlare di quei servizi legati alle attività dei Consultori Familiari come le consulenze psico - sociali, le mediazioni familiari, l’informazione e l’educazione sessuale nelle scuole e, più in generale, di tutte quelle attività che riguardano la tutela della maternità e la salute della donna e del bambino.
A tale proposito, pensiamo, non sia più rinviabile la progettazione e la realizzazione di almeno altri due Consultori Familiari: uno nell’ entroterra e un altro nel litorale.
In attesa che vengano individuati Sedi e spazi idonei, i Consultori Familiari, attualmente esistenti, chiaramente adeguando e raddoppiando gli organici esistenti, potrebbero svolgere la loro attività sulle 12 ore giornaliere.
Rileviamo, inoltre, l’esigenza e la necessità di potenziare quei Servizi e quelle strutture che si occupano della Salute mentale: a questo proposito chiediamo quale logica è stata applicata con il nuovo Atto Aziendale che, sempre per il XIII Municipio, prevede due U.O.C. ed una Struttura Semplice, penalizzando proprio il CSM, di Via del Poggio di Acilia, istituito proprio per andare incontro ai bisogni delle popolazioni dell’entroterra che da anni hanno superato quella di Ostia?
Nonché di quelle attività legate alla deospedalizzazione e all’Assistenza domiciliare per gli anziani, i disabili adulti, i malati terminali e i servizi per la prevenzione ed il recupero delle tossicodipendenze.
La situazione, sopra descritta che richiede chiaramente analisi, approfondimenti ed iniziative dei vari e diversi livelli Istituzionali, nonché delle Associazioni dei cittadini, delle Organizzazioni, politiche, sociali e sindacali, è solo una parte delle problematiche presenti che evidenziano la carenza, l’insufficienza, l’inadeguatezza di quei Servizi Socio Sanitari ritenuti primari e fondamentali che non può essere ulteriormente trascurata, ignorata, elusa se si vuole, non solo dare risposte al bisogno ed al diritto di salute dei cittadini/utenti, ma contribuire a migliorare la qualità della vita dei cittadini che vivono nel nostro territorio.
Abbiamo negli anni sostenuto e continuiamo ancora a sostenere che, una Città senza Servizi è una Città senza Diritti, proprio perché nega quei diritti fondamentali e primari agli uomini e alle donne che la abitano.
Tale premessa appare, quindi, fondamentale per favorire una comprensione della delicatezza che investe la questione e la problematica dei trasferimenti e della collocazione dei Servizi.
Proprio per questo, la scrivente O.S. esprime la critica e il profondo disappunto per il modo come la questione e la problematica dei trasferimenti e della collocazione dei Servizi del Distretto 2 - XIII Municipio sia stata, sino ad oggi, trattata dalla Direzione Aziendale.
Infatti, malgrado siano stati annunciati, più volte, una serie di provvedimenti ed iniziative per risolvere le suddette problematiche, non si è provveduto, in realtà, sino ad oggi, a definire un programmazione ed un piano organico che, attraverso l’individuazione di spazi e sedi idonei, definisse modi e tempi certi per i trasferimenti e la collocazione dei Servizi.
Si sono riscontrati, invece, sino ad oggi, limiti, ritardi incomprensibili ed ingiustificabili: persino i vari lavori di ristrutturazione delle sedi hanno registrato e registrano lentezze incredibili, notizie di ipotesi di soluzioni che generano incertezza, se non sconcerto, per l’improvvisazione e il pressappochismo manifestato, e profonda preoccupazione tra gli operatori/trici e per la sorte stessa dei Servizi Socio Sanitari del XIII Municipio - Distretto 2.
Pur consapevoli dell’ insieme delle difficoltà di natura economico/finanziaria, tecnico/operativa, queste, avrebbero potuto essere, in parte, affrontate e superate, attraverso il confronto, il coinvolgimento, la partecipazione degli operatori/trici interessati, delle Associazioni dei cittadini/utenti e delle Organizzazioni Sindacali.
Ciò è avvenuto solo in parte, grazie, soprattutto, all’azione e all’iniziativa delle R.S.U. che, su queste questioni ha promosso e avviato un percorso di partecipazione e coinvolgimento degli stessi operatori/trici, favorendo un confronto, con il quale si sono discusse e affrontate, insieme ai Direttori del Distretto 2 e del Dipartimento di Prevenzione, problematiche, avanzate proposte, indicate possibili soluzioni.
