mercoledì 13 febbraio 2008

VOLANTINO ANNIVERSARIO CPO OSTIA

COBAS AUSL RM D
IL 14 FEBBRAIO 2008 SI FESTEGGIA IL CINQUANTESIMO ANNIVERSARIO DEL CPO UN GIUSTO MOMENTO DI FESTA DEGLI UTENTI DEGLI OPERATORI E DEI CITTADINI TUTTI… MA PUO’ BASTARE?
Per contaIl CPO è sorto intorno agli anni ’50. Ospedale realizzato per la riabilitazione dei mielolesi, unica struttura nel suo genere nel centro- sud, è stato per molto tempo, un riferimento qualificato per le terapie e gli interventi necessari in seguito a traumi.
La struttura diveniva anche un centro importante per il recupero ed il reinserimento alle normali attività di vita e di lavoro, attraverso adeguati supporti psicologici e attività di socializzazione, comprese le attività sportive, al suo interno, infatti, aveva addirittura visto la nascita di una squadra sportiva, che partecipò a più edizioni delle paraolimpiadi vincendo molte medaglie e trofei.
Negli anni 70 per potenziare e qualificare ulteriormente la struttura viene deciso di realizzare il progetto per la costruzione di una nuova ala da destinare a ambulatori, palestra e piscina per le attività di recupero e di fisioterapia.
Alla fine degli anni 80, tra sprechi, ruberie, ritardi, errori nell’esecuzione dei lavori, il progetto viene portato a termine e solo negli anni ’91-’92, dopo 45 gg di lotta con l’ occupazione dei locali da parte dei lavoratori/trici , utenti, associazioni e cittadini, la palestra viene attivata, anche se la piscina non entrerà mai più in funzione per una sbagliata progettazione, anzi nel 2007 viene completamente ricoperta per trasformarla in lavanderia, magazzino e stanza del Direttore Sanitario.
Tra la fine del ’90 e gli inizi del 2000, dopo lunghe battaglie, da parte dei cittadini e degli utenti che ne denunciavano il continuo e progressivo abbandono e degrado, e varie Amministrazioni, il CPO, finalmente, viene ristrutturato, compresa la Sala Operatoria e il Servizio di Radiologia.
Oggi, si vuole inaugurare la “Casa Agevole”, struttura necessaria ed utile per il reinserimento sociale dell’utente, ma perché allora altre funzioni si chiudono? E non si mettono i servizi esistenti in condizioni di funzionare? Infatti:
· Apertura Reparto di degenza al 4° piano, ma con la chiusura del 1° piano , rimangano in realtà sempre 36 posti letto;
· Attività della Sala Operatoria ridotta ad una volta al mese con un solo chirurgo plastico con contratto Co.Co.Pro e un’ altro a consulenza, proveniente dal S.Eugenio una sola volta al mese;
· Grave carenza di personale Infermieristico, Medico e Fisioterapico ridotto ai minimi termini e quindi non in grado di garantire i livelli di Assistenza necessari per questo tipo di problematiche;
· Trasferimento senza nessuna logica presso il C.P.O. di Servizi quali Protesica, Guardia Medica notturna che tolgono spazi utili al potenziamento della struttura.
Chiediamo che venga dichiarato e fatto conoscere da tutti i livelli Istituzionali quale sia, nei tempi, nei modi, nelle risorse da investire ed utilizzare, il progetto per fare del C.P.O. una struttura d’eccellenza capace di rispondere ai bisogni e ai diritti di salute dei cittadini.
….Altrimenti sia dichiarato esplicitamente e senza ambiguità cosa si vuol fare di questa struttura….!
La Direzione Generale insieme alla Regione Lazio dà il via ai festeggiamenti cercando di mostrare il loro volto migliore con suoni, canti e sorrisi, tutto ciò che è necessario per dimostrare e per convincere che….VA TUTTO BENE..; TUTTI, SONO FELICI E CONTENTI….!
Noi che non vogliamo esser dei guastafeste, però, ci permettiamo di sollevare il tappeto e far vedere la polvere che sì vuole occultare, par carità nulla di particolare solo qualche dubbio, qualche obiezione sullo stato di cose esistenti provando semplicemente a dar voce a quel malcontento, a quel malessere diffuso, a quel dissenso, che in “qualsiasi modo” si cerca di nascondere, tacitare reprimere.
