giovedì 16 febbraio 2012

Diritto al buono pasto/diritto d’assemblea.

Al Direttore Generale Aziendale f.f. Dr.ssa Anna Rosalba Buttiglieri
Al Direttore Amministrativo
Dr.Massimiliano Gerli
Al Direttore Area Risorse Umane e Professionali e Affari Generali
Dr. Filippo Coiro
Al Dirigente U.O.C. Acquisizione Forniture Beni e Servizi
D.ssa Diana Pasquarelli
e,p.c Al Consiglio delle/i Delegate/i R.S.U.




Scrivente O.S. è venuta a conoscenza che nel mese di gennaio c.a., non sono stati riconosciuti i buoni pasto a quelle lavoratrici e a quei lavoratori che hanno partecipato alla Assemblea indetta dalla RSU aziendale il giorno 7 Dicembre u.s..
Tale decisione sarebbe scaturita dall’applicazione/interpretazione del nuovo regolamento aziendale, secondo il quale il buono pasto verrebbe erogato dopo l’effettuazione di almeno 8 ore dell’attività di servizio.

La Scrivente O.S. non può non rilevare come tale decisione appaia in contrasto con il diritto dei lavoratori alla partecipazione alle assemblee sindacali.
Si fa presente che il diritto di partecipazione alle assemblee è previsto, in applicazione dell‘art. 20 dello Statuto dei Lavoratori, dal CCNL che stabilisce…: “I dipendenti hanno diritto a partecipare, durante l’orario di lavoro, ad assemblee sindacali, in idonei locali concordati con le aziende per n° 12 ore annue pro capite senza decurtazione della retribuzione.

Negare il diritto al buono pasto al dipendente che partecipa ad una assemblea sindacale, utilizzando il monte ore annuo assegnatogli, rappresenta, di fatto anche una riduzione della retribuzione, finendo, in questo modo, di ledere la piena facoltà del lavoratore ad esercitare i propri diritti sindacali e, quindi la possibilità di incorre in un comportamento antisindacale.
Tutto ciò appare maggiormente inaccettabile considerando le difficoltà che si trovano ad affrontare attualmente i lavoratori dipendenti sia per il mancato rinnovo dei contratti di lavoro, sia per le recenti manovre economico/finanziarie che hanno determinato anche il blocco dei contratti stessi. A questo si aggiungono gli incrementi generalizzati di spesa riguardanti i beni di largo consumo, le utenze e le varie imposte, determinando, in questo modo, un’inesorabile riduzione del potere d’acquisto delle lavoratrici e dei lavoratori.


La Scrivente O.S., ha già in precedenza affrontato la problematica dei tickets/buono pasto (Nota del 25/08/2008 Prot. aziendale n° 68954) sottoponendo, inoltre, la proposta che l’Azienda
facesse fronte, anche in parte alla ritenuta che viene trattenuta nella busta paga dei dipendenti, per il recupero della quota di € 1,03 per ogni tickets buono pasto, venendo in questo modo incontro ad una, pur parziale, rivalutazione dello stesso.
A tale fine, scrivente O.S. suggerisce di verificare la possibilità di utilizzare parte di quei fondi a disposizione dell’azienda provenienti da privati.

Scrivente O.S. ritiene che le oggettive difficoltà economiche in cui le stesse Aziende sono costrette ad operare, a seguito delle indicazioni generali di risparmio che devono osservare, non possono ricadere sulle lavoratrici e sui lavoratori che si vedono, ogni giorno sempre più, svilire e cancellare diritti e mortificare le già difficili condizioni di vita e di lavoro.
Si richiede, pertanto, di rivedere l’ interpretazione applicativa del regolamento riconoscendo il diritto al buono pasto a quelle lavoratrici e a quei lavoratori che hanno partecipato, e parteciperanno in seguito, alle assemblee sindacali.

In attesa di un sollecito riscontro, si porgono Distinti saluti.

Prot. Asl
n° 13551 del 14 febbraio 2012




p. il Cobas Asl Rm/D
le/I Delegate/i R.S.U.
Laura Mazzarella - Antonio Nocera - Cesare Morra

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