mercoledì 31 agosto 2011

Presidio Sant’Agostino – Progetto Casa della Salute della Donna e del Bambino – destinazione / collocazione attività e Servizi.

Al Presidente e Commissario alla Sanità della Regione Lazio
On. Renata Polverini
Al Direttore Generale AUSL Roma D
Prof. Ferdinando Romano
Al Direttore Sanitario Aziendale
Dr.ssa A. Rosalba Buttiglieri
Al Direttore del Distretto Municipio XIII
Dr.ssa Daniela Sgroi
Al Direttore Area Tutela della Donna e del Bambino
Dr. Pierluigi Palazzetti
Al Direttore del Dipartimento di Prevenzione
Dr. Claudio Fantini
Al Direttore f. f. U.O.C.I. Salute della Donna e del Bambino
Dr.ssa Patrizia Musacchio
Al Dirigente Responsabile U.O. Tutela Salute Mentale e
Riabilitativa Età Evolutiva
Dr. Enrico Nonnis
Al Dirigente U.O.C. Gestione Patrimonio Immobiliare
Ing. Domenico Di Nino
e,p.c Al Comitato a Difesa della Casa del Parto e dei
Servizi Materno - Infantile
Al Consiglio delle/i Delegate/i R.S.U


Questa O.S., ha avuto modo di rappresentare più volte in passato, attraverso diverse segnalazioni, la problematica della carenza e dell’inadeguatezza delle strutture nel Distretto Sanitario del XIII Municipio.
Particolare attenzione è stata rivolta al Presidio Sant’Agostino di Ostia in merito al trasferimento e alla sistemazione dei servizi lì precedentemente collocati ( v. Consultorio Familiare di Ostia, l’Immunoprofilassi / Vaccinazioni, TSMREE, Comavi, ex Medicina Preventiva) e per quanto riguarda la ripresa dei lavori stessi dopo la nota sospensione ( tra quelle inviate le note del 7.09.2010, Prot. Asl n° 80838 e del 14/01/2011 Prot. Asl n° 3329 Rm/D).
Nelle note si chiedeva, tra l’altro, di poter conoscere le intenzione e la programmazione Aziendale in merito alla realizzazione del Progetto della “Casa della Salute della Donna e del Bambino”, motivo stesso dello stanziamento e del finanziamento dei lavori di ristrutturazione e, soprattutto, di conoscere, viste le enormi difficoltà e gli evidenti disagi nei quali attualmente operano i servizi sopra indicati, i tempi e le modalità della definitiva ricollocazione dei Servizi lì precedentemente esistenti.
Tali questioni e le relative problematiche sono state anche al centro di partecipate iniziative pubbliche con richieste di chiarimenti e sollecitazioni da parte di molte realtà del Territorio ( v. Comitato a Difesa della Casa del Parto e dei Servizi Materno Infantile ) che hanno visto anche l’interessamento delle forze politiche del XIII Municipio.
Malgrado ciò a tutt’oggi, al di là di alcune generiche notizie, peraltro diramate e apparse a mezzo stampa, nessuna formale comunicazione ed informazione è pervenuta e non si sono potuti, quindi, conoscere nè i tempi certi dell’ultimazione dei lavori, né, tantomeno, fatto ancora più grave, le modalità di attuazione, con l’individuazione e l’assegnazione di spazi idonei ed adeguati, come previsto nel Progetto originale e dalle norme esistenti riguardanti l’accreditamento delle strutture sanitarie, della sistemazione e ricollocazione dei servizi, soprattutto, di quelli lì precedentemente esistenti quali il Consultorio Familiare di Ostia, il TSMREE, l’Immunoprofilassi/Vaccinazioni, oltre a quella fondamentale, ed imprescindibile, della destinazione e del pieno utilizzo della struttura pubblica Sant’Agostino.
Tra le intenzioni manifestate dall’Azienda, sempre a mezzo stampa ( Il Nuovo Giornale di Ostia del 12/07/2011 dopo di quello sul Messaggero del 2/09/2010 ) ci sarebbe quella del trasferimento, dei servizi e delle attività legate agli ambulatori di Medicina Specialistica, dalla sede di Via Paolini al presidio Sant’Agostino. Tale trasferimento sarebbe determinato dalla necessità di realizzare i lavori di ristrutturazione, soprattutto, quelli per la messa in sicurezza della struttura stessa, lavori peraltro già preventivati, annunciati e rinviati da tempo.