Da tempo. Ormai, andiamo segnalando e denunciando una gestione, quella della NOSTRA AUSL, caratterizzata da atteggiamenti dispotici, arroganti ed antisindacali, un clima, una “ cappa” che sta soffocando ed opprimendo l’insieme delle risorse umane e professionali, che genera una voglia di “fuga” di chi sente sulla propria pelle l’offesa, l’umiliazione nel vedere calpestata la propria professionalità, i propri diritti, la propria dignità :una logica di Dominio, di Comando, di “Controllo Totale” che muove fuori d’ogni principio e valore di condivisione e partecipazione democratica, che ferisce e calpesta i diritti e la dignità di coloro che ogni giorno cercano di garantire, tra enormi difficoltà per la carenza degli organici, per l’insufficienza dei servizi, delle strutture e delle attrezzature il diritto alla salute dei cittadini, quel diritto che pensiamo non sia un bene di consumo, una merce, ma un bene d’uso non negoziabile e mercificabile. che vogliamo difendere e valorizzare e per il quale continueremo a batterci.
Fino a poco tempo fa sembrava fossimo dei visionari solitari quando denunciavamo questa situazione e finalmente la RSU dell’AUSL RM D ha indetto lo stato d’agitazione su questioni che condividiamo totalmente e che richiedono un’immediata ed esauriente risposta; infine, l’altro giorno, anche l’Ordine dei Medici di Roma ha chiesto indagini sulla sanità del litorale al Presidente Marrazzo.
Pensiamo che gli operatori sanitari, ed in generale i lavoratori, le lavoratrici non abbiano nessuna responsabilità diretta sul degrado, sul pauroso deficit di 10 miliardi causato dalla gestione Storace, non è su di loro e sui cittadini che può ricadere il prezzo dei pesanti sacrifici in termini di minori prestazioni, di depotenziamento e di dequalificazione, dei servizi socio –sanitari pubblici.
Qualcuno ci spieghi, s’interroghi, come mai, nell’AUSL Roma D, mentre diminuiscono nel 2007, in rapporto al 2006, circa 100.000 prestazioni sanitarie in meno (esami diagnostici escluse le analisi di laboratorio), si fa in modo di potenziare e valorizzare una struttura convenzionata privata (Ospedale Luigi Di Liegro, ex POI) in una zona con la più alta concentrazione ospedaliera d’Europa (S. Camillo, Spallanzani; Forlanini) ?
E’ la cosiddetta Casta, o meglio le diverse Caste (Politiche, Economiche, Finanziarie e Vaticane) a decidere e determinare le scelte che riguardano i diritti e la salute delle persone? Pensate che possa bastare far “quadrare i conti” o raccontare la favola che avete “abbattuto le liste d’attesa” ,cancellando e smantellando il sistema delle prestazioni, per ricevere un parere ed un giudizio positivo sul vostro operato…? Vi potete considerare assolti da ogni critica e dissenso dopo che avete soffocato, deluso, umiliato ogni aspettativa e ogni speranza, dopo aver lasciato che la frustrazione, l’impotenza e il senso d’isolamento e solitudine prendessero il sopravvento nei sentimenti e nella coscienza dei lavoratori e delle lavoratrici?
Non si può tacere, non si può far finta di nulla, non si può non dire, chiaro, forte e senza ambiguità che, senza un aumento delle risorse umane e finanziarie, (nella nostra AUSL il personale del comparto dal 2001 al 2007 è passato da 1878 unità a 1822), senza adeguate politiche del personale, nelle sue varie qualifiche e professionalità, senza una Programmazione e organizzazione dei Servizi, da realizzare attraverso percorsi di Democrazia Partecipata, non vi può essere difesa e sviluppo dei Servizi Pubblici come beni comuni dettati e tutelati dalla Carta Costituzionale.
Dall’altra le poche risorse, del governo, in continuità con i precedenti, sono indirizzate in modo esponenziale verso le spese militari, a sostegno della Potenze Politiche /Economiche / Militari (v.. U.S.A.), mentre, da oltre due anni, i lavoratori del Pubblico Impiego sono senza contratto e gli strati più deboli della società (pensionati, anziani giovani, disoccupati, lavoratori/trici precari) vivono privi d’ogni tutela e ogni diritto e, in condizioni di grave disagio e precarietà.
Ci dichiariamo disponibili, sin d’ora, ad avviare un confronto, con le realtà sociali del territorio, con le forze sindacali e politiche, con le Istituzioni, tutte, convinti che un processo di verità su tutto e su tutte queste questioni sia l’unica strada da percorrere per contrastare la deriva, il declino morale, culturale, sociale e politico che sta soffocando il paese e per tentare di far nascere un movimento, riaccendere la speranza, che un mondo “Altro” si può ancora realizzare, ed è per questo che ha senso continuare a lottare cercando di costruire una Comunità ed una Società più Giusta e più Solidale.
tti: mail:listacobasrmd@gmail.com Roma 14.2.08 COBAS AUSL RM D
blog:listacobasrmd.blogspot.com

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