martedì 18 novembre 2008

CONTINUANO LE PRATICHE CLIENTELARI ALLA AUSL RM D NUOVA PRESA DI POSIZIONE DEI NOSTRI DELEGATI COBAS NELLA RSU AZIENDALE PER UNA DIFESA DEI SERVIZI




Roma, 17/11/2008
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Blog: listacobasrmd.blogspot.com


Al Direttore Generale AUSL Roma D
Dr.ssa Giuseppina Gabriele
Al Direttore Amministrativo
Dr. Antonio Scuteri
Al Direttore Sanitario
Dr. Maurizio Rango
Al Direttore Area Risorse Umane e A.G.
Dr. Filippo Coiro
Al Dirigente U.O.C. Reclutamento e Stato
Giuridico del Personale Dipendente
Dr.ssa Giuditta Del Borrello
Al Dirigente S.A.I. Aziendale
Dr. Andrea Tranghese
e,p.c. Al Presidente della Regione Lazio
On. Piero Marrazzo
Al Coordinatore R.S.U.
Eugenio Bellomo
Oggetto: Gestione Risorse Umane. Trasferimenti - mobilità interna.
Scrivente O.S., fa seguito alla nota Prot. AUSL RM/D n° 44753 del 29/05/2008, nella quale, nel segnalare la grave carenza del personale tecnico, amministrativo e socio - sanitario nei vari servizi, uffici e strutture dell’ AUSL RM/D si evidenziava anche l’uso distorto e discrezionale, al di fuori di ogni buona regola di confronto e di trasparenza, nell’uso e nella gestione delle Risorse Umane in merito agli spostamenti, ai trasferimenti, agli incarichi, alle assunzioni ( v. immissioni dal S. Lucia ), ai Comandi e alle Consulenze.
A tale proposito si chiedeva altresì di conoscere la movimentazione del personale in entrata ( Comandi, Consulenze, Incarichi, Assunzioni, Trasferimenti, ecc.) avvenute presso l’Azienda AUSL RM/D, dal 2006 ad oggi, specificando ruolo, qualifica, professione, sede e servizio di assegnazione.
Si deve purtroppo constatare che, a tutt’oggi, non sono pervenute alcune risposte e questo, oltre a rappresentare un elemento elusivo ed omissivo, anche in merito ai doveri ed ai principi di informativa verso le istanze sindacali, denota la completa assenza di rispetto e sensibilità per il confronto democratico, per le relazioni sociali e le prerogative sindacali. Ciò evidenzia ancor più, al di là di generiche dichiarazioni di principio e di facciata, oggi tanto in voga, come, su scelte che riguardano la gestione della Pubblica Amministrazione, dei Servizi e della loro funzionalità, efficacia ed efficienza, si continuano a perseguire comportamenti e scelte dettati solo ed esclusivamente da logiche arbitrarie e discrezionali, in spregio a norme ed accordi sindacali e al di fuori di ogni regola di confronto, che nulla hanno a che vedere con una corretta, trasparente, democratica e partecipata gestione della Cosa Pubblica.
Le condizioni di difficoltà e di criticità nelle quali versano i Servizi tutti, legate alle sempre più evidenti difficoltà economico/finanziarie, alla carenza degli organici, alla inadeguatezza degli strumenti necessari allo svolgimento dei rispettivi lavori (qualità e insufficienza del sistema informatico, carenza materiale sanitario, tecnico/amministrativo, ecc. ) compromettono, non solo la qualità e la quantità delle attività e delle prestazioni, ma determinano ritmi e condizioni di vita e di lavoro per i singoli operatori/trici difficili da sostenere, con rischi per la salute e per le loro stesse condizioni psico - fisiche.