Si deve proprio a ciò, se alcune di queste proposte, come quelle riguardanti la collocazione del TSMREE, che necessita almeno di circa 12/13 stanze per garantire adeguati livelli qualitativi/quantitativi, in una parte dei locali dell’ANFFAS, con la disponibilità ed il contributo della stessa Associazione e del XIII Municipio, stanno portando a dei risultati che devono comunque essere ancora definiti. A tal fine, si richiama ad un continuo e costante impegno ed iniziativa da parte di tutti i soggetti interessati per poter giungere, in tempi brevi, ad un positiva conclusione, senza la quale il destino di un Servizio così delicato ed importante, riteniamo, sia realmente in pericolo.
Pensiamo che proprio per la natura della complessità e delle problematiche sulla collocazione e sul trasferimento dei servizi e la portata delle decisioni legate a tali soluzioni, il confronto doveva vedere impegnata l’insieme della Direzione Generale per evitare proposte ed indicazioni frammentate e prive di qualsiasi oggettivo riscontro, atteggiamenti dilatori, balletti e scarichi di responsabilità in modo da poter pervenire ad un piano razionale e funzionale adeguato alle necessità. Si è assistito, invece, purtroppo, a confronti ed incontri che, se pur utili, risultavano parziali e frammentari perché riguardavano ed investivano Organi Aziendali che hanno, in realtà, solo il compito ed un potere esecutivo delle indicazioni e delle decisioni prese dalla Direzione Aziendale, senza che mai si potesse delineare ed affrontare una visione d’insieme dell’intera problematica.
Le comunicazioni, le informazioni di cui si viene in possesso risultano, a tutt’oggi, essere solo quelle date in passato a mezzo stampa dalla Direzione Aziendale o che circolano per canali e livelli esclusivamente informali.
Tra le poche e forse uniche certezze c’è quella dell’imminente ( ottobre ? ) trasferimento del Consultorio Familiare di Ostia presso il prefabbricato allocato all’interno dell’Ospedale G.B. Grassi. Se pur, questa soluzione comporterà un restringimento degli spazi per le attività del Consultorio stesso, pensiamo possa momentaneamente rappresentare una soluzione dignitosa, fermo restando che vanno date tutte le garanzie affinché gli operatori/trici, le funzioni e le attività dedicate al Consultorio restino completamente disgiunte e separate dalle attività e dalle funzioni della Struttura Sanitaria Ospedaliera.
Per quanto riguarda, inoltre, i Servizi e le attività presenti nel Presidio S. Agostino restano da definire, invece, tutta una serie di questioni legate, non solo ai tempi ed ai modi dei trasferimenti dei Servizi stessi, ( Immunoprofilassi, Medicina Preventiva, Sale Vaccinali, U.O.C. Malattie Infettive / CO.MA.VI. ), ma alla loro stessa collocazione.
Tra le varie proposte emerse, si è parlato dei locali di Via Cagni, ma i lavori di ristrutturazione, adattamento e messa a norma degli spazi non risultano essere ancora iniziati e, se tutto procederà per il meglio, non se ne parlerà, comunque, prima della prossima estate.
Alcune notizie davano per certo, inizialmente, il trasferimento dell’Immunoprofilassi, della Medicina Preventiva, della U.O.C. Malattie Infettive ( CO.MA.VI. ), ( di questo servizio si era deciso, per settembre, anche il trasferimento, in una stanza all’interno dell’Ospedale G.B. Grassi, poi forse rientrato perché successivamente risultato inadeguato ed insufficiente?! ) nei locali, ancora in via di ristrutturazione di V.le delle Repubbliche Marinare / V.le Vasco de Gama, ma, anche questi, risulterebbero insufficienti ed inadeguati ad accogliere l’insieme dei servizi, tenuto conto che, all’interno di quei locali, dovranno trovare sistemazione, anche ( quanti ? come ? ) i servizi e gli uffici del Dipartimento di Prevenzione attualmente presenti nella Sede di Via Lungomare Paolo Toscanelli, 72 dove, per i ritardi nella consegna dei locali di Viale Vasco De Gama e Repubbliche Marinare, verrebbero pagate enormi somme di danaro a causa delle penali per finita locazione.
Risorse economiche che, pensiamo, possano e debbano essere destinate all’individuazione di locali dove potrebbero trovare sistemazione alcuni dei servizi in questione.
Come si evince da questa parziale disamina la situazione del trasferimento e della collocazione dei Servizi presenti nel presidio S. Agostino sembra lontana da una positiva e risolutiva soluzione.
