mercoledì 31 agosto 2011

Trasferimenti/mobilità personale infermieristico Presidio Ospedaliero G.B.Grassi.


Al Direttore Generale AUSL Roma D
Prof. Ferdinando Romano
Al Direttore Sanitario Aziendale
Dr.ssa A. Rosalba Buttiglieri
Al Direttore Sanitario P.O. G.B. Grassi
Dr.ssa Paola Masala
Al Coordinatore dei Servizi delle Servizi delle Professioni
Sanitarie e Sociali
Dr. Andrea Tranghese
Al Coordinatore S.A.I. P.O. G.B. Grassi
Sig. Luciano Pietrarelli

e,p.c Al Consiglio delle/i Delegate/i R.S.U

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Scrivente O.S., è venuta a conoscenza, solo oggi, del trasferimento di una CPSI, avvenuto in data 03/04/2011, dal Pronto Soccorso dell’Ospedale G.B. Grassi al Reparto di Emergenza e Terapia Sub Intensiva dello stesso Ospedale.
Il provvedimento avrebbe contestualmente determinato anche il passaggio di un’altra CPSI dallo stesso reparto di Emergenza e Terapia Sub - Intensiva al Pronto Soccorso.
Non si comprendono le ragioni, né tantomeno l’opportunità, di tali spostamenti in considerazione anche del fatto che i provvedimenti hanno riguardato operatrici con diversa tipologia di contratto: infatti l’unità infermieristica che era in servizio presso il P.S., è assunta con contratto a tempo indeterminato, mentre l’altra unità si trova ancora a tempo determinato, per sostituzione maternità, con contratto in scadenza ( 30/09/2011 ).
Cosa accadrà nell’eventualità, chiaramente non auspicabile, che all’operatrice trasferita al P.S. non venga rinnovato il contratto in scadenza?
E’ utile ricordare che, proprio per permettere l’attivazione del reparto di Sub Intensiva, furono utilizzati inserimenti/assunzioni di figure professionali infermieristiche con contratto a tempo determinato, stipulati a seguito della nota campagna antinfluenzale H1N1.
Non vorremmo, invece, che tra le ragioni di tali spostamenti ci fosse il tentativo, di cercare di creare “condizioni di stabilità” al reparto di Emergenza e Terapia Sub - Intensiva, nell’eventualità che non siano rinnovati i contratti in scadenza, assegnando, allo stesso, personale prelevato da altri servizi e altri reparti, aggirando così il problema, senza affrontarlo come si dovrebbe, ma anzi eludendo quella che è la vera questione della carenza del personale; pensiamo invece che sarebbe necessario adottare, anche in questa situazione di difficoltà economico/finanziaria, quei provvedimenti che possano almeno assicurare gli attuali livelli di assistenza, attraverso la proroga dei contratti in scadenza, la sostituzione continuativa di tutto il personale in maternità ed il reintegro del personale sospeso a vario titolo.
Se così fosse, si sono pensate le conseguenze che tale sciagurata ipotesi potrebbe creare per quei reparti e, in questo caso, per il Pronto Soccorso già fortemente carenti di personale?
Non può tale decisione, quindi, non suscitare stupore, perplessità e particolare preoccupazione per la completa assenza di procedure, come quelle, per esempio, di avvisi di mobilità e graduatorie, che avrebbero permesso ad altre/i lavoratrici/tori di poter concorrere, tenuto conto, soprattutto, che il Pronto Soccorso è un reparto dove si verificano circa 70000 accessi l’anno e dove le/gli operatrici/tori, proprio per la carenza e l’insufficienza del personale, sono costretti a svolgere il proprio lavoro in condizioni di estremo disagio e difficoltà, sottoposti a ritmi e carichi di lavoro inumani e, quindi, costretti ad inevitabili condizioni di stress ( burnout).
Questa O.S. ha più volte avuto modo di segnalare e denunciare le problematiche riguardanti le politiche, l’uso e la gestione delle Risorse Umane e Professionali all’interno della Asl Rm/D, sottolineando come queste (assunzioni, mobilità, trasferimenti, comandi, ecc.,) necessitavano di interventi adeguati in grado di garantire, in modo oculato ed appropriato, sia un’equa distribuzione e razionalizzazione delle stesse in rapporto ai ruoli, alle qualifiche, alle competenze e alle professionalità nelle rispettive assegnazioni e collocazioni, sia il rispetto di quei criteri e quei principi di correttezza e trasparenza ( graduatorie, avvisi e bandi di mobilità, ecc.) necessari per assicurare certezza e tutela del diritto, nonché dignità umana, professionale/lavorativa a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori.
Quanto avvenuto, invece, sembra ripercorre strade e modalità già conosciute che contrastano, non solo con i principi di correttezza, trasparenza e buona fede, ai quali un’amministrazione pubblica deve richiamarsi, ma, sembrerebbero, essere anche in contrasto con le stesse intenzioni espresse dalla Direzione Aziendale e che, si presume, fossero all’origine dell’emanazione delle circolari del 14/01/2001, Prot. n° 3379 e della successiva integrazione del 23/02/2011, Prot. n° 17695. Tali circolari, emanate anche in virtù dei Programmi Operativi 2011 – 2012 della Regione Lazio, in merito alla ricognizione del personale e allo scopo indubbiamente di “recuperare”, ottimizzare le risorse umane e professionali esistenti, stabilivano che….” ogni trasferimento interno deve essere preventivamente autorizzato dalla Direzione Generale”.
Scrivente O.S. ritiene, pertanto, tali spostamenti di personale, disposti senza aver prima definito, in modo leggibile e trasparente, criteri, priorità e modalità degli stessi, in rapporto alle esigenze e alle priorità dei vari servizi e reparti, immotivati, discrezionali ed arbitrari e si riserva di segnalare qualsiasi incompatibilità e disservizio che dovesse, eventualmente, verificarsi.
Scrivente O.S. chiede, infine, che vengano attivate tutte le iniziative e le procedure necessarie affinché, alle unità lavorative in servizio a tempo determinato, possa essere rinnovato il contratto, onde evitare ulteriori, gravi e profonde carenze di personale con pesanti ricadute sui servizi e sui reparti e, quindi, sulle stesse condizioni di salute dei cittadini/utenti. Distinti Saluti
Prot. Asl Rm/D
n° 79268 del 25/08/2011
p. il Cobas Asl Rm/D
le/i Delegate/i R.S.U.
Laura Mazzarella - Cesare Morra - Antonio Nocera

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