mercoledì 31 agosto 2011

I Cannibali

Dal 2009 cinquecentomila posti di lavoro in meno, solo quest’anno sono stati novantamila, ed il futuro non lascia intravedere, vista la possibile recessione, nessuna inversione di tendenza, questo mentre il Governo con l’ ennesima manovra economico-finanziaria, con il decreto di agosto, aggira, e di fatto cancella l’art.18, rendendo più facili i licenziamenti, annullando il Contratto Nazionale e sacrificando, in nome della crisi, diritti fondamentali delle lavoratrici e dei lavoratori (abolizione del 25 Aprile, 1 Maggio e delle festività civili, pagamento delle tredicesime subordinato al raggiungimento degli obiettivi, trasferimenti più facili, slittamento di 24 mesi del pagamento del TFR etc. etc. …) smantella, inoltre, i servizi sociali , privatizza e svende servizi, beni e patrimonio pubblico …….

E questo senza alcun intervento sulle ricchezze e sui patrimoni…..

Ora, non contenti, come cannibali, cercano anche di spolpare tutto ciò che è rimasto, pensano di rimettere mano alle pensioni, innalzando l’età pensionabile ed ipocritamente sostengono, mentendo sapendo di mentire, che tali interventi saranno di aiuto, non solo per affrontare e risolvere la crisi, ma anche ai giovani, mentre neanche nel più lontano orizzonte si intravede una politica che aumenterà l’occupazione e che favorirà la stabilizzazione dei migliaia dei giovani precari, attualmente esistenti.

In questa situazione, la CGIL, come se nulla fosse accaduto in questi mesi, e dopo aver firmato, con la CISL, la UIL, l’ UGL e la Confindustria un documento comune, minaccia di indire uno sciopero, inviando anche una lettera a CISL e UIL, ....

Ma per dire cosa?? Su quali punti, e con quali contenuti?

In realtà, pensiamo, stiano agendo non per contrastare realmente la manovra, la sua filosofia ed i suoi contenuti, ma per favorire ed accompagnare operazioni politiche, mascherate da possibili “Governi Tecnici e/o di Responsabilità” che di fatto non costituiranno una vera alternativa politica e sociale e pertanto non saranno in grado di affrontare le vere cause della crisi, che è soprattutto crisi di sistema e che, quindi, non può essere affrontata, né tanto meno risolta, con sotterfugi, accorgimenti di facciata, e, soprattutto, con le stesse politiche che l’hanno determinata.

Noi riteniamo, invece, sia necessario sviluppare tutte le iniziative possibili per realizzare un movimento di massa che, partendo dai Territori e dai posti di lavoro, sappia far nascere e crescere una forte mobilitazione per contrastare, impedire la definitiva approvazione di queste odiose misure e la realizzazione di una vera e propria devastazione sociale, in difesa dei diritti, della dignità e della libertà.
21 agosto 2011
Cobas Asl Rm/D

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