Questa O.S. esprimeva, a tale proposito, e specificatamente nella nota del 7.09.2010, Prot. Asl n° 80838, il timore che tale decisione, senza le opportune garanzie sui tempi, sui modi e, soprattutto sulla temporaneità del trasferimento in questione, in merito ai lavori di ristrutturazione della sede di Via Paolini, potesse compromettere, non solo il progetto della Casa della Salute della Donna e del Bambino, ma anche ostacolare un’adeguata ed idonea ricollocazione all’interno del Sant’Agostino, di quei servizi che lì si trovavano e che attualmente operano con particolari difficoltà e con enormi disagi per le/gli operatrici/tori e, soprattutto per i cittadini/utenti.
Timori e preoccupazioni che, oggi trovano fondamento anche nel fatto che al Progetto della Casa della Salute della Donna e del Bambino non è stata data definizione certa sia in merito ai servizi e alle specifiche attività che lì dovrebbero svolgersi, sia in merito all’individuazione delle risorse umane e professionali necessarie alla sua completa realizzazione e, di conseguenza, al pieno e completo funzionamento della struttura stessa secondo quanto già previsto ed approvato.
Si ricorda che il Progetto della Casa della Salute della Donna e del Bambino rispondeva agli obiettivi strategici del Piano Sanitario Nazionale 2003 – 2005 e agli obiettivi legati alla riorganizzazione e al potenziamento dei Servizi Territoriali con particolare riferimento a quelli riguardanti l’Area Materno Infantile e dell’Età Evolutiva. Ed è con queste premesse che venne individuato, una volta ristrutturato, il Sant’Agostino come un idoneo specifico spazio fisico per ospitare la Casa della Salute della Donna e del Bambino e il Centro per il bambino autistico.
Progetto, questo, che si inserisce, oltretutto, in un contesto territoriale, quello del Comune di Fiumicino e del Municipio XIII, già carente di servizi e che ha visto realizzare nel corso degli anni una forte crescita ed espansione edilizio/abitativa, peraltro ancora in continuo e crescente divenire, con una significativa presenza di donne, di coppie giovani e con indici di natalità molto elevati.
Dopo la nota sospensione, la ripresa dei lavori lascia pensare che sia imminente la consegna della struttura ( novembre 2011? ) ma la mancanza di chiarezza e di trasparenza da parte della Regione Lazio e della Direzione Aziendale, nel far conoscere formalmente le intenzioni, i programmi ed i progetti e la più totale assenza di un confronto per cercare di realizzare un percorso condiviso con le parti sociali, le realtà del territorio e le/gli operatrici/tori, rischiano di trasformare la Struttura/Presidio Sant’Agostino in “Terreno di Conquista” privo di uno studio razionale e funzionale oltre che di una sua effettiva progettualità capace di tener conto dei reali bisogni di salute del Territorio.
Tale situazione può determinare, in assenza di una necessaria ed ineludibile visione d’insieme nell’organizzazione e nella programmazione socio/sanitaria territoriale, la spinta ad assecondare interessi ed esigenze che, se pur avrebbero una qualche ragione e legittimità, rischiano di compromettere non solo il Progetto originario, per il quale è stata finanziata la ristrutturazione, ma la giusta, idonea e funzionale collocazione di quei servizi lì precedentemente esistenti.
Scrivente O.S. riterrebbe, grave, pertanto, qualora corrispondesse al vero, l’esistenza di un “Piano Operativo Aziendale dei Servizi Territoriali e Distrettuali” in merito all’utilizzo del Sant’Agostino che, cancellerebbe, di fatto, il Progetto della Casa della Salute della Donna e del Bambino senza, peraltro, aver preventivamente informato, interessato ed investito sia le/gli operatrici/tori, i cittadini/utenti e tutte quelle realtà che nel Territorio direttamente operano e vivono.