Pensiamo che L’Azienda USL RM/D, in tutte le sue articolazioni, debba dire con chiarezza quali sono le intenzioni e le proposte, sia in merito ai trasferimenti e alla collocazione dei Servizi e delle attività, che in merito alla ristrutturazione ed ai destini della struttura Sant’ Agostino, anche per evitare ed impedire i rischi, una volta chiuso, di un suo completo e definitivo abbandono, con il pericolo che tale eventualità possa rappresentare motivo e “ giustificazione “, per qualcuno, per una messa in vendita della struttura, con il conseguente ricorso ad operazioni speculative e privatistiche, che determinerebbero per il territorio una grave, ulteriore perdita degli spazi e delle poche strutture esistenti ai fini degli interessi e degli usi pubblici per i quali, la stessa, da sempre è stata destinata.
La chiusura del Sant’Agostino, così come prevista ed annunciata, qualora non fosse accompagnata da un’idonea ed adeguata individuazione e collocazione dei Servizi e delle attività, ivi esistenti, sarebbe un atto di grave irresponsabilità e risulterebbe ingiustificabile dopo che, in tutti questi anni ed in tutto questo tempo, si sono annunciate e propagandate scelte ed iniziative che lasciavano intendere ad uno sviluppo e ad un potenziamento dell’insieme dei servizi e delle attività. Ciò, soprattutto, dopo che la struttura è stata lasciata nel suo più completo abbandono e degrado senza, peraltro, produrre e promuovere un programma organico ed un piano reale ed efficace di intervento, atto all’individuazione di locali e sedi idonee, nel rispetto delle professionalità degli operatori/trici tutti e, soprattutto, delle esigenze, dei bisogni e dei diritti di salute dei cittadini/utenti.
Sarebbe, quindi, grave ed inaccettabile che si pervenisse alla chiusura della struttura, magari adducendo strumentalmente motivi di inagibilità dovuti , magari, a qualche “ problema tecnico “ in modo da poter giustificare soluzioni e sistemazioni “ provvisorie “ ed approssimative tenuto altresì conto che, proprio nel corso dell’anno, si sono effettuati lavori, con conseguente dispendio di risorse economiche, di sistemazione delle stanze del T.S.M.R.E.E. e della U.O.C. Malattie Infettive ( CO.MA.VI. ) e si sono trasferiti, presso la stessa struttura, “ provvisoriamente “ dalla Sede di Via di Casal Bernocchi, i Servizi della Medicina Preventiva ( ex Area Territoriale ), della Direzione del TSMREE e il Coordinamento Distrettuale di Servizio Sociale, peraltro collocati in locali inidonei e non a norma.
Pensiamo che la chiusura del Presidio debba e possa avvenire progressivamente e contestualmente solo dopo e quando siano state individuate, indicate e rese possibili e praticabili le alternative idonee in grado di impedire la frammentazione delle attività e dei servizi primari, garantendone la necessaria ed indispensabile continuità nell’ambito socio sanitario territoriale in cui operano.
Si ritengono, pertanto, inaccettabili soluzioni, anche a carattere provvisorio, come quelle che sono state, in maniera informale, paventate, di un trasferimento delle Vaccinazioni, attualmente presso il Presidio S. Agostino, nei locali del Poliambulatorio, in via di ristrutturazione, di Ostia Antica. Tale, eventuale ipotesi, tenuto conto che il Servizio di Vaccinazioni avrebbe almeno bisogno di 2/3 Sale Vaccinali, di un’ampia stanza per la Sala d’attesa, di una stanza per l’infermeria e una stanza per l’attività amministrativa, adibita anche per gli appuntamenti telefonici, oltre a ritardare o rendere impraticabile e difficoltoso il trasferimento dei servizi per i quali tale struttura è stata destinata, recherebbe seri disagi e difficoltà per i cittadini/utenti, in particolare donne e bambini/e, spesso muniti di passeggini, che si troverebbero a recarvisi. Infatti i collegamenti sono possibili attraverso solo poche linee di trasporto ( linea 04 da Ostia e da Acilia ) o tramite la ferrovia Roma Lido costringendo, gli stessi, ad attraversamenti difficoltosi, se non pericolosi, ed esposti ad eventuali condizione atmosferiche avverse.
Va fatto presente che anche per coloro che si recassero presso il suddetto presidio con la propria automobile, numerose sarebbero le difficoltà di posteggio in prossimità del suddetto presidio, per la carenza ed insufficienza dei parcheggi nella zona. L’altra ipotesi affiorata, sempre in modo informale, è quella di collocare le sale vaccinali all’interno dell’Ospedale G.B. Grassi, ma esistono le condizioni e soprattutto gli spazi necessari?