Tali condizioni, proprio in presenza di una dichiarata gravosa situazione economico/finanziaria, richiederebbero comportamenti oculati e scelte in merito all’uso, alla gestione e alla distribuzione delle Risorse Umane, dettate e mirate ad una più equa distribuzione e razionalizzazione in rapporto ai ruoli, alle qualifiche, alle competenze, alle professionalità delle rispettive assegnazioni e collocazioni, partendo dalle priorità delle attività e dei singoli servizi. Ciò, nel rispetto degli accordi, ultimo quello sottoscritto e ratificato nel Verbale d’Intesa tra l’Azienda AUSL RM/D e le RSU in data 12/02/2008.
L’osservanza delle normative e dei regolamenti contrattuali, dei principi e delle regole di consultazione ed informazione, dell’espletamento di tutte le procedure tecnico/amministrative basate su criteri di correttezza e trasparenza ( graduatorie, avvisi e bandi di mobilità, ecc. ), nel pieno ed esclusivo rispetto dei principi di equità, correttezza e trasparenza, sono condizioni necessarie per ridare certezza del diritto, e fattibilità nell’esercizio del potere di organizzazione, di gestione degli uffici e dei servizi e di ottimizzazione delle attività. Ciò allo scopo di conseguire il migliore e più funzionale inserimento del personale, in rapporto alle dotazioni e alle carenze organiche, all’organizzazione del lavoro e per una crescita professionale/lavorativa di tutti/e gli operatori/trici così da dissipare ogni comprensibile dubbio su atteggiamenti autoritari, vessatori e/o clientelari, più volte ed in varie occasioni palesati.
Basti pensare, a tale proposito, che, ancora oggi, gli innumerevoli provvedimenti legati agli spostamenti, alle mobilità e ai trasferimenti avvengono, in maniera completamente deregolamentata senza alcuna preventiva e successiva informazione, magari per la sola ed esclusiva volontà e decisione di singoli Dirigenti, e senza che ci sia la possibilità di conoscerne ragioni, criteri e priorità.
Tali provvedimenti apparirebbero, pertanto, dettati solo ed esclusivamente da scelte e logiche clientelari, di “ favore “ e/o punitive determinate, spesso , peraltro, da mere “ trattative private “, con il risultato che ad alcuni dipendenti è concesso di trasferirsi, anche più volte, magari senza neanche aver presentato formale domanda, rispetto ad altri che, nel corso degli anni, pur avendo manifestato l’esigenza di un cambio e di un trasferimento, divengono “ ostaggio “di “esigenze di servizio “ a volte improcrastinabili altre volte, invece…., no !
L’inosservanza, la violazione sistematica, il mancato rispetto degli accordi sindacali, l’inadeguatezza, se non la vera e propria assenza di regole, normative e di strumenti che diano trasparenza e certezza del diritto, determinano, di fatto, comportamenti discrezionali generando nei lavoratori/trici, condizioni di completa sudditanza e sottomissione, inducendoli, in questo modo, a ricercare “ strategie “ personali e/o a rapporti esclusivamente personalistici, “ prigionieri” magari, di zelanti esponenti e Dirigenti Aziendali che pensano di possedere e, quindi, esercitare, in modo spesso autoritario, il Potere Assoluto nella vita e nei destini lavorativi delle persone, e/o di rappresentanti politici e sindacali, nella speranza e nell’aspettativa di potersi vedere riconoscere e affermare bisogni e diritti altrimenti negati.
Anche quando si è cercato di dare, per alcuni trasferimenti, una parvenza di trasparenza ed ufficialità ( v. Avviso di Mobilità per il Personale Amministrativo ) attraverso bandi ed avvisi pubblici, questi, sono stati carenti, sia sotto l’aspetto della tempestiva e della capillare informazione e diffusione in tutti gli uffici e le sedi Aziendali, sia per la mancanza di chiarezza e trasparenza degli atti, delle scelte e dei criteri adottati. Ciò ha lasciato spazio ad applicazioni interpretative con un ampio potere discrezionale nella formazione delle graduatorie, nelle scelte e nelle collocazioni, non indicando e specificando, peraltro, nell’avviso di mobilità stesso, né le funzioni, né i ruoli e né, tanto meno, le qualifiche da ricoprire. Per non parlare, poi, dei tempi per la presentazione delle domande, da parte degli/delle interessati/e, ( 10 giorni dalla pubblicazione del bando di mobilità del personale amministrativo ) e non è un caso, pensiamo, che siano state poche le domande presentate.