Si ricorda, a tale proposito, che questa O.S. ha già rappresentato più volte in passato, attraverso una serie di note, la necessità di politiche volte all’individuazione e alla realizzazione di spazi e strutture dove potenziare e collocare quei servizi socio – sanitari primari, necessari alla tutela della salute e, di conseguenza, al miglioramento della qualità della vita delle persone, ribadendo la necessità e la priorità di dare giusta ed idonea sistemazione a quei servizi sopra indicati, ricordando, inoltre, che, in particolare, per quanto riguarda il Consultorio Familiare di Ostia sono state presentate dettagliate e specifiche note di segnalazione (del 15/12/2008 Prot. Asl n°103823 – del 23/06/2009, Prot. Asl n° 57806, del 09/02/2011, Prot. Asl n° 12268) e, pertanto, la sua futura sistemazione, all’interno del Sant’Agostino, non può non rispettare e osservare quei requisiti strutturali, tecnologici ed organizzativi previsti dal Decreto della Regione Lazio n° 90 del 10/11/2010.
Situazione altrettanto delicata quella riguardante il TSMREE e il Servizio Immunoprofilassi/ Centro vaccinale.
Lo spostamento e la ricollocazione, presso il Sant’Agostino, dei servizi suddetti non può non tener conto delle loro singole e specifiche esigenze e necessità anche attraverso uno studio e un’analisi che sappia considerare e superare le difficoltà, le criticità ed i disagi attualmente esistenti.
In particolare, per quanto riguarda il TSMREE, l’attuale collocazione (sede ANFFAS di Via del Sommergibile ) se pur ritenuta dignitosa rispetto a quella, che fu in passato inizialmente individuata ( Via U. Cagni) risulta insufficiente e non risponde chiaramente a quei requisiti e a quell’esigenza di luogo/spazio dove i pazienti, portatori di svariate e specifiche patologie, di diverse fasce di età, possano essere accolti, visitati, curati e seguiti in modo idoneo e funzionale al percorso terapeutico ed al progetto riabilitativo necessario, insieme al nucleo familiare.
Situazione altrettanto disagevole quella del Servizio Immunoprofilassi/Centro vaccinale, che avrebbe la necessità di 7/8 stanze ed ampie sale d’attesa, ma che attualmente è collocato presso parte dei locali di V.le Vasco De Gama / Via delle Repubbliche Marinare dove le/gli operatrici/tori sono costretti a svolgere la loro attività in spazi angusti ed insufficienti, e dove, gli stessi cittadini/utenti e molte mamme con bambini in passeggino, sono costretti a sostare, a causa dell’insufficienza dei locali e dell’inadeguatezza della sala d’attesa, all’esterno della struttura cercando di trovare sistemazione lungo uno strettissimo marciapiede da dove, peraltro, provengono miasmi irrespirabili per la presenza di grate che si affacciano sugli impianti idraulico/fognari condominiali e quindi sicuramente insalubri in particolar modo per i bambini presenti.
Scrivente O.S. considererebbe, pertanto, inaccettabile ed ingiustificabile qualsiasi scelta o provvedimento che non tenesse conto degli spazi necessari per ciascun servizio, con l’assegnazione di un numero sufficiente ed idoneo di stanze per garantire non solo un appropriato e funzionale svolgimento del ruolo e delle funzioni istituzionali dei servizi suddetti, ma anche il rispetto della dignità umana, lavorativa e professionale delle operatrici e degli operatori, nonché per rispondere alle esigenze, ai bisogni, ai diritti e per tutelare il diritto alla salute e la dignità stessa dei cittadini/utenti.
Scrivente O.S. nell’esprimere, infine, il più totale rammarico e disappunto per l’assenza di un confronto su tali problematiche, malgrado questo fosse stato più volte richiesto e sollecitato anche dalle realtà del Territorio come il Comitato a difesa della Casa del Parto e dei Servizi Materno Infantile, dichiara la sua più netta contrarietà a decisioni e scelte che potrebbero determinare la cancellazione del Progetto della “ Casa della Salute della Donna e del Bambino” e che, in modo particolare, potrebbero altresì comportare limitazioni e difficoltà per quei servizi che, operando nelle più totali difficoltà e nel più profondo disagio, sono da anni in attesa di una definitiva idonea e dignitosa sistemazione.
Scrivente O.S. si riserva, in ogni caso, di intraprendere tutte le iniziative per segnalare e denunciare qualsiasi criticità, limitazione, disservizio e disagio che verranno a determinarsi.
Distinti saluti
Prot. Asl Rm/D
n° 78455 del 22 Agosto 2011

p. il Cobas Asl Rm/D
le/i Delegate/i R.S.U.
Laura Mazzarella - Cesare Morra - Antonio Nocera

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