Pertanto, considerata, a nostro parere, impraticabile la suddetta ipotesi e qualora risultasse impossibile collocare il Servizio di Vaccinazioni di Ostia all’interno dei locali in via di ristrutturazione di V.le Vasco De Gama, si suggerisce il trasferimento o in nuovi locali eventualmente da acquisire o , in alternativa, nei locali di Via U. Cagni, chiaramente verificandone le compatibilità e la corrispondenza con le leggi e le normative vigenti, nonché l’adeguatezza funzionale, attivando tutte le iniziative e le procedure d’urgenza affinché vengano effettuate tutte le verifiche e tutti i lavori necessari.
Restano tuttora da definire la collocazione dei Servizi U.O.C. Malattie Infettive ( CO.MA.VI ), per i quali necessitano di almeno 4/5 stanze ( sala visite, sala consegna referti / conseling, sala colloqui psicologici, archivio e sala d’attesa ); la Direzione Immunoprofilassi per la quale necessitano di almeno 3/4 stanze ( personale, server, stampante/fax/archivio); Medicina Preventiva Distretto 2 e Medicina Preventiva ( ex Area Territoriale ) per le quali occorrono almeno 5/6 stanze, tenuto conto che sono presenti anche 7 unità di personale.
Per questi Servizi era stata avanzata l’ipotesi di inserimento nei locali ristrutturati di V.le Vasco De Gama / V.le Delle Repubbliche Marinare. Tale ipotesi non è mai stata formalmente e ufficialmente abbandonata. Si ritiene superata? Quali sono le ragioni ?
Restano pertanto da conoscere gli eventuali motivi e, in caso contrario, se l’insieme dell’attività, degli spazi e dei servizi siano compatibili con i locali in questione ed eventualmente dove si pensa di collocarli.
Pertanto, considerato che, allo stato attuale, non si conosce la data di avvio dei lavori di ristrutturazione del Presidio S. Agostino, la chiusura della struttura non può avvenire prima che sia stata individuata, con certezza, la collocazione idonea per tutti i servizi interessati.
Si chiede, a tal fine, di promuovere ed attivare tutte le iniziative e le procedure, come questa O.S. ha più volte segnalato e sollecitato, atte a realizzare quegli interventi a garanzia delle condizioni igienico/sanitarie, di tutela e sicurezza, come previsto dalle normative e dalle leggi vigenti, eliminando, soprattutto, quelle situazioni di maggior disagio e rischio per gli operatori/trici e per gli stessi cittadini/utenti (es. rimozione delle batterie di alimentazione, inutilizzate, giacenti in prossimità delle sale vaccinali e del materiale edile sul piazzale antistante,manutenzione e controllo per l’accensione dell’impianto di riscaldamento, rimozione dei pannelli di ETERNIT, ecc. ).
A tale proposito si suggerisce, inoltre, una volta trasferito il Consultorio Familiare ivi presente, l’utilizzo di quelle stanze per quei servizi e per quelle attività che attualmente operano in condizioni di maggior disagio ed inagibilità, quali la Direzione del TSMREE, attualmente collocata in un salone al pian terreno, la Medicina Preventiva e le attività per le terapie individuali del TSMREE, collocate nel lato sx primo piano rialzato.Tale soluzione permetterebbe, anche, la chiusura definitiva di un ala dello stabile.
Si chiede, inoltre, onde evitare disagi e disservizi, già altre volte verificatesi, una tempestiva programmazione, organizzazione ed informazione pubblica dei servizi che verranno trasferiti, assicurandone la completa funzionalità ed operatività istituendo, in tempi e modi idonei, gli opportuni allacci delle linee telefoniche, dei collegamenti in rete e delle attrezzature informatiche.
La situazione dei Servizi Socio – Sanitari Territoriali evidenzia elementi di criticità e difficoltà anche e soprattutto nell’entroterra dove si è registrato, nell’ultimo ventennio, il maggior numero di nuovi insediamenti abitativi.
Malgrado alcune funzioni ed attività, attualmente presenti nel Presidio AUSL di Via Paolini, troveranno sistemazione e collocazione nelle sedi, ancora in via di ristrutturazione, ad Ostia Antica, l’insufficienza e l’inadeguatezza dei Servizi, in questa parte del nostro territorio, è sempre più grave e fonte di disagio per gli operatori/trici e, soprattutto, per i cittadini/utenti.