Per quanto riguarda, invece, le figure pervenute dall’Istituto S. Lucia, ( circa 32 unità ) c’è da sottolineare come, l’immissione del suddetto personale, sia avvenuta in modo sotterraneo, senza alcun confronto finalizzato all’individuazione delle effettive carenze e criticità esistenti in materia di dotazione organica, non permettendo quindi né un corretto e funzionale inserimento di queste figure professionali, né i trasferimenti a domanda, attraverso regole certe e condivise, delle unità lavorative già presenti.
E’ ancora da chiarire, peraltro, se, queste assunzioni/trasferimenti, siano corrispondenti ai criteri e alle normative vigenti riguardanti le assunzioni nella Pubblica Amministrazione e l’istituto della mobilità, ( richiesta presentata anche dall’ O.S. C.I.S.L. in data 17/05/2007, Prot. AUSL RM/D n° 40638 ).
Non si può, inoltre, proprio perché attinente ai temi qui trattati, in merito alle problematiche sulla Gestione delle Risorse Umane, non segnalare il modo, i tempi, i criteri con i quali, con le “Delibere Balneari” n° 583 del 27/07/2006 e n° 640 del 24/08/2006 e n° 645 del 28/08/2006, si è proceduto al bando di selezione per l’attivazione del Cantiere Scuola Lavoro che, di fatto, ha escluso dalla possibilità di partecipare, anche per il criterio della “ Residenza Territoriale AUSL”, considerato anche il periodo estivo e per l’assenza di una tempestiva e diffusa informazione, quanti sarebbero stati interessati, primi fra tutti/e anche molti/e di quei lavoratori/trici che da anni lavorano nell’azienda in condizioni di precarietà.
E’ lecito avere qualche dubbio sui modi e sulle scelte che hanno portato a tali decisioni anche se sono sempre condivisibili provvedimenti mirati alla stabilizzazione del personale, come quello approvato con Deliberazione n° 635 del 13/08/2008, che ha riguardato le 10 unità di personale del Cantiere Scuola Lavoro.
Un’altra questione che merita attenzione ed esigenza di chiarezza e trasparenza è quella riguardante il personale entrato in regime di Comando e gli eventuali rapporti di Consulenza all’interno dell’Azienda: è possibile conoscere con esattezza quanti e quali sono?
Così come sarebbe lecito conoscere quali e quanti sono gli incarichi, formalmente ed “informalmente” rilasciati dall’Azienda!
A quali logiche di risparmio, razionalità, efficacia, efficienza, ottimizzazione e priorità risponderebbero, per esempio, scelte che vedono addirittura assegnare unità in comando per compiti e attività ( vedi Rassegna Stampa, Formazione, ecc. ) che poco o nulla hanno a che vedere, con la carenza degli organici e con le diverse carenze, priorità ed esigenze esistenti nei vari servizi socio – sanitari e nelle diverse attività tecnico/amministrative? Per di più quando tali scelte non corrispondono talvolta ai ruoli e alle qualifiche di appartenenza.
Tali scelte e comportamenti non trovano neanche giustificazione nella motivazione che il personale in entrata sostituirebbe numericamente il personale in uscita nel corso di questi anni. Infatti, quante e quali unità sono andate a coprire effettivamente i ruoli, le qualifiche, le attività e le funzioni dei dipendenti cessati e/o trasferiti?
