mercoledì 27 febbraio 2008

RICEVIAMO E VOLENTIERI PUBBLICHIAMO QUESTE IMPORTANTI CONSIDERAZIONI IN DIFESA DELLA LEGGE 194 NON RITUALI

Dopo anni di partecipazione attiva,sia come donna che come operatrice,dopo manifestazioni e cortei ,sento di dover fare alcune riflessioni in merito alla legge 194\78.L'impianto giuridico è certamente buono in quanto garantisce, per la scelta di una donna , che decide di interrompere la gravidanza ,quasi totalmente assistenza sanitaria e psico-sociale, gratuità e sicurezza.E' superfluo quindi ribadire l'importanza storica di tale diritto che viene riconosciuto e tradotto in un percorso assistenziale.Sono anni,però,che a causa dei continui attacchi clericali e di opportunisti politici di turno, siamo ridotti, anche noi,a difendere la parziale libertà delle donne.Ci accontentiamo nel considerare l'autodeterminazione rispetto all'aborto come una conquista sociale.
Mi permetto,solo con poche persone,di esprimere la mia amarezza per la negazione totale dell'autodeterminazione di chi un figlio lo vorrebbe,di chi in gravidanza viene ancora licenziata,di chi per lavorare mette le proprie ovaie continuamente a riposo.In questo paese,dove l'assistenza sanitaria è comunque garantita,si apre sempre più la voragine di un'assistenza sociale inesistente.
Battiamoci,quindi,per garantire non solo la libertà di scelta sui propri corpi ma quella sulla propria esistenza come "persone".Ho parlato con centinaia di donne in questi anni,ho ascoltato chi va ad abortire,chi va a partorire...chi vive con disperazione momenti difficili ,in solitudine.Spesso sono salti nel vuoto ,senza paracadute.Noi dovremmo aiutare a rimuovere le cause per l'interruzione???noi ?Quante pensiamo che siano le donne che abortiscono per "motivazioni psicologiche"?Alle altre cosa possiamo offrire per non negare il desiderio di maternità? E' ovvio che non dobbiamo cadere in tranelli vaticani...ma proviamo a fare un salto di qualità ideologico quando parliamo di 194 !!!
ciao Annelise

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