Il Consultorio Familiare e il Servizio di Vaccinazioni di Acilia attendono l’annunciato trasferimento nei locali dell’ex Pronto Soccorso in Largo da Montesarchio, dove i lavori di ristrutturazione sono stati sospesi e non ancora ripresi a causa del crollo di un solaio che ha causato anche il ferimento di un funzionario dell’Azienda.
Non si conosce ancora come e se questi Servizi verranno collocati all’interno della suddetta struttura e se saranno dotati di tutti gli spazi idonei ai fini di una corretta ed adeguata funzionalità quantitativa / qualitativa.
Nel frattempo il Servizio di Vaccinazioni soffre di una inadeguatezza ed insufficienza di spazi ( due sole stanze, senza sala di attesa ) che rendono l’attività sempre più gravosa, costringendo, anche, operatori/trici ed utenti a numerosi disagi e a spostarsi ad Ostia una volta a settimana per effettuare le sedute vaccinali necessarie a coprire le richieste.
Il Consultorio Familiare di Acilia risente di un aumento delle richieste dovuto al maggior numero di popolazione residente che si rivolge a questo servizio con conseguente allungamento dei tempi di attesa. Si coglie l’occasione, inoltre, per segnalare che da circa sei mesi è danneggiata la centralina telefonica che permetteva lo smistamento delle chiamate in entrata ed in uscita verso i diversi operatori/operatrici. Ciò provoca notevoli disagi e difficoltà nel garantire una continua e corretta comunicazione sia nel rispetto della privacy che nello svolgimento del lavoro perché gli operatori/trici si trovano costretti ad utilizzare l’unica linea funzionante che è quella della segreteria e dell’accoglienza.
E’ inammissibile che in un servizio pubblico siano necessari tempi così lunghi per provvedere alla soluzioni anche di tali problematiche.
Situazioni di altrettanti disagi e difficoltà per la carenza e l’inadeguatezza degli spazi vengono vissuti dagli operatori/trici e dei cittadini/utenti del TSMREE e del CSM di Acilia costretti entrambi ad alternarsi tra i diversi operatori/trici nelle poche stanze a disposizione.
Tale situazione, che ha indubbiamente ragioni e responsabilità storiche, evidenzia non solo la necessità di un potenziamento dei Servizi, ma anche l’adeguamento degli spazi e delle sedi esistenti.
Certamente ciò può essere possibile solo attraverso uno studio, un’analisi ed una programmazione sia del Territorio che dei bisogni ad esso connessi, cercando, inoltre, di individuare, fin d’ora, nei nuovi insediamenti edilizi/abitativi spazi e strutture che possano permettere un’articolazione capillare ed un potenziamento dei Servizi Socio –Sanitari.
A tale proposito la ventilata ipotesi/proposta di un utilizzo a tal fine di una parte dell’edificio attualmente in dotazione della Guardia di Finanza, nella zona dell’Infernetto, pensiamo, che non debba e non possa essere considerata sostitutiva né dei servizi attualmente presenti nell’entroterra, che di quelli presenti sul Litorale.
Qualora si optasse in tal senso, si priverebbero, infatti, intere zone di strutture socio – sanitarie, oltre a rendere difficoltoso il raggiungimento di tali sedi in zone così isolate e prive di adeguati collegamenti di trasporto e viari.
Il solo ruolo che questa ipotesi può assolvere è quello di andare a colmare un vuoto in una parte di territorio in continua espansione, ma non certo di sostituzione delle strutture e dei servizi esistenti.
Pensiamo che le problematiche qui sopra parzialmente riportate possano rappresentare un contributo all’analisi, alla riflessione, nonché alla discussione e al confronto sullo stato dei Servizi Socio – Sanitari nel Territorio del XIII Municipio – Distretto 2, per valutarne e migliorarne la loro efficienza, la loro funzionalità ed umanizzazione.
Confronto in grado, anche, di rimettere al centro dell’iniziativa Istituzionale, Sociale/Culturale, Politica e Sindacale le condizioni materiali di vita delle persone, per ripensare e ridisegnare l’idea stessa di Città, e per il quale impegneremo il nostro essere ed il nostro agire sindacale.

Distinti saluti

p. I COBAS AUSL RM/D
I Delegati R. S. U.
Antonio Nocera – Cesare Morra - Ivano Piermattei
Numero prot. 79158 AUSL RM D del 30.9.08
Numero prot 82961 13 municipio del 30.9.08

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