Dovremmo pensare che questo è solo il frutto di uno stato di confusione, approssimazione e pressappochismo? O, forse, è questo ciò che si vuole, in modo da poter affermare, difendere, attraverso una precisa “Strategia di Gestione”, un’idea proprietaria e feudale della “ Cosa Pubblica”: una rete di piccoli/grandi interessi, particolarismi, clientele, che non esita ad usare forme sottili di “ pressione “ e di “ricatto” utilizzando, anche al di fuori di ogni regola di diritto e trasparenza, la Gestione delle Risorse Umane e Professionali, come strumento di “controllo totale”, così da salvaguardare logiche, appetiti ed interessi Aziendali/Politici/Sindacali, per non disturbare i “ conducenti “?
E’ forse un caso che a tutt’oggi non si conoscono formalmente, il numero delle persone in entrata ( solo dal 01/01/2008 sarebbero circa 104 persone ) i trasferimenti e gli spostamenti realizzati, le assunzioni avvenute, i criteri e le priorità di assegnazione né, tanto meno, il ruolo, la qualifica del personale interessato e la loro destinazione?
L’assenza di una preventiva, dettagliata ed esauriente, informazione sulla movimentazione del personale in merito agli spostamenti e alle mobilità effettuate ed in via di imminente e prossima realizzazione, è una palese ed inaccettabile violazione degli accordi sindacali sulla mobilità, ribaditi, anche, nel verbale d’intesa del 12/02/2008 con le R.S.U. .
Le problematiche sopra esposte pongono l’attenzione sull’esigenza di affermare e realizzare principi e criteri di trasparenza e confronto nella Gestione delle Risorse Umane, sia in rapporto alle necessità organizzative dell’Azienda, alle carenze degli organici, ai carichi di lavoro, anche per meglio ottimizzare le diverse conoscenze, competenze e professionalità che alla tutela e alla difesa dei diritti dei singoli lavoratori e lavoratrici, nonché per rispondere a quei criteri di risparmio, di razionalizzazione e ottimizzazione delle risorse umane e di lotta agli sprechi.
A tali principi e criteri sembrano, solo ora, richiamarsi anche alcune delle recenti disposizioni in materia di Assestamento di Bilancio diramate dalla Regione Lazio per far fronte alle difficoltà di natura economico/finanziaria della Sanità Regionale. Una situazione di crisi e difficoltà della quale conosciamo la provenienza e le responsabilità dei Governi Nazionali, della precedente Giunta Regionale e delle passate Gestioni Aziendali, ma che, pensiamo, non abbiano trovato, anche, una volontà ed una capacità di risposta nelle politiche sociali e sanitari dell’attuale Governo della Regione Lazio.
Pensiamo non siano state attuate sufficienti forme di controllo sull’operato delle Aziende Sanitarie rilevando e contrastando realmente le vere fonti di spreco e di disservizio presenti nella Sanità ( appalti, consulenze, incarichi, finanziamenti alle strutture private, esternalizzazioni, ecc. ).
Oggi, dopo il dicktat / ricatto del Governo Berlusconi si cerca di correre ai ripari, dichiarando una generica lotta agli sprechi e lo si fa, in accordo con lo stesso Governo, attraverso il piano di rientro del deficit finanziario ed il Piano Sanitario Regionale con interventi che porteranno, di fatto, a tagli e risparmi che peseranno e graveranno sulle condizioni di vita e di lavoro, sulle garanzie e sui diritti degli operatori/trici e sui cittadini, con la riduzione dei posti letto, il blocco delle assunzioni e della stabilizzazione dei lavoratori/trici precari e la reintroduzione dei ticket sui farmaci, ecc..
La situazione e le problematiche, sopra rappresentate, pensiamo, richiedano interventi e risposte immediate.
Questa O.S. si riserverà di intraprendere le iniziative che riterrà più opportune qualora, tali problematiche, venissero, ancora una volta eluse e disattese.
Distinti saluti
Prot. AUSL RM/D
n° 94759 del 17/11/2008

p.il COBAS AUSLRM/D
I Delegati R.S.U.
Antonio Nocera - Cesare Morra- Ivano Piermattei

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